Dodici Tracce: non la solita playlist #10

Written by Playlist

Una rubrica in cui le illustrazioni di Stefania incontrano gli scritti e le playlist di Claudia, dando alla luce un racconto sonoro a forma di vinile.
“SOFFIA”

Vent’anni fa mancava poco a conoscerci. Giusto pochi anni. Questione di tempo e avremmo incrociato lo sguardo in quel locale maledetto, che era stupendo e mi sarebbe mancato, e io sarei stata FOTTUTA per molto tempo. Un incrocio, un attimo. Un soffio la vita, no?

Poi solo un cumulo di cocci rotti, nient’altro. Come essere in macchina insieme perennemente per anni, e andare di continuo addosso a tutto, agli alberi, alle vetrine in città, di notte. Ricostruirle ogni tanto il giorno dopo. E avere sempre i rimorsi.

Spaccare a metà un paio dei tuoi dischi fu la liberazione una volta, ma il rimorso faceva male e li ho rincollati subito. Un’operazione di scotch fra le cose più brutte mai fatte con le mani. Si può dire che rispecchiasse la mia pena e ebbe tutto senso all’improvviso. Quella perdita non mi aveva sconfortata all’inizio. Soltanto rovinare qualcosa di tuo lo fece. I testi li sapevo e fu bello averli imparati, avendo fatto fuori i dischi. Qualche verso lo vedevo a riposare su un foglio a righe accanto alla testata del letto, per non dimenticare che me li cantavi ogni tanto. I fondamentali bisognava che li ricordassi perché senza non vivevo, e io li ricordavo, il tuo passaggio preferito oppure il pezzo che odiavi perché non era il tuo genere. Ma che ascoltavi lo stesso, per farmi contenta. E io allora avevo rincollato quella metà all’altra. Per farti contento.

Eri un macigno, stavi poggiato sull’asfalto a fare niente. Attiravi luce e restituivi ombre. Mai grato.

***

Quando avevo nostalgia mi bastava cercare e non trovare per vederti, che era così che ricordavo com’eri fatto davvero. Qualcosa di tuo, mio malgrado, era rimasto. È capitato che riascoltassi roba oppure che sfogliassi pagine, mi sforzavo di pensare ai perché. A quali fossero state le premesse, e le promesse. A un sacco di cose. Stavano tutte qua, giacevano in rappresentanza. Ad imperitura memoria degli anni separati. Soprattutto quelli separati, che ti avevano reso importante e dato spazio. Esattamente l’area del macigno cui mi ero impigliata mentre scorrevo lungo il letto del mio fiume. E che poi improvvisamente si era difeso da me. Che mi aveva tenuto la testa sott’acqua durante la piena perché io mollassi la presa. Che provava ad ancorarmi, a portarmi giù, perché voleva sentirsi libero.

Perché il peso ero io. Il grave. Avevo assimilato senza accorgermene la gravità ed ero immobile e piatta, perché mi schiacciava. Nessun piano inclinato venne in aiuto mai. Il nastro era infilato nello stereo ma non potevo cambiarlo. Non riusciva a uscire.

Capita.

Soltanto con me li mettevi certi dischi comunque, e soltanto per me. Quando hai comprato l’altra macchina se ci fossero le mie cassette dentro me lo ero chiesta. E chissà oggi. Forse ce l’hai ancora. Ce l’hai? Bruciale, se ce l’hai – ero l’unica ad ascoltare in quella macchina. Fanne polvere.

Dopodiché, leggero come volevi essere, soffia.

TRACKLIST

01. The Big Pink – Too Young to Love
02. Cabaret Voltaire – Nag, Nag, Nag
03. Sleigh Bells – Kids
04. Spiritualized – Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space
05. Galaxie 500- Pictures
06. Jane’s Addiction – Summertime Rolls
07. Led Zeppelin – Hey, hey, what can I do
08. The Stooges – Little Doll
09. The Black Crowes – Kickin’ my heart around
10. Blur – M.O.R.
11. Deftones – Be Quiet and Drive (far away)
12. Radiohead – The Bends

ARTWORK

(di Stefania Cupillari)

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Last modified: 20 Ottobre 2021