Manuel Pistacchio – Scordato Cuore

Written by Recensioni

Il fascino discreto della timidezza nel nuovo lavoro dei romagnoli.
[ 02.07.2021 | Brutture Moderne | cantautorato, alt pop, lo-fi ]

Basta un primo ascolto di Scordato Cuore per sentirsi immediatamente catapultato in uno spazio indefinito tra gli ’80 e i ’90: un effetto nostalgia ricercato peraltro in maniera neanche troppo velata dagli stessi Manuel Pistacchio sin dall’artwork in copertina (realizzata dall’illustratrice Martina Sarritzu), in cui una locandina del gruppo compare su una parete scrostata dove a far da sfondo troviamo un Cornetto, simbolo di tante estati da cuore di panna.

Si presenta così il secondo album della band, uscito per Brutture Moderne a inizio mese, a due anni di distanza dall’esordio Di primo mattino. Ma è solo riascoltandolo che si resta conquistati dal canto timido, in levare, e dai testi di Diego Pasini, che con Lorenzo Camera (synth e arrangiamenti), Francesco Giampaoli (basso e synth) e Arianna Pasini (chitarra, tastiere e seconde voci), tutti già attivi in progetti paralleli, forma questa band dai talenti eterogenei, ma dalla comune origine romagnola.

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Nel titolo – preso in prestito dalla poesia “Corno Inglese” di Eugenio Montale – il senso di questo lavoro, dal tratto ambivalente: scordato come dimenticato, messo da parte, ma anche come disarmonico, non allineato agli equilibri precari dei tempi che stiamo vivendo. Ambivalenza che si ripete anche nell’avvicendarsi di ritmi diversi tra i vari pezzi dell’album, tra la ricerca di modernità, con incursioni elettroniche e suoni più tradizionali.

Ecco quindi che episodi shoegaze come Contaminazione si alternano ad aperture pop (Amicizia), a echi sonici à la Marlene Kuntz prima maniera, (Oceano), a lontani riflessi joydivisionisti, a insospettabili ballad destrutturate come l’ipnotica Primo Mattino, cui segue invece una classica ballad acustica (Aria fresca). Vibra ancora chiude il disco – ma in realtà è un auspicio a proseguire con nuovi ascolti – nel quale la seconda voce si fa più presente e avvolgente.

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Un lavoro a cui va data una possibilità, da riascoltare più volte per coglierne al meglio lo spirito, magari anche nelle prossime date dal vivo (tra cui spicca l’apertura del live di Niccolò Fabi il 17 luglio a Cesena). “Shyness is nice” cantava il poeta Morrissey, e noi continuiamo a pensare che avesse ragione.

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Last modified: 22 Settembre 2021