What’s up on Bandcamp? [marzo 2023]

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I consigli di Rockambula dalla piattaforma più amata dalla scena indipendente.
TERRAPLANA – OLHAR PRA TRÁS

[ 01.03.2023 | shoegaze | Brasile | Balaclava Records ]
Il Brasile non è certamente il primo paese che viene in mente pensando allo shoegaze e alle sue distorsioni, ma il bello dello scoprire nuova musica sta proprio nel riuscire a sorprendersi in continuazione (che è poi il motivo principale per cui propongo ogni mese questa rubrica).
Il quartetto da Curitiba prende ovviamente spunto dai nomi classici della tradizione shoegaze e, pur non inventando nulla (ammesso sia ancora possibile farlo con certi suoni), riesce a tirare fuori un lavoro godibile e credibile, distorto il giusto e rumoroso il necessario.
Se anche per voi certe sonorità non moriranno mai, l’esordio dei terraplana è proprio ciò che fa al caso vostro.

YARRAMAN – UNDERTOW [EP]

[ 02.03.2023 | post-hardcore, indie rock | UK | Venn Records ]
Il secondo EP del quartetto londinese continua sulla scia delle uscite già pubblicate in precedenza: il suono è sempre riconducibile ad un post-hardcore a tinte punk e indie, caratterizzato da riff taglienti e ganci melodici.
In brani come Atypical e A History sembra di risentire i Cloud Nothings più energici, con quel miscuglio di attitudine punk, atmosfere introspettive e melodie indie che ha reso celebre la band di Cleveland.
È però nella conclusiva Greyest che la band molla gli ormeggi e sfoggia tutta la propria potenza di fuoco, proponendo un roboante hardcore garage in cui c’è comunque spazio per una certa orecchiabilità.

A DEADLY ORCHESTRA – ONE FOOT ON THE PLATFORM [EP]

[ 03.03.2023 | slowcore, indie rock | USA | Candlepin Records ]
La preziosissima e sempre interessante Candlepin Records stavolta ci porta in dono il nuovo EP di questo quartetto da Philadelphia. La band stessa si dichiara influenzata da gruppi come Codeine e The Microphones, e in generale il sound è pervaso da quelle atmosfere magiche che caratterizzavano lo slowcore a tinte indie che nei ’90 ha raggiunto vette a dir poco meravigliose.
La seconda parte dell’uscita è quella in cui il mio cuore va proprio in frantumi: Hit the Road inizia in sordina per poi esplodere in tutta la sua emozionante energia imbevuta di fuzz e riverberi, mentre la conclusiva Outside, con quegli echi Midwest emo e quella tromba che fa tanto Neutral Milk Hotel, è semplicemente da lacrime agli occhi.

SABBIA – DOMOMENT​Á​L

[ 06.03.2023 | psych, soundtrack, experimental | Italia | Kono Dischi/Vina Records ]
Il nuovo lavoro dei Sabbia arriva dopo ben cinque anni di attesa e conferma quanto di buono si era detto ai tempi della doppietta che tra 2017 e 2018 aveva fatto alzare il sopracciglio a più di un appassionato di psichedelia e dintorni.
In realtà i “dintorni” sono più estesi che mai, dal momento che il sound della band biellese mescola con mirabile sapienza i più svariati elementi. Il suono, ipnotico e misterioso, pesca spesso e volentieri dalla tradizione italiana della soundtrack anni ’70.
Se in alcuni passaggi di TagliCollaCarta sembra di sentire degli Zu sotto tranquillanti, le fascinazioni jazz di Sguazza e quelle ambient di Arancione sono la dimostrazione perfetta della grande ricchezza sonora del gruppo piemontese.

NILE VALLEY – FLOATING LINES

[ 09.03.2023 | trip hop, R&B, neo-soul | Portogallo | Saliva Diva ]
Il consiglio più fascinoso del mese arriva da quello che forse è il paese più malinconico e decadente d’Europa, e probabilmente non è un caso.
Il sound del trio di Porto è suadente e conturbante, perfetto sia per rilassarsi al tramonto gustandosi un aperitivo che da ascoltare in solitaria sorseggiando un buon calice di vino (lo so, secondo la mia forma mentis alcol e musica vanno praticamente sempre a braccetto) e sfogliando un libro da intellettuale sofisticato.
Tra trip hop, neo-soul e R&B, i sei brani che compongono questo lavoro sono un vero toccasana per chi vuole astrarsi dalle ansie e dai patemi d’animo di ogni giorno.

THE EUROSUITE – SORRY

[ 10.03.2023 | noise, no wave | UK | Human Worth ]
Ritmi sincopati, urla sguaiate, chitarre taglienti, sezione ritmica muscolare: gli ingredienti per un ottimo album a cavallo tra noise e no wave, post-hc e sperimentazione c’erano tutti e in effetti le aspettative sono state ampiamente ripagate.
Il secondo lavoro del quartetto londinese (che può anche vantare membri in comune con un’altra ottima band noise UK, gli USA Nails) è pura dissonanza: un lavoro intenso e vario che mette perfettamente in risalto l’anima rumorosa e distorta della band.
Qua è là, durante l’ascolto, vengono in mente i magnifici GNOD, cosa che del resto rappresenta un inappuntabile certificato di assoluta qualità.

SIMMCAT – I THOUGHT I WAS DREAMING

[ 11.03.2023 | cantautorato, dream pop | Italia | We Were Never Being Boring ]
“Ho scritto questo album in un periodo in cui sembrava stessi sognando, come se fossi una dimensione irreale in cui tutto intorno a me era sospeso”: è così che Simona Catalani aka Simmcat parla del suo nuovo lavoro, e non potrebbe davvero esserci descrizione migliore.
Voce delicata e suoni ovattati, tutto è magicamente onirico in questi venticinque minuti: con Around You sembra davvero di ritrovarsi su una soffice nuvola al di sopra di tutti i pensieri della vita, ed è impossibile non citare quella perla “dreamy” in salsa Galaxie 500 che è Without You.
Il disco perfetto da ascoltare quando si arriva da una brutta giornata. Ma anche da una bella, perché no.

PAM RISOURIÉ – DAYS OF DISTORTION

[ 17.03.2023 | shoegaze, dream pop | Francia | Icy Cold Records ]
Se i terraplana si avvicinano molto allo shoegaze distorto e rumoroso dei My Bloody Valentine, il quintetto francese sceglie invece il versante più soft e sognante degli Slowdive come proprio punto di riferimento (del resto la frase che campeggia nel suo profilo Bandcamp è tratta da questa canzone, quindi diciamo che non sto scoprendo esattamente l’acqua calda).
Ridurre però il debutto della band transalpina al solo shoegaze sarebbe davvero ingiusto, perché l’album in questione presenta svariate sfumature interessanti, dalla psichedelia più sognante allo slowcore, passando per il trip hop.

DUST – ET CETERA, ETC [EP]

[ 29.03.2023 | post-punk, indie rock | Australia | Kanine Records ]
Va bene, è vero: il post-punk ormai è un po’ inflazionato, per usare un eufemismo. Questo però non impedisce di trovare comunque della buona musica in un filone riproposto così assiduamente negli ultimi anni.
È questo il caso dei dust, che vengono dalla Newcastle australiana e non da quella inglese, e già qui abbiamo un sentore di novità. Al di là delle influenze più o meno palesi (il primo nome che viene in mente è quello degli immancabili Protomartyr), l’EP suona fresco e pieno di vitalità, come dimostrano le chitarre sferzanti di Ward 52 e i ritmi coinvolgenti di Joy (Guilt).
Un gruppo da tenere d’occhio, chissà che non ci stupiscano.

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Last modified: 27 Aprile 2023