Recensioni
What Is Success, il caotico disagio post-industriale degli Open Head
Transition, le acide mutazioni no-jazz dei TV Dust
La band milanese apre ufficialmente le danze della propria carriera con un esordio pulsante, mutaforme, ipnotico e irrequieto.
Continue ReadingDo You Still Love Me?, l’interrogativo definitivo dei Planes Mistaken for Stars
L’ultimo lavoro della band del Colorado è un commiato inevitabilmente tragico e al tempo stesso incredibilmente vitale.
Continue ReadingUp Like a Weather Balloon, i frammenti poetici dei Flip Top Head
Ambizioso e ricco di contrasti, l’EP di debutto del sestetto di Brighton è un inno alla poesia del quotidiano.
Continue ReadingSynthesizer, il richiamo brutale alla vita degli A Place to Bury Strangers
Caos, urgenza, rumore e filosofia DIY: sta tutta qui l’essenza del nuovo lavoro della band guidata da Oliver Ackermann.
Continue ReadingI Have a Physical Body That Can Be Harmed, il mantra noise dei Thank
Spigoloso e ammiccante, il quartetto di Leeds conferma tutta la stravaganza rumorosa che lo contraddistingue fin dagli esordi.
Continue ReadingSongs of a Lost World, il mondo perduto – e ritrovato – dei Cure
La band di Robert Smith è tornata dopo un’attesa durata sedici anni, e noi non potevamo che omaggiarla con una recensione collettiva da parte della nostra redazione.
Continue ReadingLa nuvola grigia sopra il Blue Garden dei Delta Sleep
Il quarto album della band emo/math di Brighton nasce da un mondo in eterno conflitto in cui è difficile trovare le parole giuste.
Continue ReadingCool World, il mondo senza futuro raccontato dai Chat Pile
Il secondo album della band sludge-noise americana ci mette davanti agli orrori di tutti i giorni, senza scuse: ora dovete guardare.
Continue ReadingSpiral in a Straight Line, la spirale emotiva dei Touché Amoré
L’hardcore melodico della band californiana continua ad essere una forma di terapia inossidabile, oltre i traumi e il caos della vita di tutti i giorni.
Continue ReadingGeordie Greep ha trovato un Suono Nuovo
In un eccesso di hybris, abbiamo pensato ad un’intervista immaginaria in cui l’ex cantante e chitarrista dei black midi ci racconta il suo album di esordio.
Continue ReadingWhite Roses, My God: il salto nel vuoto di Alan Sparhawk
