Bono / Burattini – Suono In Un Tempo Trasfigurato

Written by Recensioni

L’esordio delle due musiciste bolognesi è un lavoro ancestrale e meticoloso, intenso e curatissimo in ogni dettaglio.
[ 24.02.2023 | experimental, ambient, kraut | Maple Death Records ]

Il suono in un tempo trasfigurato che Francesca Bono e Vittoria Burattini ci fanno ascoltare nel disco d’esordio di questo loro progetto a due è onirico, spaziale, cinematografico. Un suono senza tempo e senza forma, libero da ogni canone e da ogni estetica.
Le due musiciste bolognesi sono già radicate nella musica sperimentale italiana: la prima è voce degli Ofeliadorme, mentre la seconda è percussionista dei mitici Massimo Volume.
L’album è minimale, suonato solo con un vecchio sintetizzatore Roland Juno 60 risalente ai primi anni Ottanta e con le percussioni. Null’altro, ma dietro a questo minimalismo si cela una musica pienissima e coinvolgente.

Fonte di ispirazione per questo album sono tre cortometraggi avanguardisti della regista ucraina Maya Deren, risalenti agli anni quaranta. Questi corti hanno come fulcro proprio la trasfigurazione del tempo: un tempo che va all’indietro e si contorce su sé stesso, un tempo che non galoppa mai avanti su una linea retta ma che si avvolge e accartoccia. Una sorta di Nolan ante litteram.
Da questi cortometraggi, Bono e Burattini hanno preso ispirazione, mettendosi a suonare musica che, come il tempo nei film della regista, si riavvolge e spezza le leggi della fisica garantendo però enorme impatto e infinite suggestioni emotive.

***

Se la traccia d’apertura Trick or Chess è un crescendo di tensione elettronica ieratica, un post-rock plumbeo e avvolgente che sembra uscire dalla colonna sonora di Blade Runner, il brano successivo Le Ossa è invece krautrock oscuro, mantra sintetico, con la voce sciamanica di Francesca Bono che porta l’ascoltatore nell’incubo stregato di Suspiria.

Dinner Illusion si avvicina molto alle atmosfere rarefatte e oniriche degli Explosions in the Sky più elettronici, un sogno ad occhi aperti che sembra elevarsi al cielo. 
Stella è ancora post-rock, ma stavolta più vicino alle cupe sonorità dei Nine Inch Nails di The Fragile. Note che galleggiano in un mare buio, scandite dal regolare battito delle magmatiche percussioni di Vittoria Burattini.

***

Si scorgono suoni vicini a Ira di Iosonouncane nell’inquietante e nervosa La Trama del Desiderio, traccia che si trasforma in una trance impazzita, ipnotica e megalitica in cui i demoni del tempo danzano in un bosco oscuro.
Danza che continua anche nel brano successivo, Dancing Demons per l’appunto, che musicalmente è esattamente l’opposto del pezzo precedente. Qui infatti regna la calma, come se dopo il tormento e il buio fosse spuntato il sole. Un brano dai sentori new age, con le sue tastiere “dreamy” e un canto beato e paradisiaco.
A chiudere l’album arrivano Your House Is a Ghost e Waves, due dei brani più elettronici e futuristici del disco. Un rave silenzioso, psichedelico, rarefatto che chiude il cerchio e lascia il sogno e il tempo a navigare nell’infinito.

Suono In Un Tempo Trasfigurato è la creatura di due musiciste eccelse e ispirate, capaci di creare un mondo sonoro estremamente coinvolgente e potente con soli due strumenti e poco più. Le registrazioni analogiche, affidate a Stefano Pilia, e la produzione per l’etichetta Maple Death fanno il resto.
Un album sognante, fatto di immagini che si tramutano in suono e di suoni che diventano sogni. Un disco intenso e curatissimo in ogni dettaglio, dal respiro internazionale e contemporaneo. 
Avanguardia e minimalismo sono le coordinate su cui si strutturano tutti i brani, infarciti poi di musica elettronica, post-rock, industrial. Un lavoro ancestrale e meticoloso di cui andare fieri, fatto con sapienza e dalla magnetica bellezza.

LINK

Instagram
Facebook

SEGUICI

Web • Facebook • Instagram • Twitter • Spotify

Last modified: 26 Aprile 2023