1 LIBRO e 1 DISCO – le pagine di Jón R. Hjálmarsson e la musica di Tori Amos

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La lettura, come l’ascolto di un album, è un momento intimo, un dialogo privato tra il lettore – o l’ascoltatore – e una dimensione altra, un mondo che in principio si presenta come estraneo a chi vi si avvicina e che poi si fa pian piano fitto di corrispondenze e di ritrovamenti perduti, come pure di illuminazioni e chiarificazioni. 1 LIBRO + 1 DISCO è la rubrica di Rockambula che mette in collegamento due percezioni diverse, lontane tra loro e spesso ignare l’una dell’altra, per arricchirci la vita di nuove storie.

“L’Atlante leggendario delle strade d’Islanda” di Jón R. Hjálmarsson + “Native Invader” di Tori Amos

Come si può pensare all’Islanda senza non pensare al suo incredibile paesaggio e alle tradizioni antichissime ad esso legate? Come si può disgiungere una natura così imponente e affascinante dalle caratteristiche di chi vi abita o vi ha vissuto nel passato? “L’Atlante leggendario delle strade d’Islanda” di Jón R. Hjálmarsson è un viaggio nel tempo e soprattutto nello spazio, attraverso i tornanti ed i rettilinei della strada statale n.1, itinerario che si insinua per l’intera isola e attraverso il quale il lettore scoprirà leggende remote e storie misteriose, intrise di saggezza popolare e di acuti esempi di vita. Le minuscole e curiose mitologie racchiuse nel bel libro edito da Iperborea sapranno soprattutto ricordare, a chi le leggerà, la posizione disarmata dell’uomo dinanzi all’immensità della natura, ai suoi silenzi e ai suoi messaggi più reconditi e segreti.

È Native Invader, il nuovo album della statunitense Tori Amos, ad affiancarsi naturalmente ad un libro come L’Atlante. Come i precedenti, il quindicesimo lavoro della cantautrice con il Bösendorfer è intriso di atmosfere perdute, eteree, mitiche appunto, con riferimenti continui alla natura e, in particolare, alla violenza del progresso umano e alle terribili conseguenze abbattutesi sulla natura stessa; un’azione, quella umana, cieca e accecante. che non sembra tener conto della propria capacità distruttiva. Il tono quasi profetico delle visioni di Tori Amos affiora sia nello spazio musicale del disco che in quello testuale, dove sono molti i rimandi a forze oscure, al mistero, alla forza della natura, e si tramuta in un disco intenso, maturo, tanto essenziale quanto ricco e ancora una volta sorprendente.

Buona lettura e buon ascolto.

Last modified: 15 Marzo 2019