Dodici Tracce: non la solita playlist #03

Written by Playlist

Una rubrica mensile in cui le illustrazioni di Stefania incontrano gli scritti e le playlist di Claudia, dando alla luce un racconto sonoro a forma di vinile.

In the city.
Sí, ce ne sono almeno un paio per me. Quella nel disco dei The Jam di Paul Weller innanzitutto, e poi quella di Joe Walsh.
Mi piace Joe. Quanto so di lui mi basta per amarlo infinitamente. È americano del Kansas, è un cantante e chitarrista di talento, è un ex alcolizzato di quelli decorabili con medaglia al valore, e si è sposato cinque volte. La quinta si registra nel 2008 ed è quella fortunata, con la cognata dell’amico Ringo Starr.

Nelle interviste rilasciate è spassoso, e non di rado ironizza sul passato e sugli aneddoti che lo riguardano, lui e molti altri del suo calibro. Chiosa spesso con l’ammettere di ignorare come si fa a vivere dopo i settant’anni, convinto com’era da giovane di non poter conservarsi tanto a lungo. E invece Joe ce l’ha fatta poi, e va ancora alla grande. Un mito. Che voglia avrei di incontrarlo di persona e bere insieme a lui, di chiedergli consigli. Anch’io non so come si fa a sopravvivere, abbiamo qualcosa in comune.

E poi Joe nel ’78 incide la sua In the city. Il pezzo successivamente compare nel sesto album della band di cui entra far parte, gli Eagles, ma percorre la rampa della popolarità a nome suo e soprattutto nelle sale cinematografiche. Compare infatti nel film culto sulle gang newyorkesi “I Guerrieri della Notte”, firmato da Walter Hill nel 1979. Ed è una perla lucente nel filo della leggendaria colonna sonora. Il film si rivela iconico al punto tale che fra le pieghe nascoste della realtà di provincia qualcuno ne produce anche un ardito ridoppiaggio, tanti anni dopo.

Il celebre “I Guerrieri deju Torriò” parla infatti il dialetto del posto in cui sono cresciuta io, L’Aquila. Certo sì, un buco di culo borghese come L’Aquila una city non lo è mai stata. Nessun dubbio sul punto. Eppure, a suo modo, rappresenta quel che può essere definito un palcoscenico. Il vecchio palcoscenico dei ricordi. Il centro dell’universo nella vita notturna di qualcuno. Il mondo intero nell’area di un piccolo palmo di mano di muri ispidi, e un vento gelido. Con una montagna severa a profilare. A L’Aquila si lotta forte contro tutto, è come crescere presi a pugni. Col tempo si ha modo di apprendere il codice però, e le regole possono essere dominate. Ci si tira su da terra. Qualcuno a volte attacca dall’angolo più buio, e allora la difesa si alza e in un istante è rissa. Persino il dialetto non tarda a dare l’idea della situazione tanto suona stretto, e quasi contagia della sua cupezza intrinseca.

D’altronde proprio nella cupezza risiede il bello a volte. La sera. Si provi a guardarla dal vetro, la città, dall’interno accogliente di un covo in chiusura la notte alle due, coi volti sfocati degli amici intorno. È possibile che in quell’attimo la city sfoggi l’abito seducente e che adeschi. Per poche ore oppure forse per vent’anni. Dalle mie parti non siamo a New York City, e sei lento pure se corri. Non puoi spostarti perché sei una montagna anche tu. E non ci arrivi illeso a Coney Island, perché il vuoto del freddo ha aggredito tutto prima.

Quando Joe Walsh si fa una girata sul mio stereo, ogni volta che i guerrieri della notte in tv fuggono per non crepare, mi è ancora possibile vedere il piccolo buco nero della mia city in miniatura.
E in ultimo vorrei sempre accomodarmi a un tavolo con uno come Joe per ridere e ricordare. L’intervistata sarei io e gli racconterei delle mie storie e di quanto corressi veloce un tempo per arrivare lontano. E lui sorriderebbe divertito.

TRACKLIST

01. Joe Walsh – In the City
02. Flamin’ Groovies – Shake Some Action
03. T.Rex – Born to Boogie

04. Eddie & The Hot Rods – Breathless
05. Lou Reed – N.Y. Stars
06. Johnny Thunders – Subway Trains
07. The Runaways – School Days
08. Judas Priest – Living After Midnight
09. The Stooges – 1970
10. Nazareth – Whiskey Drinkin’ Woman
11. Bachman-Turner Overdrive – Takin’ Care of Business
12. Slade – Mama Weer All Crazee Now

ARTWORK (di Stefania Cupillari)
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Last modified: 5 Novembre 2020