Le origini della trap italiana

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Dove tutto è iniziato o finito…
(di Daniel Coccovilli e Silvio “Don” Pizzica)

Quando ho scritto l’articolo “99 singoli per cambiare idea sulla trap (o forse no)” [lo trovate qui] ho accennato alle origini del genere in Italia facendo riferimento ad artisti come Sfera Ebbasta e Ghali, senza voler scavare alla ricerca di quei brani che davvero possono considerarsi i capostipiti della trap in penisola. Tuttavia, qualcuno mi ha fatto notare come fosse importante sottolineare da dove tutto è cominciato ed è così che ho deciso di chiedere ad un giovanissimo, poco più che ventenne, che ha vissuto da subito l’esplosione della trap con l’età giusta per non farsi fottere dai pregiudizi, quali siano le canzoni che possiamo indicare come il momento in cui tutto è iniziato. O finito, dipende da voi…

(Le posizioni dei brani sono prettamente condizionati dalla loro data di uscita e non di certo dalla loro bellezza e dal loro valore. Queste sono le tracce che Daniel considera seminali se si vuole capire quando e come la trap ha conquistato l’Italia.)

Rkomi feat. Izi – Aeroplanini di carta (2016)

Questa traccia è davvero una chicca e non solo per gli amanti del genere: può definirsi  una delle prime conscious track trap italiane, con il beat prodotto da Shablo. Izi e Rkomi che trasmettono un misto di nostalgia e tristezza nelle loro strofe, raccontando la vita di provincia, per poi arrivare alle linee melodiche del ritornello che “fanno volare”.

Ghali – Dende (2016)

Un’ossessione: appena uscita la si sentiva ovunque, sia tra i miei coetanei sia tra i ragazzi un  più giovani (i più piccoli conquistati anche, o soprattutto, grazie al solito testo spicciolo di Ghali con due citazioni a Dragon Ball e altri cartoni animati). Sonorità molto particolari e persuasive date dalla base di Charlie Charles; se la si ascolta anche solo una volta è impossibile togliersela dalla testa (“non vedi che sono verdeeee”).

Tedua feat. Sfera Ebbasta – Lingerie (2016)

Questo era il periodo in cui su qualsiasi mettevano mano Sfera Ebbasta e Charlie Charles diventava oro, ed ecco la prova considerando che anche la strofa di Tedua è di grande qualità. La base suona con un piano dolce che è la costante del pezzo; il testo invece è tutt’altro che dolce dato che le tematiche principali sono droga, malavita e ostentazione dei soldi. Nonostante ciò questo pezzo consacrò Tedua e tutto il disco, facendogli avere un grande successo.

Izi – Chic (2016)

Izi nel tempo si è sempre distinto dato che, nonostante le sonorità prettamente trap (autotune a palla), troviamo nei testi ricercatezza e voglia di trasmettere emozioni che non si limitino allo spacciare nel parchetto sotto casa: è sufficiente ascoltare questa traccia per capire quanti feel può trasmettere. Probabilmente grazie anche a canzoni come queste la trap ha acquisito una fetta di pubblico più adulta rispetto al ragazzetto che vuol solo sentire parlare di droga e Supercar (o Dragonball per esempio, Ghali ti odio).

Dark Polo Gang feat. Sfera Ebbasta – Cavallini (2015)

A proposito di droga e Supercar, ecco la Dark Polo Gang featuring Sfera Ebbasta. Quando uscì questa traccia non la capì nessuno, forse neanche i loro autori; rime che non erano rime e gente che andava fuori tempo. Probabilmente fu questa canzone che mise sotto i riflettori la DPG, guarda caso grazie a Charlie Charles e Sfera, anche se, come detto agli inizi, non fu presa con troppa allegria a causa della eccessiva innovazione che portava nel mondo dell’hip hop. Un mondo fatto di fan legatissimi al messaggio dei testi che, di colpo, si sono ritrovati a sentire Side della DPG che nei testi scrive frasi come “Puoi beccarmi all’indiano che mangio pollo al curry, troia, non mangio sushi, mi piacciono Fendi e Gucci”. Tuttavia il tempo aggiusta tutto, e gli stessi che al tempo criticavano ora elevano a pietra miliare della trap italiana questa traccia (con ben 23 milioni di view su Youtube). Mah, valle a capì le persone…

Achille Lauro – CCL (2015)

Se si parla di trap italiana non si può non citare Achille Lauro e in particolare il suo disco Ragazzi Madre. Ebbene sì, prima di fare il giullare di corte a Sanremo faceva parte della scena underground della trap, essendone uno dei precursori nel nostro paese insieme a Boss Doms. Da sempre visto dalla scena come il più vero, in questa traccia trasmette tutto il disagio vissuto da lui in passato con un suono molto crudo. Scegliere una traccia sola di questo disco è stato difficile dato che meritano tutte e sono state tutte di grande aiuto per il genere.

Maruego feat. Caneda – Cioccolata (2014)

Nonostante IO non sia un grande amante di questo artista e di questa canzone, devo ammettere che uno dei primi a portare innovazione è proprio Maruego. C’è da dire che una bella dose di ignoranza che pervade il genere arriva soprattutto da Caneda che in questa traccia scrive un testo ai livelli di Bello Figo Gu con dieci parole di cui la metà messe a caso.

Sfera Ebbasta – Xdvr (2014)

Che dire, questa traccia ha dato il via a tutti i trapperini che oggi vediamo provare ad imitare ciò che Sfera ha fatto ben 7 anni fa. È stata la prima traccia di questo genere a fare un boom clamoroso e immediato (soprattutto con il rmx con Marracash e Luchè). Il suono truce (passatemi il termine) di Sfera Ebbasta accompagnato dalla base di Charlie Charles ha decisamente piazzato in alto l’asticella da superare nel tempo.

Bello Figo Gu – Pasta con tonnoh (2014)

Base spinta, testi assurdi volutamente ostentati, autotune a palla: a quanto pare non c’è alcun motivo per escludere Bello Figo da questa lista. Anzi, è stato un luminare e anticipatore di questo genere, arrivando prima di molti altri. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare.

Gue Pequéno feat. Caneda – Il ragazzo d’oro (2011)

Questa canzone è un must: il testo è una delle cose più ignoranti della storia, con le rime di Gue al livello di “pazzo/cazzo” e con Caneda che contribuisce alla grande chiudendo ogni sua strofa con la parola “bianco”. Posso tranquillamente affermare che la prima forma di trap nel nostro paese è arrivata grazie a questa traccia e al suo omonimo disco (per fortuna poi ci siamo evoluti, eh).

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Last modified: 2 Aprile 2021