“What’s the craic?” – 10 artisti irlandesi da tenere d’occhio nel prossimo futuro

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Anche quest’anno, in occasione della festa di San Patrizio, vi proponiamo dieci nuovi nomi della scena irlandese che potrebbero stuzzicare il vostro interesse.

A cura di Dario Damico e Francesca Prevettoni.

Irlanda! Parliamo, ancora, di Irlanda.
17 marzo, San Patrizio. Tutto si colora di verde e le birre danzano a ritmi allegri e ciondolanti. L’Isola di Smeraldo al centro del mondo, un po’ come è stata al centro della scena musicale negli ultimi anni grazie a band di successo che hanno catturato l’attenzione a qualunque latitudine.
Noi abbiamo scelto di festeggiarlo così come abbiamo fatto nel 2022 e nel 2023, ovvero portandovi alla scoperta di dieci valide novità musicali del tutto Irish che, secondo noi, lasceranno il segno nel prossimo futuro. In fondo, è questo il nostro Craic*.

*”An Irish word with no direct translation in English. Means partying, enjoying the company of others, having a good time and a fair amount more.” (Urban Dictionary)

A CLATTER AND DRONE

L’ancestrale imponenza del folk, le ipnotiche suggestioni della psichedelia, un pizzico di elettronica, la potenza quasi spirituale dei droni che si intrecciano in sonorità uniche ad alto contenuto emotivo.
Sotto il moniker di A Clatter and Drone opera e sperimenta un collettivo di musicisti stanziato a Dublino, che vanta già un’eccellente raccomandazione: il singolo The Day That Broke Winter è stato infatti incluso in una compilation a tema curata dai Lankum e pubblicata dal magazine Uncut a fine 2023.
Nell’impaziente attesa di nuovo materiale registrato in studio, godetevi una vera chicca: su Bandcamp è presente un’interessante raccolta di demo, singoli e altre curiosità.

ANA PALINDROME

Come se stessero tracciando soavi pennellate di colore su una bianca tela, Niamh Dalton, Sara Leslie e Ruairí de Búrca apportano ciascuno in ugual misura la propria brillante sfumatura in questa formazione nuova di zecca, che ha di recente aperto una maestosa e indimenticabile performance degli ØXN al Vicar Street di Dublino.
La sperimentazione degli Ana Palindrome, basata su giocosi ondeggiamenti di synth e battiti elettronici che si fondono a morbide vocalità tradizionali, unisce classico e moderno in un inedito e sorprendente blend.
Sperando in un imminente esordio ufficiale, godiamoci la bellezza pulsante del singolo Sorry a Million.

BIG SLEEP

Entriamo nel mondo dell’indie pop coi Big Sleep, quartetto di base a Dublino che vanta però un componente italiano, il fiorentino Matteo Poli alla batteria. Un mood morbidissimo, avvolgente, carico di una ottima dose di empatia e di una delicatezza soul.
Nell’ultimo dei due EP pubblicati, da evidenziare le chitarre super catchy di Maccy D’s e canzoni come All of the Pretty Things, una vera e propria dolce coccola. Un bel lavoro che ha portato il gruppo a recenti soddisfazioni: la partecipazione all’Electric Picnic (il più grande festival irlandese) e un doppio sold out in pochi giorni nel novembre scorso tra Dublino (The Grand Social) e Londra (Sebright Arms).
Dopo l’uscita del primo EP nel 2022, il gruppo è stato protagonista anche di un piccolo tour italiano con tappe a Roma, Firenze e Milano; il nome, quindi, potrebbe non risultare nuovo a qualche lettore. Per il resto, non vediamo l’ora di rivederli dalle nostre parti.

CARDINALS

Cork è una città molto orgogliosa di sé e i Cardinals sono i paladini del futuro provenienti dalla Rebel County.
La band in questione è un sestetto con all’attivo due singoli autoprodotti ed altri due pubblicati per So Young Records, abbastanza per guadagnarsi la prima presenza nell’episodio Corkonian dello storico festival irlandese Other Voices e diverse attenzioni, comprese quelle di Grian Chatten dei Fontaines D.C..
Un suono indie rock con reminiscenze 80s che sprizza nostalgia da tutti i pori, senza disdegnare l’uso di strumenti tradizionali, come la stupenda fisarmonica presente in Roseland.
Sono già tra i gruppi con più hype del prossimo Great Escape Festival, e con ogni probabilità sentiremo parlare di loro molto presto anche dalle nostre parti.

CRUEL SISTER

Cruel Sister è il progetto di Faith Nico, artista di Dublino che prende il nome dalla ballata The Twa Sisters, che racconta la storia di una ragazza annegata dalla crudele e gelosa sorella a causa di un amore sfortunato. Una scelta indicativa che descrive la rabbia che Faith riversa dentro le sue canzoni; un incontro tra tanti suoni alternativi tipici dei 90s che trova la sue prime forme complete nei due EP pubblicati finora.
girls my age del 2022 è caotico, dreamy e dall’anima eterea. Contiene inoltre quel gioiellino di chihiro, brano ispirato dalla protagonista de La Città Incantata (Spirited Away) di Hayao Miyazaki.
Il più recente Turgid (2023) vira invece su atmosfere più alt rock che ricordano a tratti i i Wolf Alice e l’attitudine di Ellie Rowsell. Una duttilità sintomo di ispirazione e talento esplorativo: quello di Faith Nico è un mondo contorto, fertile e variegato, tutto da scoprire adesso e negli anni a venire…

ELAINE MALONE

Spoiler: questo nome comparirà più di una volta nell’articolo.
Pyrrhic, il suo esordio da solista, è uscito lo scorso settembre per Pizza Pizza Records, importante etichetta di Dundalk che qualche anno fa pubblicò il primo, grande disco dei Just Mustard.
Quello di Elaine Malone è un viaggio sfumato fatto di chitarre che si intrecciano e cavalcate ipnotiche che piaceranno a tutti i fan della psichedelia soft, cadenzata, con espliciti tratti dark.
Il prossimo 24 marzo, nella sua Cork, sarà protagonista insieme ad altre band della scena cittadina di un evento musicale chiamato “Gig for Gaza”, finalizzato a raccogliere fondi destinati ad aiutare la popolazione palestinese. Il senso di comunità e l’attivismo sociale sono sempre argomenti centrali, nella maggior parte della scena alternativa irlandese; anche questo fa la differenza.

GURRIERS

L’inarrestabile fenomeno del post-punk revival che ha letteralmente travolto l’ultimo decennio continua a portare a galla svariati nuovi talenti, come le onde che si infrangono perpetue sulle coste della verde terra di San Patrizio.
Ne sono lampante prova i Gurriers, quintetto di amici e coinquilini formatosi a ridosso dei duri ma prolifici anni di pandemia. Dalle strade della vivace Dublino potete già sentire l’eco delle loro roboanti chitarre, accattivanti ritmiche e delle liriche al fulmicotone scaturite dalla penna del giovane frontman Dan Hoff.
Siete fan di IDLES, Heavy Lungs e shame? Correte immediatamente a dare un ascolto.

HAVVK

Bisogno di indie music al sapore di grunge emozionale con una lead singer dall’energia infinita?
Ecco gli HAVVK, band di Dublino i cui componenti sono la cantante e bassista Julie Hawk e il chitarrista Matt Harris. Già in giro da qualche anno, il duo è l’evoluzione dell’iniziale progetto solista di Julie.
Hanno alle spalle ben due dischi e si sono fatti apprezzare parecchio nel circuito nazionale. Con To Fall Asleep, terzo album in uscita proprio il 15 marzo prossimo per l’etichetta dublinese VETA (di cui lo stesso Matt è cofondatore), potrebbero trovare una definitiva consacrazione.
Il singolo City Creep riflette sui cambiamenti fisici delle città che offrono sempre meno spazi ai luoghi di aggregazione e fermento culturale, sostituiti da freddi centri commerciali o alberghi. Ogni riferimento alla attuale realtà delle grandi città irlandesi non sembra puramente casuale.

NERVES

“Glórach” potrebbe essere tradotto dal gaelico irlandese con la parola “rumoroso” ed è il titolo del loro EP d’esordio, prodotto da Daniel Fox dei Gilla Band e in uscita il 15 marzo per Blowtorch Records.
Del resto, non potrebbe esistere termine più appropriato per descrivere il sound dei Nerves, che coniugano in un intrigante ibrido l’impenetrabilità del noise e l’immediatezza del post-punk, padroneggiando caustiche dinamiche quiet-loud in una detonante miscela di pura energia.
Dopo aver supportato in tour diverse band (SPRINTS, DEADLETTER, HMLTD) tra UK e Irlanda, il trio è ora decisamente pronto ad occupare una posizione di rilievo sotto i riflettori perennemente accesi sulla scena Irish: next big thing, scommettiamo?

PÔT-POT

Sono così versatili e misteriosi da saper suonare come dei criptici Velvet Underground venuti dal futuro (vedi i recenti singoli Going Insane e No Friends), come una tetra versione dei NEU! e al tempo stesso attingere dalle cosmiche lezioni degli Spacemen 3.
Inizialmente nati come progetto solista dell’eclettico Mark Waldron-Hyden, i pôt-pot dividono la propria sede creativa fra Cork e Lisbona e annoverano fra i propri attuali membri anche la presenza della talentuosa – e già citata in precedenza – Elaine Malone. Alla base della loro cifra stilistica solo un’immensa libertà compositiva allo stato puro, per un’esperienza intergalattica a 360°.

Slàinte!
PS: qui sotto trovate una playlist riassuntiva, buon ascolto!

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Last modified: 15 Marzo 2024