1 LIBRO e 1 DISCO – le pagine di Pia Pera e la musica di Mount Eerie

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La lettura, come l’ascolto di un album, è un momento intimo, un dialogo privato tra il lettore – o l’ascoltatore – e una dimensione altra, un mondo che in principio si presenta come estraneo a chi vi si avvicina e che poi si fa pian piano fitto di corrispondenze e di ritrovamenti perduti, come pure di illuminazioni e chiarificazioni. 1 LIBRO + 1 DISCO è la rubrica di Rockambula che mette in collegamento due percezioni diverse, lontane tra loro e spesso ignare l’una dell’altra, per arricchirci la vita di nuove storie.

“Al giardino ancora non l’ho detto” di Pia Pera + “A Crow Looked At Me” di Mount Eerie

“Al giardino ancora non l’ho detto” è l’ultimo libro che Pia Pera ha pubblicato poco prima di morire, affetta com’era da una grave malattia. Edito nel 2016 da Ponte alle Grazie, il libro si apre con una frase che racconta il giorno in cui l’autrice scopre casualmente di essere malata: da quel momento, tutte le prospettive sino ad allora tenute a mente, cambiano angolazione. Quella di Pia Pera, scrittrice, traduttrice dal russo e artista lucchese, è una degenza che diventa verità e confessione sul suo passato e anche sul suo presente, soprattutto su quel che prima di allora la scrittrice stessa non accettava ne’ capiva della sofferenza (altrui); la malattia la porta a restare ancora più a contatto con la sua passione: quella per i fiori, le piante, la natura, elementi che la riappacificano con il mondo, lo stesso mondo che sta per abbandonare, e l’attesa lenta della morte diventa un periodo intenso in cui le riflessioni sul tempo vissuto e quello ancora da vivere si mescolano alle nuove certezze. Non avrei mai dovuto fare cinema, è una cosa da idioti. È occuparmi del giardino quello che voglio. È curioso come il più delle volte l’amore per la vita, per la sua straordinarietà quotidiana e per i suoi piccoli miracoli, debba infonderlo negli altri proprio chi la vita sta quasi per perderla.

Ad una storia così delicata ho deciso di affiancare un album nato da una vicenda simile. L’autore Phil Elverum, che in questo progetto solista si fa chiamare Mount Eerie, ha dichiarato di aver scritto questo album poco dopo la morte di sua moglie. Anche quella di Elverum è una dichiarazione artistica nata dinanzi all’incombere di una fine, seppur non personale, per questo l’ascolto di A Crow Looked At Me, uscito nel 2017 per la label P.W. Elverum & Sun, ci ricorda che dopo una tragedia o prima di essa non c’è soltanto il silenzio o la voglia di solitudine: c’è anche l’intenzione di dire, raccontare, creare per esorcizzare. Emerge, specie nel pezzo che apre l’album, “Real death”, l’incontro faccia a faccia con la morte, che è scomparsa e perdita ma che è anche eterna incapacità umana di capire e di accettarne l’esistenza.

Buona lettura e buon ascolto.

Last modified: 15 Marzo 2019