RE: diesis #03.2020 Il contrassegno SIAE

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Dalla frutta ai CD, ad ognuno il suo bollino.

Qualcuno si sarà chiesto a che cosa serve il contrassegno (cosiddetto “bollino”) SIAE. Sicuramente lo avranno fatto quantomeno i fanatici del supporto fisico CD o vinile, che avranno inveito selvaggiamente contro chi li attacca sconsideratamente sul dorso del disco per impedirne l’apertura, oppure sulla cover, coprendo i titoli delle canzoni o “sfregiando” una grafica incredibilmente bella.

Per legge, il contrassegno deve essere apposto su ogni supporto che contiene suoni, voci o immagini in movimento e che reca la fissazione di opere dell’ingegno destinato ad essere immesso sul mercato. La norma, quindi, prevede l’obbligo di richiesta e apposizione del bollino solo per i supporti fisici e non anche in caso di distribuzione online. Sul contrassegno sono riportate le informazioni necessarie per identificare il prodotto su cui è apposto, in particolare: il titolo dell’opera (il titolo dell’album), il produttore, il tipo di supporto (CD, DVD, vinile), il tipo di distribuzione (es: vendita, destinazione gratuita, destinazione editoriale, ecc.) e la numerazione progressiva dell’opera.

Il contrassegno è nato come uno strumento a tutela dei consumatori, poichè garantisce l’autenticità e l’originalità dei prodotti, distinguendoli da quelli contraffatti. Dal punto di vista di autori, editori e produttori fonografici, invece, permette di verificare sia il numero degli esemplari immessi sul mercato, sia il pagamento del diritto d’autore dovuto.

Il contrassegno negli anni è divenuto sempre più sofisticato, acquistando caratteristiche che ne impediscono l’alterazione e dunque la contraffazione: il tipo di carta adesiva, ad esempio, non ne consente la rimozione senza che venga danneggiato e reso inutilizzabile, così come il tipo di stampa metallizzata e gli inchiostri usati non ne permettono la fotocopia, la scannerizzazione o la riproduzione.

Spetta al produttore fonografico richiedere il contrassegno alla S.I.A.E.. Se almento uno dei brani contenuti nel supporto è depositato presso la S.I.A.E., il Produttore dovrà aver richiesto preventivamente l’autorizzazione, tramite la procedura informatizzata sul sito SIAE, per l’utilizzo fonomeccanico del o dei brani contenuti sul supporto e pagato i relativi diritti d’autore.
Oltre al pagamento relativo al diritto d’autore, il Produttore fonografico dovrà corrispondere il costo di ogni contrassegno, che è di € 0,031, se il bollino è richiesto per supporti destinati al commercio, o di € 0,018, se è richiesto per supporti distribuiti gratuitamente o con destinazione editoriale.
L’obbligo di vidimazione (cioè l’apposizione del bollino) e di pagamento dei costi dei contrassegni, sussiste anche quando i brani contenuti nel supporto sono autoprodotti (in tali casi, infatti, semplicemente il Produttore fonografico coincide con l’autore e/o l’artista), ed è indipendente dal fatto che l’autore/editore dei brani contenuti nel supporto abbia dato o meno mandato ad una società di collecting.

Quando si vuole immettere sul mercato un supporto fonografico, dunque, è bene tenere a mente che la vidimazione del supporto è un obbligo previsto dalla legge e, in sintesi, la violazione può essere punita con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 2.582,00 a 15.493,00 Euro.

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Last modified: 30 Aprile 2020