E tu, che ascolti quando finisce l’estate?

Written by Playlist

In redazione abbiamo scelto una manciata di canzoni più che adatte per affrontare la sempre difficile transizione autunnale.

È stata un’estate fantastica. Ho contratto il virus del Nilo occidentale, e ho perso un sacco di peso. Poi sono tornato al lago. E nel parcheggio ho messo il piede su un pezzo di vetro, il che mi ha fatto molto male. Poi la ferita si è infettata. Nonostante ci avessi fatto sopra la pipì…
Ho visto
Inception, o almeno ho sognato di averlo fatto.

No, non è il riassunto di una delle nostre estati. È il monologo di Steve Carell AKA Michael Scott nel primo episodio della settima stagione di The Office.
Non sappiamo come sia andata la vostra estate, se state accogliendo con sollievo la sua fine oppure se ne sentite già la mancanza: nel dubbio, in redazione abbiamo pensato ad una manciata di canzoni che ci sembrano perfette da ascoltare in quel sospeso limbo temporale che intercorre tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. In più, abbiamo messo a punto anche una più corposa playlist di brani a tema.
Buona lettura (e buon ascolto).

PS: in copertina, come avrete notato, abbiamo messo la cover del primo album degli American Football. Del resto, la bellissima The Summer Ends contenuta in quel disco ci sembra la canzone che meglio rappresenta il concetto di fine dell’estate (la versione ufficiosa è che invece non sapevamo proprio che tipo di immagine utilizzare, e quindi siamo andati sul sicuro).

Francesca Prevettoni ascolta:
THE WHITE STRIPES – WE’RE GOING TO BE FRIENDS

Nonostante l’inesorabile avanzare della mia età anagrafica (ahimè), il mese di settembre mi riconduce sempre al ricordo dolceamaro dell’inizio di un nuovo anno scolastico. In questa breve e nostalgica ballata folk, il divino Jack White ne ripercorre poeticamente ogni dettaglio: il suono della campanella, un paio di scarpe nuove, penne e libri pronti per essere consumati nei mesi a venire. E, perché no, anche l’inizio di una nuova, preziosa amicizia da custodire nel tempo.

Lara Magnelli ascolta:
MAGIC SHOPPE – REDHEAD

I bostoniani Magic Shoppe mi accompagnano in tutte le stagioni, dandomi quella spinta necessaria per reagire all’eternal English rain e trovare la volontà di alzarmi dal letto. Quindi, ecco, li ritengo un’ottima scelta per la fine dell’estate. Redhead ha nello specifico un riff che non vi toglierete più dalla testa. You’re welcome.

Vittoriano Capaldi ascolta:
CARISSA’S WIERD – SEPTEMBER COME TAKE THIS HEART AWAY

Alla soglia dei trentadue anni non ho ancora capito se l’estate mi piaccia oppure no. Quel che è certo è che, quando finisce, sento un irrefrenabile bisogno di raggomitolarmi in me stesso, di chiudermi in una sorta di bozzolo interiore (Pier Vittorio Tondelli, in uno dei suoi più celebri romanzi, parlava di “un bisogno di silenzi, di solitudine, di ricordi, di ricapitolarsi, d’interiorità.”).
Con queste premesse, la rosa di canzoni da cui attingere sarebbe infinita, e ho scelto quella di una band, i Carissa’s Wierd, che ha fatto dello spleen e del torpore emotivo il suo vero credo.

I hope the seasons treat you well
I hope the seasons treat you kind

Federico Longoni ascolta:
OKKERVIL RIVER – LOST COASTLINES

Quando nel settembre del 2008 gli Okkervil River pubblicarono The Stand Ins, vivevo ancora a Verona. Ero nel pieno della sessione autunnale, sentivo addosso tutta quella nostalgia di una bellissima estate ormai agli sgoccioli. L’appartamento che condividevo con i miei tre coinquilini era momentaneamente vuoto, ed io, ascoltando a ripetizione la canzone Lost Coastlines, vagavo per le stanze illuminate di arancione ancora tramortito da quel periodo dell’anno di transizione, di estate ancora lì presente con il suo sole caldo, ma ormai pronta a lasciare spazio alla frizzantezza autunnale.

Un brano che parla della difficoltà di lasciarsi alle spalle il passato, del sentirsi perduti quando un periodo bello e leggero della vita si sta concludendo e davanti a te hai solo dubbi, paure, nostalgia. Un po’ come, per l’appunto, quando ti lasci alle spalle la frivolezza estiva sapendo che nei messi successivi arriverà la pioggia, il freddo, le giornate sempre più corte e sempre più buie. Una canzone allegra, con il suo banjo, le sue trombe e quel ritornello catchy che Will Jeff canta spensierato. Canzone che io assocerò per sempre alla fine estate, al momento più magico e bello dell’anno. E, per chi come me non ama l’estate e adora invece le stagioni più fredde, questa canzone è il perfetto caldo abbraccio che ogni tanto si ha bisogno di ricevere.

Gianluca Marian ascolta:
HÜSKER DÜ – CELEBRATED SUMMER

L’altra sera pioveva il mondo e non riuscivo ad addormentarmi, mio figlio ha scombussolato i miei orari: sono le nove ed è già un’ora che tento di spegnere il cervello; non ci riesco. Decido di violentare il mio cuore e di riguardare Stand By Me e, come ogni volta, piango e mi spezzo al “Jesus, does anybody?”: l’infanzia finisce, l’estate finisce.
Ripenso, così, a quei ricordi di quando il sole si è disintegrato tra un muro di nuvole ed il mio vagare mentale si stampa lì, attendendo, nuovamente, l’autunno dei miei pensieri.

Federica Finocchi ascolta:
LES DISCRETS – SEPTEMBRE ET SES DERNIÈRES PENSÉES

L’attimo in cui ho realizzato che settembre è arrivato e io ho ancora troppe cose da fare, progetti di vita da realizzare, propositi più o meno validi che ho avuto in mente tra lo scorso ottobre e questo agosto, ecco… dentro me si sono scatenate sensazioni di resa e d’impotenza, alternate a momenti di sana lucidità e fermezza. Non è forse settembre il mese prescelto (da chi?) in cui ci viene imposto di rispettare tutte le scadenze, con gli altri e con noi stessi, senza che qualcuno ci chieda il permesso? E così, via di nuovi inizi, di rimorsi, di porte chiuse ed altre semiaperte, di rimpianti su ciò che è stato e di ansia per ciò che sarà o che potrebbe essere. Settembre vive di pensieri e di ricordi, di bellezza e di mistero, sotto il segno di una magica nostalgia che preannuncia l’autunno.

Dario Damico ascolta:
SLOWDIVE – KISSES

Everything is Alive è uscito venerdì 1 settembre, alla fine dell’estate. Porta con sé fiumi di nostalgia e suoni creati appositamente per mettere l’anima nel frullatore. Compreso il ricordo di un’estate dove gli Slowdive hanno regalato, in Italia, una indimenticabile serata di musica sotto a un Castello.
Kisses era già fuori da qualche mese. E con lei il suo video (girato a Napoli) fatto di volti tesi, colori che sbiadiscono, luci al sapore di speranza e memoria.
Kisses, come i sentori di autunno che accarezzano la spensieratezza estiva.
Kisses, come settembre che abbraccia insieme i pensieri di ciò che è stato e le preoccupazioni di ciò che sarà. Kisses, Born Desert Sun.

Maria Pia Diodati ascolta:
GRIZZLY BEAR – READY, ABLE

Non la sentite anche voi questa goduriosa rigenerante malinconia? Per me giunge puntualmente il primo giorno del mese di settembre e ogni anno la accolgo a braccia aperte. Settembre, il vero mese degli addii e degli inizi, in barba al pretenzioso gennaio. La musica del mai abbastanza compianto progetto musicale di Ed Droste è esattamente quello che ci vuole: mandate a fanculo l’estate abbandonandovi alla lisergica litania che dilata il finale di Ready, Able.

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Last modified: 10 Ottobre 2023