I migliori album del 2020 – la classifica di Silvio “Don” Pizzica

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Qualcuno salvi la musica.

Premessa: vi prego, vi scongiuro, non iniziate con le lamentele sul fatto che sia presto per fare una classifica del genere. È soprattutto un gioco, un modo per consigliarvi novità da ascoltare, nulla che cambierà la storia.

Come si può minimamente pensare di salvare qualcosa da questo orribile 2020? Eppure, per quanto riguarda la musica, è stato un anno tanto strano, quanto fantastico, con graditi ritorni (Hum, Dylan, The Strokes, Pearl Jam, ecc…), altri meno convincenti (Smashing Pumpkins, il Boss, AC/DC), tantissime nuove scoperte (Crywank, The Garden, R.A.P. Ferreira), strepitose conferme (Jeff Rosenstock, Sufjan Stevens, Autechre) e un po’ di robaccia (su tutti Sfera Ebbasta, Green Day, Danzig).

Un anno bizzarro, che ha visto momenti prolifici alternati ad altri aridi per via dei lockdown che hanno imperversato in tutto il mondo. Con tanta musica nascosta dai più grandi e pronta per uscire nel 2021 nella speranza di un ritorno alla normalità e quindi ai tour e ai concerti, possiamo dire che è stato l’anno dei piccoli, che hanno finito per avere una maggiore visibilità soprattutto per gli ascoltatori e la stampa più attenta e curiosa.

Ho stilato questa classifica dei migliori 20 album del 2020 e, come vedrete, la caratteristica principale sarà l’estrema varietà stilistica e la presenza quasi esclusiva di nomi non proprio mainstream. A farla da padrone sarà il continente americano, ma vi sorprenderà trovare Svezia e Spagna sul podio insieme al gigante USA.

Per quanto riguarda i generi, si va dalla psichedelia all’elettronica, dal post-punk alla sperimentazione, dal pop all’industrial. Insomma, tanta roba, nella speranza di potervi consigliare qualche bel disco nuovo di cui innamorarvi. A tal proposito, dopo i nomi di artista e album, troverete una breve e scherzosa descrizione di chi potrebbe essere l’ascoltatore tipo e quindi un link per l’ascolto. Di seguito, invece, una playlist con alcuni dei brani che mi hanno accompagnato in questo 2020. Anche brani che ho apprezzato di album che non ho amato. Insomma, un riassunto chimerico di questo anno terribile.

20. Pet Shimmers – Face Down in Meta

( UK | neo psych ) Per chi ama il pop, i sogni, dormire e drogarsi da solo la domenica mattina. // [ recensione ]

19. Dan Deacon – Mystic Familiar

( USA | indietronica ) Per chi ama minimalismo, surrealismo e l’allegria che solo una sbronza mastodontica sa darti. // [ recensione ]

18. Protomartyr – Ultimate Success Today

( USA | post-punk ) Per chi ama il noise, il pessimismo, la morte e spera nella fine del mondo dal più profondo del suo cuore.

17. Beatriz Ferreyra – Echos +

( Argentina | musica concreta ) Per chi ama la poesia, l’astrattismo e far finta di capirci qualcosa quando porta la sua dolce metà all’ultima mostra di un fenomenale artista neo avanguardista di Cordoba. // [ recensione ]

16. Farboro – Post

( USA | experimental rock) Per chi ama slowcore, vaporwave, bassa fedeltà, cultura do it yourself e gasarsi come se sapesse suonare quando inizia a fare casino come un idiota con i giocattoli del nipotino. // [ recensione ]

15. Fiona Apple – Fetch the Bolt Cutters

( USA | art pop) Per chi ama cantautorato, voci femminili, pianoforte, jazz e fare il figo di mente aperta per fare colpo sulle persone. // [ recensione ]

14. Yves Tumor – Heaven to a Tortured Mind

( USA | post-industrial ) Per chi ama psichedelia, glam, hypnagogic, fare sesso strano (secondo gli altri) dopo che ha montato in camera le lampadine rosse rubate da un cantiere sotto casa. // [ recensione ]

13. Waxahatchee – Saint Cloud

( USA | alt country) Per chi ama la musica yankee, l’amore non corrisposto, spiato, la vita di campagna, i film ambientati in Alabama senza Denzel Washington. // [ recensione ]

12. Dogleg – Melee

( USA | Midwest emo ) Per chi ama hardcore, pop, rabbia e melodia, incazzarsi senza motivo, scatenare un casino, poi pentirsi, piangere e chiedere scusa. // [ recensione ]

11. R.A. the Rugged Man – All My Heroes Are Dead

( USA | East Coast hip-hop) Per chi ama il rap, la volgarità, sputare in faccia ad un politico a caso e lanciargli statuine del Duomo. // [ recensione ]

10. Igorrr – Spirituality and Distortion

( Francia | avantgarde metal ) Per chi ama la musica barocca, le contaminazioni e far incazzare i metallari radicalizzati. // [ recensione ]

09. clipping. – Visions of Bodies Being Burned

( USA | horrorcore ) Per chi ama rap, noise, dark, sperimentazione, cadaveri bruciati, cadaveri ammucchiati, cadaveri irriconoscibili, cadaveri e cadaveri.

08. Adrianne Lenker – Songs

( USA | indie folk ) Per chi ama le canzoni semplici, la malinconia, la dolcezza e i fiori anche se al test di leva nel 1990 scrisse di no.

07. Run the Jewels – RTJ4

( USA | hardcore hip-hop ) per chi ama il rap complesso e potente, la vita di città, la vita in città quando la gente esausta finisce per devastare tutto, dar fuoco alle macchine e spaccare le vetrine del Burger King.

06. Paysage d’Hiver – Im Wald

( Svizzera | atmospheric black metal ) Per chi ama la natura spaventosa e affascinante, l’inverno, il freddo e passeggiare nei boschi di notte sperando di incontrare qualche creatura malvagia con cui accoppiarsi.

05. Black Dresses – Peaceful as Hell

( Canada | electro industrial ) Per chi ama il pop strampalato, la musica caotica, divertirsi come un matto ad un gay pride. // [ recensione ]

04. Bambara – Stray

( USA | punk blues ) Per chi ama musica gotica, rumore, oscurità, la notte, la luce della luna, il sapore del sangue, svegliarsi quando fa buio e addormentarsi all’alba. // [ recensione ]

03. Yung Lean – Starz

( Svezia | cloud rap ) Per chi ama la trap, la witch house, sperare in un futuro migliore, distruggere il proprio futuro affogando nei propri fallimenti senza reagire. // [ recensione ]

02. Ramper – Nuestros mejores deseos

( Spagna | slowcore ) Per chi ama il post rock, il nichilismo, smantellare la propria psiche sotto le coperte le domeniche di pioggia. // [ recensione ]

01. Horse Lords – The Common Task

( USA | totalism ) Per chi ama math rock, droni, la Germania ma non Hitler, il totalismo ma non il totalitarismo, la musica che non capisce, quella che gli da un po’ fastidio ma che – non sa perché – gli sembra la cosa più bella che abbia mai ascoltato. // [ recensione ]

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Last modified: 12 Gennaio 2021