Essere bossa cat-punk – Intervista a Sleap-e

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Le parole dell’artista bolognese in occasione dell’uscita del suo secondo album 8106.

Sleap-e, come “sleep” e “leap”, “dormire” e “saltare”, vocazioni che si incrociano e che continuano a rimescolarsi e a reinventarsi. Dietro questo moniker c’è Asia Martina Morabito, classe 2000, da Bologna. Un’artista poliedrica che sotto un’attitudine giocosa ed ironica nasconde un mondo più complesso fatto di ricerca interiore e bisogno di star bene con sé stessi e nel mondo.

Dopo due EP e l’esordio in long playing, Pouty Lips, uscito nel 2022 su etichetta WWNBB, ecco il suo nuovo lavoro, 8106, pubblicato venerdì scorso 22 marzo da Bronson Recordings. Ne abbiamo parlato con Asia qualche giorno prima dell’uscita.

Ciao Asia! Partiamo subito dal titolo di questo tuo nuovo album. Cosa significa questo 8106?

Semplicemente rappresenta il numero di una stanza di hotel in cui sono stata quando dovevo lavorare a Milano per un periodo della mia vita e che mi faceva tanto schifo; non si tratta del numero di stanza reale, l’ho adattato in base alle mie preferenze in relazione ai numeri. La canzone col medesimo titolo parla di liberazione e del non scegliere quel che conviene fare, per stare in pace con sé stessi. Questo non è però un concept album su quella stanza e quell’esperienza, ho scelto di chiamare anche il disco così perché mi piaceva particolarmente e perché tutto l’album ha a che fare con quella ricerca di liberazione.

Nel tuo precedente album Pouty Lips erano presenti molti fiati e il tuo stile era parecchio differente. In 8106 hai invece scelto di intraprendere un’altra strada: solopunk, il brano di apertura del disco, sembra abbastanza un manifesto di questo cambio di rotta. Come mai questa decisione?

Di sicuro è collegato al tipo di ascolti che ho fatto e all’energia derivante da essi, molto più affine e spontanea. L’esperienza di Pouty Lips, coi fiati e un’altra formazione, è stata profonda e introspettiva però allo stesso tempo volevo cambiare. Volevo un’energia molto più diretta e in linea con ciò che dico nei testi delle nuovi canzoni e con ciò che mi piace adesso.

E oltre agli ascolti come ti sei avvicinata all’egg-punk dopo i tuoi primissimi EP, che erano molto più sul bedroom pop?

Ho pensato che ho sempre avuto dentro questa attitudine egg-punk, anche se in realtà devo ancora raggiungerla fino in fondo. Questo album va in quella direzione, ma sto già pensando a cose nuove che saranno ancor di più con quell’impronta. Nei miei live ho sempre provato a uscire fuori dalla mia comfort zone e spingere, ma penso che soltanto adesso io stia riuscendo a lasciarmi andare e a farlo.

Parlando di genere, tu lo hai definito “bossa cat-punk”, un termine che ho molto percepito in un brano come No Joke.

Esatto! “bossa cat-punk” è un po’ l’unione di quel che mi è sempre uscito fuori, canzoni con accordi un po’ bosseggianti, forse più evidenti in Pouty Lips, ma allo stesso tempo punk, che è la nuova attitudine che mi piace esprimere e portare sul palco. Ho coniato quindi questo termine che mi sembra il più adatto per descrivere quello che faccio.

Passando all’artwork di 8106, in copertina c’è questo insieme un po’ psichedelico di animaletti, diavoletti e personaggi. Personalmente mi sembra che ognuno di essi rappresenti una delle canzoni.

In realtà no. Ho contattato l’artista Noemi Vola di cui ero già fan per realizzare l’artwork con lei, i personaggi fanno parte del suo stile e io le ho comunicato la mia idea. L’unico che fa effettivamente parte di una canzone è il lupo, in quanto c’è effettivamente una canzone che si chiama Wolf ed è stata una mia esplicita richiesta. Mi piace però la tua visione!

Entriamo un po’ dentro l’inclinazione delle canzoni, che navigano tanto tra il giocoso e l’ironico. L’album mi è piaciuto perché lo percepisco molto vero e perché traspare molto la tua identità. Cosa rappresenta per te questo tipo di attitudine?

Mi fa piacere che tu abbia colto il mio modo di esprimermi, è molto parte dell’album. Ho pensato che la mia personale energia più pura è questa. Potermi esprimere in maniera forte e disinibita, cosa a cui sto ancora lavorando, credo sia un modo per godermi questo percorso, questo progetto in generale ed essere più me stessa possibile.

Non temi che a volte la giocosità possa essere fraintesa da chi ascolta e scambiata per un’eccessiva leggerezza fine a sé stessa?

Per me è un atto di liberazione e nella mia leggerezza c’è veramente tanta profondità. Si tratta di un livello di espressione che per me funziona bene e che non uso come schermo, bensì per sentirmi libera di esprimere cose anche pesanti. Più una presa di posizione forse, della serie “io posso essere così, Io voglio essere così”; poi nei testi mi racconto, non è una leggerezza senza significato, anzi, è qualcosa che prendo molto seriamente. Mi sono riappropriata di qualcosa che per me è importante, ovvero sentimi viva e vivace. Non mi preoccupa essere fraintesa, non è qualcosa che posso controllare.

Pouty Lips uscì con l’etichetta WWNBB mentre adesso 8106 verrà pubblicato da Bronson. Posso chiederti di questo cambio di label?

Come ogni persona nel proprio percorso, sono cresciuta e sto ancora maturando. Ho iniziato ad avere esigenze diverse e sono passata a Bronson che mi è sembrata un’ottima realtà. Adesso sono molto concentrata sul mio progetto. A volte è stressante e coraggioso, come per tutti gli artisti, portare avanti un progetto musicale così ma sono molto soddisfatta, voglio continuare e fare sempre di più.

Ora andrai in tour in molte città, presenterai l’album al Locomotiv di Bologna e aprirai i concerti delle Death Valley Girls sia a Ravenna che a Milano. Come proporrai questo album dal vivo?

Presenteremo 8106 non per intero, ma allo stesso tempo arrangeremo alcuni vecchi pezzi che sono in linea con la nuova scaletta. Sarà uno show più diretto e vivace, come voglio io adesso, con formazione di base a tre, essenziale e adatta per essere energici e bossa-punk!

Grazie mille, Asia! Ci vediamo ai concerti!

Grazie a voi! A presto!

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Last modified: 24 Marzo 2024