Jazz is Dead! Again! | a Torino dal 25 al 27 maggio

Written by Eventi

Tre giorni di musica contraddistinta dall’innovazione e destinata a un pubblico curioso, aperto alle sperimentazioni ed esigente in fatto di qualità.

Jazz is Dead! Again!, sì, perché in tanti virtuosi artisti compare la lezione Jazz: durante un’improvvisazione o una variazione su tema, per poi scomparire o mascherarsi dietro a generi dal tratto originale e infine tornare in forma evoluta. La prossima settimana, durante le tre giornate del festival – da venerdì 25 a domenica 27 maggio, nell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli, ingresso gratuito – si assisterà a un’evoluzione, ciascun momento rispecchierà diverse tendenze musicali, performative e d’ascolto.

[ Jazz is Dead! Again! – evento Facebook ]

VENERDÌ | Discreto, Continuo, Digitale
(dalle ore 18, inizio concerti ore 20)
L’onda sonora, un flusso continuo di frequenze e ampiezze che si propagano nel tempo. Modificare il suono: le sperimentazioni di Patrick Higgins, formidabile compositore di musica per concerti, oltre che chitarrista unico della ensemble ZS. Il suo nuovo disco solista Dossier sta per uscire per Other People, etichetta discografica di Nicolas Jaar. Fermare il flusso, rendere il segnale discontinuo e discreto grazie agli ingranaggi sonori di Pierre Bastien. Riprendere fiato e gettarsi nuovamente in un continuum estatico grazie a Lubomyr Melnyk, inventore della tecnica del piano continuo, che presenta dal vivo l’ultimo album Illirion (Sony Classical). Infine, un elogio alla digitalizzazione, che ha trasformato la natura in numeri binari, veloci, elaborati da un calcolatore: Spime.IM (già conosciuto per la formazione Niagara) presenta per la prima volta a Torino il progetto Exaland. Dal digitale si torna all’analogico con il giradischi e i vinili dei due dj set del noto performer torinese TMSO e della storica crew Drum’n’Bass The Dreamers.

SABATO | Dal Mondo
(dalle ore 18, inizio concerti ore 20)
La World Music è tornata alla ribalta, apriamo i confini! Per l’edizione 2018 di Jazz is Dead! la Rhabdomantic Orchestra presenterà una produzione originale nata dall’incontro di Manuel Volpe con la talentuosa cantante etiope Misrak Mossisa. A cavallo tra Funk meticcio, rare groove, psichedelia, Jazz modale e World Music, il repertorio ripercorrerà alcuni ‘standard’ della musica etiope degli anni 70, conosciuta con il nome di Ethio Groove. Un’altra produzione originale sarà il concerto della One Blood Family, progetto nato dalla collaborazione tra la Cooperativa Sociale Atypica, l’Associazione Culturale Spazio Rubedo e The Sweetlife Factory. La ‘Family’ composta da ragazzi migranti e richiedenti asilo politico di diverse nazionalità presenti nell’area torinese presenterà alcuni dei brani da loro scritti (con la supervisione di Manuel Volpe e Gabriele Concas) tra beat elettronici , World Music e Dancehall. Ancora groove e Soul, vicino al Jazz inglese fino e ricercato ed unito ai suoni percussivi dei MOP MOP accompagnati dal cantante Wayne Snow. Il giro del mondo si completa con gli show del duo femminile colombiano/marocchino Not Your Exotic Monkey, del dj set del gambiano Dj’mbo e del torinese Primitive.

DOMENICA | Sei X Duo
(dalle ore 16)
Il duetto, vis à visface to face. La composizione minima per non essere soli. Due strumenti che dialogano e si intersecano. I duetti più famosi della scena Impro, Noise, Math italiana come gli Zeus!, i Mombu, i NoHayBanda! e ancora il duo sperimentale formato da Francesco Donadello e Andrea Belfi e la nuova oscura creatura di Massimo Pupillo e Stefano Pilia, in una scelta verticale dal silenzio al rumore più estremo, che si completerà in una jam finale mai sentita e vista fin ora. Sempre duetto, ma con diversa forma il reading Mingus: nero, giallo, bianco, perdente!, da un’idea di Giordano Amato, con Davide Capostagno e Michele Anelli al contrabbasso, è un omaggio al grande musicista e un invito alla lettura di un’opera importante, aspra e apparentemente sconnessa, non a caso proposta in italiano con il titolo Peggio di un bastardo (Beneath the Underdog in lingua originale).

Anche la formazione musicale rientra nelle proposte di questa edizione di Jazz is Dead!: la domenica mattina si terrà “Impro(B)abile”, un laboratorio di improvvisazione radicale tenuto da Antonio Zitarelli (Mombu) accompagnato da alcuni musicisti del collettivo-orchestra Pietra Tonale di Torino. Il workshop si terrà dalle 09,30 alle 14,30 circa, mentre alle 16 si svolgerà la performance di quanto appreso nella mattinata.
[info workshop]

Jazz is Dead! é un festival che va elaborato nel suo insieme, interpretato come un unico messaggio e metabolizzato in tre giorni di ascolto, non ci sono primi artisti in cartellone, ogni nota si ascolta ed elabora la precedente in un fluire di emozioni che passano dal musicista al’ascoltatore consapevole di stare vivendo un’esperienza significativa.

Last modified: 20 Febbraio 2019