1 LIBRO e 1 DISCO – le pagine di Giovanni Ragonesi e la musica dei Cigarettes After Sex

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La lettura, come l’ascolto di un album, è un momento intimo, un dialogo privato tra il lettore – o l’ascoltatore – e una dimensione altra, un mondo che in principio si presenta come estraneo a chi vi si avvicina e che poi si fa pian piano fitto di corrispondenze e di ritrovamenti perduti, come pure di illuminazioni e chiarificazioni. 1 LIBRO + 1 DISCO è la rubrica di Rockambula che mette in collegamento due percezioni diverse, lontane tra loro e spesso ignare l’una dell’altra, per arricchirci la vita di nuove storie.

“La primavera da lontano” di Giovanni Ragonesi + “Cigarettes After Sex” dei Cigarettes After Sex

Valerio ha trent’anni e la sua vita sembra non mutare mai. La famosa svolta che la società si aspetta da lui, più o meno silentemente, non arriva e la sua esistenza si trascina in un confuso ripetersi di azioni. Vive solo in una città del nord Italia, è impiegato precariamente in una casa di produzione di film hard, fa un uso smodato di tranquillanti e frequenta assiduamente chat. Rivedere la sua famiglia d’origine, che vive lontana da lui e alla quale farà ritorno in occasione del matrimonio della sorella, farà luce sulle tante altre ombre della sua esistenza.
Sono queste le vicende principali dalle quali sboccia e si dipana il romanzo d’esordio di Giovanni Ragonesi, “La primavera da lontano”, edito da Ad est dell’equatore, un romanzo che tratteggia le ombre e le solitudini di una modernità svogliata, meccanica e multiforme, con una scrittura che riesce bene a sovrapporre – e talvolta anche a confondere – la dimensione reale e quella immaginaria e della visione.

È Cigarettes After Sex, l’album dell’ omonima band americana guidata da Greg Gonzalez, il disco che ho deciso di accostarvi. Uscito nel giugno di quest’anno per la Partisan Records, quello dei Cigarettes After Sex è un sound immediato e ipnotico che gioca su atmosfere ombratili, talvolta quasi favolose, in grado di tenere l’ascoltatore in una dimensione di mezzo, sospesa tra il risveglio e l’assopimento; la voce suadente e quasi androgina di Gonzalez restituisce poi, proprio come fa il romanzo di Ragonesi, la presenza di equilibri fragili e di diffusa solitudine, ambedue schiariti appena da qualche breve passaggio di luce.

Buona lettura e buon ascolto.

Last modified: 15 Marzo 2019