What’s up on Bandcamp? [aprile 2023]

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I consigli di Rockambula dalla piattaforma più amata dalla scena indipendente.
CHUM – METAPHYSICAL

[ 07.04.2023 | noise rock, psych rock, experimental | UK | Crackedankles ]
Quello dei Chum è un esordio sfrontato, eccentrico e misterioso, oltre che difficile da inquadrare: un debutto in cui noise, psichedelia e darkwave si fondono in un magma sonoro bizzarro ma efficace.
La natura enigmatica del suono della band londinese fa capolino fin dall’apertura affidata a Casual Body, brano immerso in synth oscuri ed evocativi che esaltano appieno la vena sperimentale e dissonante della band.
Se l’incalzante singolo di punta Beefcake Doctrine è un connubio perfetto tra noise e post-punk in salsa GNOD, l’oscura Nu Age si tiene sinistramente in bilico tra darkwave e psichedelia occulta.
Se vi piacciono bizzarria e stravaganza, è il disco giusto per voi.

ES – FANTASY [EP]

[ 07.04.2023 | post-punk, garage | UK | Upset the Rhythm ]
Atmosfere post-punk, attitudine punk, sonorità sbarazzine: l’EP di esordio del quartetto londinese condensa un sacco di cose nei suoi appena dieci minuti di durata.
Quattro brani catchy e decisamente godibili, come nel caso dell’irresistibile Too Late e della conclusiva Swallowed Whole, due minuti di “post-garage” su cui è impossibile non muovere il piedino.
Chiaro che non siamo di fronte a qualcosa di chissà quanto innovativo, ma i quattro brani piacciono e funzionano e per ora ci si può tranquillamente accontentare.

GOBLIN DAYCARE – Q: EP? A: EP!! [EP]

[ 07.04.2023 | garage, punk | Turchia | Mevzu Records ]
Chia siamo noi per negarci un po’ di sano garage punk direttamente dalla Turchia? Ma soprattutto, come non incuriosirsi di fronte ad una band che descrive il proprio debutto come “un disco che probabilmente ucciderebbe all’istante un bambino nato nell’età vittoriana”?
Otto minuti e spiccioli di ritmi frenetici e suoni marci, un EP che è una buona alternativa a chi non riesce più a stare dietro alle mille uscite degli Osees (il che sarebbe comunque male, molto male).
Accompagnatelo con svariate birrette, suderete di gioia.

MAST YEAR – KNIFE

[ 07.04.2023 | noise rock, sludge | USA | Grimoire Records ]
Altro giro, altro debutto. Stavolta tocca a questo quartetto da Baltimora, alfiere di un suono distorto e terrificante, malvagio e roboante.
Fuckboi apre l’album nella maniera più punk e diretta possibile, ma già in Weeping Tongue cominciano a scorgersi le sonorità post-hardcore e screamo che ci si aspetterebbe da una band del genere.
Se la titletrack riporta fieramente in auge i suoni sprezzanti e dissonanti degli Shellac, In Tandem si avventura in territori metal, complice anche un cantato che di tanto in tanto sconfina nel growl.
La domanda è: i Mast Year sono più punk o più metal? A voi l’ardua sentenza.

CINDY – WHY NOT NOW?

[ 14.04.2023 | indie pop, slowcore | USA | Tough Love ]
C’è un nome che torna spesso durante l’ascolto del nuovo album del quintetto di San Francisco, ed è quello dei Galaxie 500 (e ogni tanto anche quello di John Cale, diciamolo). Detto che chi scrive è un fan terminale della defunta band di Boston e tende a sentire Dean Wareham e soci un po’ dappertutto, quelle atmosfere oniriche e sospese unite a ritmi slowcore ed estetica lo-fi non possono non emozionare.
La band californiana riesce perfettamente nell’intento di bilanciare immaginario sognante e melodie pop: esempio perfetto di tutto questo è A Trumpet on the Hillside, perla a metà tra indie pop e dream pop che vi farà sciogliere il cuore fin dal primo accenno di synth. Un vero sogno ad occhi aperti.

GLOW IN THE DARK FLOWERS – S/T

[ 14.04.2023 | indie pop, noise pop | USA | Born Yesterday Records ]
Ebbene sì, è proprio il mese dei debutti. Il duo dall’Illinois esordisce con un lavoro ambizioso che si muove tra indie pop e noise pop, con l’aggiunta di sonorità “dreamy” che rendono l’ascolto ulteriormente affascinante.
La coinvolgente e melodica Still Close to Me è uno degli episodi più riusciti del disco, e la sua lunga e distorta coda finale farebbe invidia a molte band shoegaze.
L’album ha il grande pregio di non risultare mai eccessivamente lezioso: la voce delicata ma espressiva di Jessee Rose Crane viene puntualmente affiancata dalle increspature rumorose della chitarra di Philip Jerome Lesicko, creando un connubio semplicemente irresistibile.
E, se non foste ancora convinti, provate ad ascoltare quel gioiellino di On the Marble: se avete un cuore, non potrete restare indifferenti.

EVER FELT – RAD [EP]

[ 14.04.2023 | indie rock, shoegaze, emocore | Italia | Coypu Records ]
Dopo aver accantonato l’esperienza a nome The Whip Hand, i quattro ragazzi pugliesi tornano con una band tutta nuova. Le sonorità dei cinque brani che compongono questo EP di debutto si discostano abbastanza da quelle che caratterizzavano il progetto precedente: l’approccio qui sembra essere più punk e diretto, con suoni che vanno dall’indie rock all’emocore, passando per uno shoegaze più rumoroso che etereo.
Se la titletrack è certamente l’episodio più punk del lotto e Migrate sembra voler riportare a galla gli intenti del gruppo che fu, la conclusiva Fault fa venire in mente gli Ovlov, tra i maestri nel bilanciare alla perfezione melodie indie rock immerse in una bordata di feedback shoegaze.
Un ottimo antipasto, in attesa di vedere come evolverà il progetto.

LIFE IN VACUUM – LOST

[ 14.04.2023 | indie punk, post-hardcore | Canada | Born Losers Records ]
La band di Toronto torna con un nuovo lavoro a distanza di cinque anni dalla sua ultima fatica.
Sebbene il sound generale sia spigoloso e dissonante, il trio dall’Ontario dimostra anche stavolta di avere un gusto per la melodia che probabilmente molte band affini gli invidiano: il suono che ne deriva è un incontro a metà strada tra punk e indie rock, il tutto increspato e reso più sghembo da un’attitudine decisamente rumorosa.
Col suo andamento strascicato e la sua commistione tra strofe concilianti e ritornelli efferati, The Office condensa ottimamente l’anima multiforme della band.
Degna di nota anche Breathing In, che contiene ganci melodici notevoli ma anche la sfuriata più hardcore e aggressiva del disco. Un inno alla vera goduria sonica.

BLUME – INNER VISION

[ 21.04.2023 | psych rock, kraut | Canada | autoprodotto ]
Il nuovo lavoro di Arthur Bennell AKA Blume è ipnotico e caleidoscopico, una psichedelia liquida e da viaggioni che spesso e volentieri sconfina nel kraut. E infatti non è un caso che i primi nomi che saltano all’orecchio sono Can e NEU!, tra i maggiori ispiratori della Kosmische Musik (se invece volete riferimenti un po’ più attuali, pensate pure a Minami Deutsch e Trees Speak).
Rush, con i suoi dieci minuti abbondanti di durata e la sua vena più sviaggiona che mai, è forse il brano più indicato per addentrarsi nelle sonorità dell’artista di Edmonton.
Uno di quei dischi che metti su quando sai di avere davanti un viaggio tedioso e non sai dove cercare un po’ di compagnia e intrattenimento. Roba che, per quanto duri quasi un’ora, quando finisce ti ritrovi a chiederti “di già?!”.

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Last modified: 6 Giugno 2023