Deftones Tag Archive

Dodici Tracce: non la solita playlist #10

Written by Playlist

Una rubrica in cui le illustrazioni di Stefania incontrano gli scritti e le playlist di Claudia, dando alla luce un racconto sonoro a forma di vinile.
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Chi suona stasera – Mini guida alla musica live | Giugno 2016

Written by Eventi

“Chi suona stasera?”. Sarà capitato ad ogni appassionato di musica live di rivolgere ad un amico o ricevere dallo stesso questa domanda. Eh già, chi suona stasera? Cosa c’è in giro? Se avete le idee poco chiare sugli eventi da non perdere non vi preoccupate, potete dare un’occhiata alla nostra mini guida. Sappiamo bene che non è una guida esaustiva, e che tanti concerti mancano all’appello. Ma quelli che vi abbiamo segnalato, secondo noi, potrebbero davvero farvi tornare a casa con quella sensazione di appagamento, soddisfazione e armonia col cosmo che si ha dopo un bel live. Ovviamente ci troverete dei nomi consolidati del panorama musicale italiano ed internazionale, ma anche tanti nomi di artisti emergenti che vale la pena seguire e supportare. Avete ancora qualche dubbio? Provate. Non dovete fare altro che esserci. Per tutto il resto, come sempre, ci penserà la musica.

APPALOOSA
01/06@Piattaforma del Parco, Montecarotto (AN) con Paperoga e Temple of Deimons per Micron Festival
21/06@Officina Giovani, Prato
23/06@Tempio Voltiano, Como per Wow Music Festival (l’evento avrà durata di 3 giorni, dal 23 al 25 Giugno ed il programma day by day è attualmente in fase di definizione)
La Math band di Livorno, autrice del buon BaB a fine Febbraio, prosegue il suo tour che durante questo mese li porterà a suonare anche in Svizzera, Austria e Germania.

PEINE PERDUE
03/06@C.S.A. Grotta Rossa, Rimini
04/06@Circolo Dong, Recanati (MC)
06/06@Forte Fanfulla, Roma
Il duo Cold Wave formato da Stephane Argillet e Coco Gallo porterà questo mese in Italia le sue nebulose architetture per il tour di presentazione del nuovo Nuit Blanche, uscito lo scorso 15 Maggio.

NIAGARA
04/06@Golena San Massimo, Padova (per Summer Student Festival – Je t’aime)
06/06@Parco del Cavaticcio, Bologna (per Indie Pride – Indipendenti contro l’omofobia) con LIM e Giungla
12/06@Palazzo dei Congressi, Roma (per Spring Attitude Waves) con TOKiMONISTA,
Jolly Mare, Dardust e LIM
Le trame acquatiche del duo torinese, freschi della pubblicazione di Hyperocean nostro disco del mese di Maggio, saranno presenti durante questo mese in svariati festival e sempre in ottima compagnia.

FIRE! ORCHESTRA
05/06@Area Sismica, Forlì
09/06@Teatro delle Alpi, Porto Sant’Elpidio (FM)
10/06@Cortile del Broletto, Novara (per Novara Jazz Festival)
Il Jazz più Free, il Rock più Avant, il trio dei Fire! guidato dalla mente e dal sax di Mats Gustaffson nella sua versione arrichita (si arriva fino a 28 elementi totali) da artisti provenienti prevalentemente dalla scena Impro Noise scandinava. No, questo ensamble non lo dovete proprio perdere.

DURAN DURAN
05/06@Teatro Greco, Taormina (ME)
07/06@Ippodromo delle Capannelle, Roma (per Rock in Roma)
08/06@Arena, Verona
10/06@Ippodromo del Visarno, Firenze
12/06@Summer Arena, Assago (MI)
Nuovamente in Italia con 5 date del loro Paper Gods Tour, se ancora ci fosse chi vuole sposare Simon Le Bon, ma anche per nostalgici e soprattutto per gli amanti del genere.

PROTOMARTYR
07/06@Spazio 211, Torino
08/06@Circolo Magnolia, Milano
Da Detroit il Punk Noise della band di Joe Casey, un piccolo culto nel suo genere, per 2 imperdibili date a supporto di The Agent Intellect, loro ultimo disco, uscito nel Luglio dello scorso anno

DEFTONES
07/06@Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)
Sicuramente da segnare in agenda l’appuntamento con la band originaria di Sacramento che sarà in Italia per un’unica data per promuovere Gore, loro ultimo lavoro uscito recentemente.

SUUNS
08/06@Monk Club, Roma
09/06 Hana-Bi, Marina di Ravenna (per Beaches Brew) con Go Dugong, Ninos du Brasil e altri
La band canadese sarà nel nostro paese con le sue sonorità sperimentali che portano con sé buone dosi di Rock, Kraut, Psichedelia e Post-Punk, il loro ultimo Hold/Still è stato prodotto dal Re Mida John Congleton (Joanna Newsom, St. Vincent, Anna Calvi, Chelsea Wolfe)

TUXEDOMOON
08/06@Cinema Nuovo, Vergato (BO) (per Infrasuoni Festival)
10/06@Black Hole, Milano
Storica band della New Wave più intelligente e sperimentale, ancora oggi capace di sfornare dischi di gran livello, in Italia per portarci dal vivo lo storico Half-Mute affiancato ad altri successi, oltre che, immaginiamo, a proiezioni che nonostante la recente scomparsa del loro visual artist Bruce Geduldig saranno comunque sicuramente di gran livello. Assolutamente imperdibili.

KING DUDE & :OF THE WAND AND THE MOON:
11/06@Parco attrezzato di Via Bonazza 55, località Tagliata, Guastalla (RE) con tra gli altri Girls Names, Mai Mai Mai, Any Other, Fuzz Orchestra, The Wave Pictures, Geoff Farina per Handmade Festival
12/06@Lo-Fi, Milano
Date da stamparsi sulla testa per tutti gli amanti del Neo Folk perché sul palco ci saranno 2 dei più grandi protagonisti di quello che è attualmente questo genere.

OREN AMBARCHI
21/06@Bunker, Torino (per Varvara Festival, Preview #2) con Common Eider King Eider e Gabriel Salamon
Il grande polistrumentista sperimentale australiano porterà la sua musica d’avanguardia nel nostro paese per una data, al momento unica.

VINICIO CAPOSSELA
28/06@Auditorium Parco della Musica, Roma
29/06@Market Sound, Milano
Capossela inizerà questo mese il tour di supporto del suo ultimo lavoro Canzoni della Cupa, un doppio album, Vinicio presenterà d’estate all’aperto delle arene e dei parchi il primo dei due dischi, Polvere, ed in autunno al chiuso nei teatri il secondo, Ombra.

BAN-OFF
04/06
@Garbage Live Club, Pratola Peligna
Giovanissima band teramana, i Ban-Off miscelano sonorità Proto Punk con la violenza dell’Hardcore e le melodie del Post Punk e della New Wave . Saranno i protagonisti assoluti dell’ultima serata al coperto della stagione al Garbage Live Club

COCONUTS KILLER BAND
09/06@Le Macerie, Molfetta (BA)
10/06@Bar Fellini, Erchie (BR)
11/06@Garbage Live Club, Pratola Peligna
22/06@Caffé degli Artisti, Cesenatico (FC)
25/06@Volerock Festival, Massa Carrara
COCONUTS KILLER BAND è un gruppo strappato alla strada e buttato senza fronzoli sul palco con l’unica arma a loro disposizione: Rock’n’Roll grezzo e d’impatto con influenze che vanno dal Garage/Punk allo Psycho-Blues

IL CASO RENALE
01/06@Festa Europea della Musica 2016, San Nicola Baronia (AV)
09/06@GouzArt, Venafro (IS)
24/06@Gran Caffè Cori, Cellino Attanasio(TE)
25/06@Garbage Live Club, Pratola Peligna(AQ)
Band nata nella cittadina molisana di Venafro (Is) nei primi mesi del 2014. La loro musica è un mix spensierato di Pop-Rock acustico, Folk Rock, Dub e la canzone d’autore italiana

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Deftones – Gore

Written by Recensioni

I Deftones sono uno dei pochi superstiti all’ondata Nu Metal che travolse la scena musicale americana e non nei primi anni del 2000, toccando anche la nostra nazione (vedi i vari Mas Ruido o Browbeat per citarne due a casaccio), grazie ad evoluzioni continue che ne hanno evitato un’apparente omologazione.  Gore è il loro ottavo lavoro in studio ed è stato caratterizzato, purtroppo, da alcuni rumors che vorrebbero il chitarrista Stephen Carpenter in procinto di lasciare la band a causa di contrasti interni.  Non hanno mai nascosto di essere influenzati dal Dream Pop, come si intuisce immediatamente con la prima traccia “Prayers/Triangles”, un serpente sonoro che si insinua nei meandri della nostra anima, delicato al tocco seppur letale nel morso. In “Doomed User” è proprio la chitarra di Stephen ad esaltarsi, partorendo un riff di una ruvidità Punk che non si sentiva dai tempi di Around The Fur. E’ come se si avesse l’impressione che in questa canzone il gruppo, e Chino Moreno in primis, gli avesse lasciato totale carta bianca. Dico così perché resterà, inspiegabilmente, un episodio isolato. Il romanticismo New-Wave è assoluto protagonista in “Hearts/Wires”: una lunga introduzione fa da preambolo a quella che sarà la composizione più tranquilla e, al contempo, una delle più riuscite del pacchetto, valorizzata da un chorus di una bellezza inebriante. Chiacchiere a parte, anche in “Pittura Infamante” (titolo che strizza l’occhio al nostro Paese?) è il dialogo funambolico tra la batteria secca e precisa di Abe e il consueto lavoro del chitarrista a ergersi addirittura sopra le linee vocali di Chino. Una sorta di riscatto del proletariato. Nella titletrack il singer, però, si riprende lo scettro di re supremo con una performance vocale sopra le righe, ritornando ai fasti del passato con uno stile screaming capace di far vacillare le fondamenta di un edificio, per poi creare un’atmosfera soffusa nel ritornello clean. L’ospitata di Jerry Cantrell  degli Alice In Chains in “Phantom Bride” pare avere più lo scopo di produrre clamore, rispetto all’utilità nella struttura della canzone stessa. Assistiamo praticamente ad un assolo Hard Rock in un brano dalle tinte Shoegaze. Perplessità a secchiate.

Gore è un gradino sopra il precedente Koi No Yokan, ma ci lascia comunque ancorati al terreno, non facendoci spiccare il volo, come pregustavamo dai fenicotteri in copertina. Parliamo sempre di una band simbolo che giunta all’ottavo disco crea tendenza e dipendenza. E dopo vent’anni non è per niente facile.

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Mellowtoy: online il video ufficiale “Destroy Yourself”

Written by Senza categoria

E’ ufficialmente online sul canale YouTube di Scarlet Records, “Destroy Yourself”, terzo video estratto da Lies, ultima fatica artistica dei Mellowtoy, pubblicata all’inizio dell’anno. ​Lies è stato prodotto da Marco Coti Zelati (Lacuna Coil), mixato da Kyle Hoffman (P.O.D., Lacuna Coil, Bush, Zebrahead) e masterizzato dal leggendario Howie Weinberg (Nirvana, Metallica, Pantera, Deftones, Limp Bizkit). E’ l’album della definitiva consacrazione dei Mellowtoy, pregno di un sound unico e dalle mille sfaccettature, affinato nel corso degli anni.

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Chambers – Colpi Scapoli

Written by Recensioni

E’ inesatto definire Colpi Scapoli l’ultimo disco dei toscani Chambers. Però la parola compilation stona terribilmente nel mio vocabolario, anche se è quello che è a tutti gli effetti. Questo nuovo lavoro, fresco fresco di stampa come sempre sotto la benedizione della To Lose La Track, è una raccolta di brani registrati tra il 2009 e il 2014. Il menu comprende remix, cover, canzoni già edite ed alcune proposte per la prima volta in madrelingua. Le prime tre fanno proprio parte della categoria appena indicata. Sono infatti riproposizioni di altrettanti pezzi usciti nel 2010 nell’omonimo disco d’esordio ed all’epoca eseguite in inglese. “Pianura” (originariamente “Second Wall War”) è un’epopea di oltre sette minuti che racchiude tutte le sfaccettature del sound grezzo dei Chambers: screaming nevrotici e rallentamenti improvvisi, dettati dalla ritmica forgiata da Gigi e Nicola.

Il giro nelle montagne russe prosegue con l’azione/reazione di “Discesa” (“Black To The Future”) e “Salita” (“A Planet Is On Fire”). In balia delle vertigini tocca a un altro trio di composizioni, partorite l’anno scorso per lo split con i The Death of Anna Karina, sconvolgerci ulteriormente le cervella. All’interno di esse c’è “La Sera Leoni, La Mattina Leoni”, forse quanto di più melodico e, allo stesso tempo, di più violento sia mai venuto fuori dal song writing della band. Questa seconda parte cede il passo a ben quattro cover: nomino prima classificata “This Is Not A Love Song” dei Public Image Ltd, riletta in modo audace, in una mistura barcollante tra i Pixies ultima manierae i Deftones primevi, come se ci fosse una sorta d’immaginario passaggio del testimone. Chiude il cerchio l’evitabile remix elettronico di “Le Facce Uguali di Due Medaglie Diverse”, che prevede Johnny Mox relegato al ruolo di guest star. Colpi Scapoli ha la doppia valenza di essere un punto d’inizio ideale per chi non li ha mai seguiti e una riconferma agli occhi dei loro sostenitori. Se capitano a suonare dalle vostre parti, correte a vederli. Su disco spaccano. Dal vivo spettinerebbero un pelato.

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Cockoo – Buongiorno

Written by Recensioni

Dopo il buon esordio con “La Teoria degli Atomi” che fu prodotto artisticamente nel lontano ottobre 2009  da Max Zanotti (Deasonika, Rezophonic) tornano finalmente gli astigiani Cockoo, che tanto devono a gruppi quali Bluvertigo e Subsonica. L’Elettronica è infatti il filo conduttore di Buongiorno, racconto di un risveglio, il risveglio di una persona che scopre un nuovo modo di vedere e percepire il mondo, non solo come una realtà esterna, ma anche come dimensione interiore di emozioni, intuizioni, sogni e anche un po’ di magia. L’episodio migliore rimane certamente il singolo estratto dall’album, “Baby” (bellissimi i versi “Sai l’amore è una cosa che si impara”)ma anche “Nel Bianco dei Tuoi Occhi” in cui ci sono persino echi dei primi Depeche Mode e della più pura New Wave anni Ottanta.

I tempi scanditi alla perfezione in “La Leggenda Personale” ricordano all’ascoltatore che per sentire musica di questo genere non è necessario sconfinare (in fondo l’Italia musicale ha ancora tanto da dire). La melodica “Il Mio Corpo” potrebbe quasi essere considerata una sorta di spartiacque con la sua diversità che introduce alla durezza del basso e della batteria di “Supernova”. La successiva “Kafka” ha il sapore intellettuale ma anche quello alternativo degli americani Deftones e Korn e in essa il gruppo fa capire di essere maturato tantissimo a livello di arrangiamenti. Insomma nel complesso un lavoro fatto di suoni raffinati e batterie impetuose, di basse vertiginose e dimensioni oniriche, di beat elettrici, di viaggi elettronici e sensazioni acustiche (che troverete tutte nella title track) e di un Pop smaliziato e gradevole che non scade mai nel banale.

Fantastica poi la traccia che chiude il tutto, “Lady G” in cui le chitarre e le tastiere viaggiano di pari passo a braccetto senza mai lasciarsi. Se con la loro prima prova discografica i Cockoo avevano saputo far parlare di sé tanto da aggiudicarsi la “Targa Giovani 2010” al M.E.I. 2011 e il “Premio Testi Opera Prima” al Festival Internazionale della Poesia di Genova sezione Musica c’è da scommettere ora che potrebbero essere la sorpresa di questo autunno musicale.

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Rockambula propone i Festival dell’estate e intervista Costello’s per il Pending Lips Festival

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Quest’estate fatti un giro rock, invece della solita vacanza al mare; leggi Rockambula e scegli il Festival che fa al caso tuo. In quest’articolo la nostra redazione propone i migliori festival in giro per la penisola e non solo. In più un esclusiva intervista a Simone Castello della Costello’s booking agency. Buona lettura e buone vacanze!!!

La musica e la cultura stanno attraversando un periodo poco felice e, spesso sotto il gioco di continui tagli e difficoltà, faticano a crescere se non addirittura a sopravvivere. I piccoli scompaiono e i grandi annaspano. Il quadro che si delinea farebbe scoraggiare anche i più impavidi, ma per fortuna ci sono realtà  che giornalmente resistono a questa “guerra silenziosa” . L’obiettivo di queste righe è di raccontare brevemente una di queste esperienze, e in particolare una che tocca da vicino il mondo dei festival. Il tema è molto ampio e in questa sede non pretendiamo di realizzare un’analisi esaustiva del fenomeno, ma dare visibilità a un piccolo spaccato di capitani coraggiosi. Risponderà alle domande Simone Castello della Costello’s Booking e Management, un’agenzia di servizi che opera nel mondo della musica e degli eventi, da qualche anno punto di riferimento per le realtà musicali del territorio milanese, con un focus specifico rivolto alle band emergenti. La Costello’s si occupa dal 2011 della direzione artistica del Pending Lips Festival,  rassegna per band emergenti che si tiene a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Innanzitutto ringraziamo Simone e la Costello’s per la disponibilità concessaci e iniziamo con le domande.

La Costello’s è una piccola realtà che riesce a essere cuore pulsante per alcuni eventi e rassegne sul territorio di Sesto San Giovanni e di Milano; vorresti raccontarci brevemente cos’è il Pending Lips festival, la sua storie e come è nata l’esigenza di realizzare una rassegna musicale?
Pending Lips Festival è nato a fine 2011 grazie a noi di Costello’s, ad Arci La Quercia, a Il Maglio e all’Assessorato alle Politiche Giovanili di Sesto S.G. supportato dall’Informagiovani. L’esigenza da parte nostra era di dare vita a un progetto che rispondesse a esigenze concrete e contemporanee di chi suona in un gruppo emergente indipendente. L’esperienza maturata negli anni ci ha aiutato nell’analizzare in che modo potesse avvenire tutto ciò. Pending Lips è venuto alla luce dopo aver pensato nei minimi particolari (dalla composizione della giuria, alla modalità di svolgimento, ecc..) a come creare un contesto innovativo, fertile e piacevole. La formula creata si è dimostrata decisamente vincente e le prime due edizioni ci hanno regalato grandi soddisfazioni. Alcuni dei gruppi che hanno suonato al Pending Lips hanno firmato poco dopo la loro apparizione con importanti etichette e operatori di settore (ad esempio l’anno scorso i MasCara dopo aver partecipato hanno firmato un contratto discografico con Eclectic Circus/Universal, i We, the Modern Age quest’anno con Ghost Records e, sempre quest’anno, Il Rumore Della Tregua ha cominciato a collaborare con Ja.La Media Activities).

Siamo consapevoli del contesto attuale e delle difficoltà che si incontrano, che anche i grandi festival patiscono. In base alla tua esperienza, quali sono le difficoltà maggiori in cui ci si imbatte nell’organizzazione di un evento di questo genere? Milano rappresenta ancora una piazza privilegiata per numeri e possibilità rispetto al resto dello stivale?
Penso che la difficoltà più grande sia legata al fatto che oggi la musica live non ha più l’appeal che poteva avere fino a qualche anno fa. Certo poi ci sono le “banalità” legate ai costi, alla burocrazia, ecc ecc… ma per quanto mi riguarda passano in secondo piano. Nel momento in cui si riesce a coinvolgere il pubblico, il resto in qualche modo si sistema. Pending Lips si svolge interamente a Sesto S.G., che è alle porte di Milano, e ottimamente collegata. In questo senso non so quanto Milano però possa essere considerata una piazza privilegiata rispetto al resto d’Italia. Gli eventi con musica live emergente che funzionano a Milano sono quasi sempre più legati ad aspetti “modaioli” che alla musica in sé (che se è la modalità per far sì che i locali che fanno musica dal vivo continuino a fare il loro, ben venga. Ieri gli hippies, oggi gli hipster?…)

Un festival è qualcosa di prettamente fisico, reale, che si sente e si vede. Che valore ha una rassegna come il Pending Lips in un contesto come quello attuale, nel quale stiamo assistendo a una smaterializzazione dei supporti a favore di uno scenario dominato da dischi virtuali e social network?
Penso che proprio la contemporaneità, insieme alla gratuità e alla direzione artistica, sia stato il valore aggiunto che Pending Lips ha portato con sé in queste due edizioni. Si è creata una rete di collaborazioni che ha garantito al festival (e di conseguenza alle band che vi hanno partecipato) sempre maggiore visibilità e che, come detto, ha dato buonissimi frutti. Come già detto, il nostro intento era quello di creare un contesto molto fertile e il più possibile al passo con i tempi e con la situazione della musica al giorno d’oggi.

Un festival è fatto in primo luogo da musicisti. Vorresti raccontarci qualcosa sul rapporto che si instaura con le band e soprattutto come è strutturata la fase di contatto e reclutamento delle stesse?Per la prima edizione il reclutamento è avvenuto principalmente contattando in prima persona band che conoscevamo già. La seconda edizione invece, grazie anche all’apporto dei quasi 20 media-partners che abbiamo costruito, ha ricevuto più di 300 moduli d’iscrizione. I gruppi sono stati ascoltati uno per uno da 5 persone della direzione artistica di Costello’s. Non è stato facile; sono numeri davvero importanti che dimostrano quanto sia stata significativa la crescita del Pending Lips in un solo anno e quanto sia stato importante compiere sforzi per realizzare anche questa edizione. Il rapporto con i gruppi che hanno partecipato alle due edizioni è sempre stato di collaborazione e di stima reciproca. La cosa più bella che ho notato è proprio la partecipazione che si è creata durante le serate. Band che suonavano in una serata si presentavano ad assistere alla successiva. Forse, almeno tra chi suona, rimane ancora viva la curiosità, la voglia di appartenere a un movimento che possa essere stimolante e appagante, la musica insomma.

Un festival per essere un buon prodotto dovrebbe avere alcune caratteristiche imprescindibili, secondo te quali sono le cinque che una rassegna  deve assolutamente avere per essere considerata di altro livello? E soprattutto dicci un buon motivo per venire a vedere il Pending Lip festival…
Le scrivo di pancia, magari rileggendo tra qualche giorno mi verrà in mente altro:

1) Una buona idea

2) Competenza

3) Passione

4) Una buona location

5) Uno staff preparato

Penso (spero che chi c’è stato sia d’accordo) che il Pending Lips abbia tutte e 5 queste caratteristiche. Spot: “Hey amici, da oggi ci sono almeno 5 buoni motivi per venire il 4 Giugno al Carroponte ad assistere alla serata con i Diaframma con le aperture affidate ai due gruppi che hanno vinto grazie alla giuria popolare il contest: Vulvatron e JJ LaMorve. Parola di Costello’s”. Dopo questa perderemo tutto il potenziale pubblico che sarebbe venuto.

Siamo alla conclusione di questa piccolo viaggio all’interno della tua esperienza, vorresti Raccontaci il tuo “ momento migliore” durante il percorso del Pending LIps?In realtà sono state tutte serate davvero splendide… Vedere così tanta gente presente a serate con gruppi emergenti, sentire la partecipazione e la voglia di esserci, è sempre magico.Se devo trovare un momento in particolare penso che sia stato il giorno antecedente la prima serata dell’ultima edizione. Tanta emozione, tanta vicinanza e supporto, tanta voglia di ripartire. Un piccolo “miracolo” di questi tempi.

Il quadro che emerge da questa testimonianza delinea un stato dell’arte complesso, fatto di alti e bassi, che richiede passione impegno e dedizione. Fare musica e occuparsene obbliga a continui sforzi e a una costante ricerca di mezzi, di idee, di buone strategie, di conoscenze. Le band emergenti in Italia, come in altri paesi, non mancano, e le manifestazioni che si tengono in tutta Europa ne sono un esempio, ma spesso non si riesce a creare un corrispondente alone culturale e di crescita che accompagna questi eventi. L’ascoltatore dovrebbe poter essere più consapevole di quello che sta fruendo, del lavoro sotterraneo di molti e del valore che anche un piccolo festival può avere per band e artisti. I gruppi, da canto loro, devono offrire il meglio in termini di qualità, di energia, di emozione. Insomma: un implicito contratto, fatto soprattutto di reciprocità. Tra alti bassi, festival che vanno e festival che vengono, cerchiamo ora di passare in rassegna cosa succede da noi e all’estero.

 

A Perfect Day Festival
LOCATION:Villafranca di Verona (VR)
DATE:Dal 30 Agosto al 01 Settembre
LineUp: Primal Scream, Bastille, Wmerch Andise, Bloody Beetroots, Salmd, Tre Allegri ragazzi Morti, The XX, Editors
VOTO: 4

Arezzo Wave Love Festival
LOCATION:Civitella in Val di Chiana
DATE:Dal 12 al 14 Luglio
LineUp:UNHEIMLICH!, Avast, Subwayundersea, Emmecosta, Matteo Toni, Catch a Fyah, Boxerin Club, Ansomia, le Cpare a Sonagli, Swordfish Project, Blues Ash of Manaìhattan, Invers, Plof, B:Due, la Rappresentante di Lista, Etruschi From Lakota, in Medias Res, Soul Sailor & the Fuckers, Beautiful Bunker
VOTO: 3,5

Asti Musica
LOCATION:Asti
DATE:Dal 09 al 24 Luglio
LineUp:Ginevra di Marco, Area, la Fame di Camilla, Emma, Zen Circus, Goran Bregovic, Banco del Mutuo Soccorso
VOTO: 2

Bilbao BKK Live
LOCATION:Bilbao
DATE:Dal 11 al 13 Luglio
LineUp:Depeche Mode, Editors, Kings of Leon, Mark Lanegan Band, Green Day, Vampire Weekend, Fat Boy Slim
VOTO: 3,5

Carroponte
LOCATION:Sesto San Giovanni
DATE:Dal 29 Maggio al 12 Agosto
LineUp:il Teatro Degli Orrori, Diaframma, Neffa e molti altri
VOTO: 5

City sound
LOCATION:Milano
DATE:Dal 10 Giugno al 28 Luglio
LineUp:Killers, Mario Biondi, Toto, Korn, Motorhead, National, Iggy and the Stooges, Wu Tang Clan, Skunk Anansie, Atoms for Peace, Deep Purple, Santana, Blur
VOTO: 5

Collisioni Festival
LOCATION:Barolo (CN)
DATE:Dal 05 al 09 Luglio
LineUp:Jamiroquai, Gianna Nannini, Elio e le Storie Tese, Tre Allegri Ragazzi Morti, Marta sui Tubi, Fabri Fibra, Elton John
VOTO: 5

Festival di Villa Arconati
LOCATION:Bollate (MI)
DATE:Luglio
LineUp:Sinead O’Connor, Goran Bregovic, Daniele Silvestri, Francesco de Gregori, Mark Lanegan Band, Orquesta Buena Vista Social Club
VOTO: 3

Festival Strade Blu
LOCATION:Faenza
DATE:Dal 25 Aprile al 21 Giugno
LineUp:Lee Ranaldo and the Dust, Lambchop
VOTO: 3,5

FIB
LOCATION:Benicassim (Spa)
DATE:Dal 18 al 21 Luglio
LineUp:Queens of the Stone Age, Beach House, Beady Eye, Primal Scream, Artic Monkeys, Kaiser Chiefs, Miles kane, Killers, Jake Bugg, Black Rebel Motorcycle Club
VOTO: 4

Fuori Luogo Festival
LOCATION:San Damiano d’Asti
DATE:Dal 14 al 16 Giugno
LineUp:Aart Heering, Abdelkader Benali, Carlo Bordone, Kings of the Opera, James Walsh, Peter Murphy, Smoke Fairies, fabrizio Cammarata, Anna Viola, Davide de Martis, Turin Brakes and more…
VOTO: 4

Lucca Summer Festival
LOCATION:Lucca
DATE:Dal 6 al 27 Luglio
LineUp:Leonard Cohen, Nick Cave & the Bad Seeds, Killers, Mark Knopfler, Renzo Arbore, Neil Young, Litfiba, Thirty Seconds to Mars, Sigur Ros
VOTO: 3

MIAMI
LOCATION:Milano
DATE:Dal 7 al 9 Giugno
LineUp: Linea 77, Di Martino, Sadside Project, Bachi da Pietra, Gli Ebrei, Verbal, Bot, Riva Starr, Jennifer Gentle, HardCore Tamburo, Dumbo Gets Mad, New Ivory, at the Weekends, Selton, Amari, Phill Reynolds, Appino, Patty Pravo, Giardini di Miro’, Cosmo, Vanity, Wildmen e molti altri
VOTO: 4

Reading Festival
LOCATION:Reading (UK)
DATE:Dal 23 al 25 Agosto
LineUp:Green Day, System of a Down, Deftones, Bring me the orizon, Skindred, Eminem, Chase and Status, Foals, White Lies, Biffy Clyro, Nine Inch Nails, Fall Out Boy, Lumineers, Editors
VOTO: 4,5

Rock in Roma
LOCATION:Roma
DATE:Giugno/Luglio
LineUp:Green Day, Killers, Toto, Korn, Iggy and the Stooges, Max Gazzé, Rammstein, Arctic Monkeys, Bruce Springsteen, Mark Knopfler, Smashing Pumpkins, Mark Lanegan Band, Atoms for Peace, Ska-P, Deep Purple, Zucchero, Daniele Silvestri, Neil Young, Sigur Ros, Blur
VOTO: 4

Roma Incontra il Mondo
LOCATION:Roma
DATE:Giugno/Luglio
LineUp:Cocorosie, Steve Vai, Modena City Ramblers, Almamegretta con Raiz, Il Teatro Degli Orrori, Giuliano Palma, Neffa, Miss Kittin, Alborosie, Officina Zoe’, Apres la Classe, Elio e le Storie Tese, Kinks of Convenience, Sud Sound System, Intillimani, Skatalites
VOTO: 3,5

Sexto’nplugged
LOCATION:Sesto al Reghena (PN)
DATE:Luglio
LineUp:Loca Natives Villagers, Of Monsters and Men, MùM, Ane Burn, Rover
VOTO: 3,5

Sherwood
LOCATION:Padova
DATE:Dal 12 Giugno al 12 Luglio
LineUp:Marta sui Tubi, Modena City Ramblers, NOFX, Motel Connection, Ministri
VOTO: 3

SoloMacello Fest
LOCATION:Milano
DATE:26 Giugno
LineUp:Red Fang, Karma to Burn, in Zaire, Wrust, Fuzz Orchestra, Nero di Marte, Zolle, Black Moth
VOTO: 2,5

Southside Festival
LOCATION:Neuhausen ob Eck (GER)
DATE:Dal 21 al 23 Giugno
LineUp:Rammstein, Queens of the Stone Age, Arctic Monkeys, paul kalkbrenner, Sigur Ros, Portished, Smashing Pumpkins, Ska-P, National, Editors, NOFX, Hives, Kasabian, Gogol Bordello
VOTO: 4,5

Strummer Live Festival
LOCATION:Bologna
DATE:Dal 3 al 5 Luglio
LineUp:Goran Bregovic, Manu Chao, Modena City Ramblers, Alborosie, Africa Unite
VOTO: 2

Sziget
LOCATION:Budapest
DATE:Dal 5 al 12 Agosto
LineUp:Alex Clare, Azealia Banks, Blur, David Guetta, Die Arzte, Editors, Seeed, Ska-P, Skunk Anansie, Biffy Cliro, Mika, Nick Cave and The Bad Seeds, Bat For Lashes, Everything Everything, Flogging Molly, Afterhours, Bad Religion, !!!, Peter Bjorn & John, Editors e molti altri
VOTO: 4

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Deftones: “Swerve City” video premiere

Written by Senza categoria

Il nuovo video dei Deftones in anteprima!!!!

Vi segnaliamo le date in Italia il:

Aug 27 Open Air Milan, Italy
Aug 31 Full Tension Festival Bolzano, Italy

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“Diamanti Vintage” Killing Joke – S/t

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Il  loro è stato – sin dall’inizio – un gioco al massacro, una delinquenziale proposta elettrica ogni oltre limite che andò a “disturbare” in maniera oltraggiosa i malcostumi e le svenature tardo romantiche della new wave, la loro proposta – mai studiata a tavolino come si potrebbe assurgere – non era altro che frutto copioso di una schizofrenia sociale che batteva i pugni della rabbia ovunque. I Killing Joke di Jaz Coleman, in questo loro omonimo debutto infiammabile, stilano rasoiate che sanguinano un concentrato tossico di decadenza punk, Garage dei bassifondi ed un funky trasversale che abbraccia in un sol giro Pere Ubu, Siouxsie And The Banshees e quant’altro, nove tracce, nove tribalità che andarono a graffiare le pelli delicate di tantissimi gruppi refrattari al cambiamento.

Ovunque senso di ossessione, destabilizzazione, mal di vivere e disagio, una matrice elettrica quadrata di ritmi, scatti nervosi e la fredda intemperanza delle zone periferiche di una Londra sempre più in rivolta, sempre più coinvolta in cambiamenti rutilanti; le distorsioni si sprecano, la marzialità impera e lontani appannaggi percussivi africani si fanno audaci e battenti, come a rivendicare una sceneggiatura messianica, woodoo, ma sono sensazioni che schiaffeggiano e poi vanno via, ma la carnalità è tanta come pure le accelerazioni che la band inglese cerca di inserire anche in un abbozzo di una dance robotica “Bloodsport”. Coleman, Ferguson, Geordie e Glover – questi gli eroi dannati – partoriscono questa struttura primitiva di rock contaminato che è una esplosione di interesse e di critica, un disco negativo che attira positività da ogni parte, e tutto ciò da la spinta vitale a una falange di band che si vogliono –  e lo faranno –   appropriare dello stile e relativi dettagli.
Una parabola – appunto –  che farà anche scuola per marchingegni sonici come futuri Ministry, NIN, Deftones e similari, una sequenza industriale di chitarre  a machete, ritmi epilettici e voce sguagliatamente cool che crea atmosfere quasi luciferine, il battuto di “Tomorrow’s World”, “The Wait”, la wave saltellante “Complications” e il rock militante di “Primitive”, per arrivare al delirio finale di “Change”, brano in cui tutto si fa ancor più scuro, asciutto e pronto per un uso spasmodico delle pedaliere.

La loro musica diventa un must e che ancora fa cattedra, una formazione ed un disco che ha definito nuovi confini dove riferirsi una volta ingaggiata la lotta con la modernità.

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Bachi da Pietra – Quintale

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Sono solo in due e sembrano quindici. I Bachi da Pietra si presentano con un album nuovo, Quintale, che si discosta parecchio dal rock blues delle produzioni precedenti. Appena parte “Haiti” si viene subito sbalzati in una dimensione di rabbia cupa e graffiante, dov’è il noise a far da padrone. E l’incazzatura prosegue in “Brutti Versi”, con un larsen in lontananza che sembra esplodere da un momento all’altro, lasciandoci a bocca asciutta quando la crescita viene ritardata ed espressa con sdegno dalle parole “Il danno è doppio / Uno per me, uno per il mondo” e da un riff sanguigno alla chitarra. “Coleotteri” è una cavalcatona grind che, forse volutamente?, cita la frase “Libero di Essere” di “666” dei Linea77 e insinua il germe del basso, del viscido, dell’oscuro, che caratterizzerà tutto il brano. Gli insetti, il sangue, la religione e il perdono sono i grandi argomenti trattati dal duo, che si prende una pausa dall’incazzatura feroce con “Enigma”: rime argute e insolite e riferimenti al mondo musicale, spesso autoreferenziali, come quello al fonico di palco, ad Audioglobe o La Tempesta, che è la casa discografica della band, contribuiscono alla costruzione di un testo fatto di immagini giustapposte, senza apparente connessione, ma profondamente suggestive. “Fessura” e “Mari Lontani”, una marcia, quest’ultima, con uno splendido dialogo tra la voce in primo piano e la back voice sulla chitarra distorta, ricordano parecchio, soprattutto per il trattamento melodico strumentale, i Marlene Kuntz. Entrambi i brani sono più meditativi dei precedenti e di andamento meno mosso. La religione è la protagonista di “Pensieri, Opere, Parole”, con l’intro grind cantato in inglese e successivamente ripreso in italiano: il perdono è negato o semplicemente rifiutato, cancellato come la parola “omissioni” che viene sostituita dalla musica e dalla parola Rock’n’roll, che in fondo è l’unica vera fede, l’unica vera attitudine. E con “Paolo il Tarlo” ci si fa beffe ancora una volta la liturgia cristiano-cattolica, con la frase “generato e non creato” ripresa a piè pari (ma proseguita in modo provocatorio e blasfemo), inserita su una corsa selvaggia della batteria a metà fra i Deftones e i Black Rebel Motorcycle Club con inserti meravigliosamente psichedelici e noise, che proseguono senza soluzione di continuità in “Sangue”: tempi dilatati che quasi non lasciano riferimenti metrici all’ascoltatore, a causa anche di un cantato declamato e registrato su diversi livelli volumetrici che conferiscono un’ideale spazialità scenica alla narrazione. L’incipit di  “Dio del Suolo” ricorda parecchio gli ultimi Afterhours: tornano a strisciare gli insetti e torna il perdono per questa che probabilmente è la traccia più pop e meno incazzata di tutto il cd (e non per questo la meno riuscita, anzi). “Ma Anche No” è una ballata delicata e intensa, sanguigna fin dalle prime terzine legate della chitarra. La versione digitale di Quintale si completa di “Barattoatbachidapietra.com”: la voce comunica in modo sterile che la traccia è registrata in modo amatoriale con un telefono e che non è costata nulla, se non il prezzo dell’apparecchio stesso. Da qui parte un lucidissimo dialogo con un immaginario downloader di mp3 che non si cura del lavoro, del sudore e dell’investimento monetario dell’artista. Allo scaricatore selvaggio viene proposto un baratto: i Bachi da Pietra si offrono di andare a domicilio a farsi rendere qualsiasi servizio a scelta per ogni traccia presa illegalmente dal web.
Non è un disco immediato ed è ideologicamente divisibile in due parti, una più crossover, hard rock, urlata, una più rock-blues, cantata, ricca di sfumature. Preferisco nettamente la seconda, ma entrambe contribuiscono a creare un lavoro molto pregevole.

Ho mancato un loro live nella mia città pochi giorni fa, vi auguro di non fare lo stesso.

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Sinervia – Limit Of A Dream EP

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Nata poco meno di tre anni fa, la band di Gattinara (Vercelli) è lo strumento primario col quale Luca “Lupo” (voce, chitarra & synth) ha palesato le sue creazioni originali e inedite, sotto il nome Sinervia, band nella quale andranno di volta in volta a congiungersi quelli che sono i membri attuali della formazione, Fabio “Cippo” (batteria), Jonathan (chitarra) e Matteo (basso). La prima scelta del gruppo fu di provare, provare, arrangiare e provare i pezzi proposti dal fondatore, soffocando parzialmente l’ovvia voglia di live, caratteristica di ogni musicista a inizio carriera. Il risultato di tanto lavoro è questo Ep di quattro tracce, Limit Of A Dream, gonfio di tutta la vena creativa di Luca ma anche ricco delle diverse sfaccettature proposte dagli altri membri i quali hanno riversato nei brani la propria cultura e formazione musicale oltre che la loro voglia di esprimersi messa al servizio del nucleo originario dei pezzi oggetto di arrangiamento. Il risultato è un rock duro, con diversi agenti che richiamano il Metal (perlopiù Post e Nu) ma non solo. Si passa da accessi vigorosi stile Deftones, fino al Grunge molto fuori dalla norma degli Alice In Chains (“Black Rainbow”, “Broken Eyes”). Alcuni riff si riallacciano addirittura ai Tool (“Shadow Of Light”) senza mai pareggiarne la magniloquenza ma non mancano momenti meno aggressivi di puro Alt Rock (“Red Sea”), con melodie più morbide e armoniose (Incubus, Kings Of Leon) e rimandi ai nuovi grandi vecchi del Rock nostrano (Verdena, ad esempio). Anche il post-rock/metal è accarezzato, come si può notare con chiarezza ad esempio nei muri di chitarra di “Red Sea”. Questo è certamente il brano più complesso, più strutturato, con diverse variazioni e interessanti cambi di ritmo, che fanno altalenare le sensazioni tra inferno e paradiso. Ottimo il lavoro di Luca e Jonathan alle chitarre, puntuale la sezione ritmica e assolutamente convincenti gli inserti sintetici, che s’incastrano alla grande senza suonare forzati, cosi come la voce, sia come intonazione sia come timbrica (forse in alcuni momenti appare forzata la pronuncia inglese ma potrebbe anche essere un’impressione di un non anglofono di nascita). Non male neanche le melodie cosi come l’esecuzione tecnica. Limit Of A Dream è il classico Ep nel quale è trasparente il tanto lavoro fatto da chi suona. Ha un unico grosso neo. Le diverse influenze dei quattro confluiscono in una proposta troppo precisa e poco originale che rischia di trovare difficoltà a far breccia sia nell’anima di chi non ama questo tipo di sonorità, sia di chi si sente troppo legato alla ricerca del nuovo. E magari gli altri si chiederanno perché ascoltare i Sinervia quando ci sono i Deftones, gli Incubus e tutta una scuola di genere piena di talenti stranoti. Se questi ultimi rileggeranno dal principio, forse troveranno la risposta in un paio di semplici parole.

https://soundcloud.com/sinervia/broken-eyes-mp3

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