James Jonathan Clancy – Sprecato

Written by Recensioni

Il ritorno dell’artista italo-canadese ha il passo dolente di un cowboy nella nebbia.
[ 02.02.2024 | Maple Death Records | folk, ambient, electro ]

Sprecato segna il ritorno di James Jonathan Clancy, artista dall’esperienza multiforme (His Clancyness, A Classic Education, Settlefish, Brutal Birthday), con il primo album a suo nome e per l’etichetta da lui stesso fondata nel 2015.

A comporre un’ideale soundtrack cinematografica, le musiche alternano suoni più intimi, estatici e minimali, con vocalità da crooner (Castle Night, I want you, Black & White) a momenti di trasporto elettronico e dalla fase ritmica più accentuata (Precipice, A Worship Deal, Fortunate) e ad altri in cui la voce del cantante, sempre perfettamente a suo agio, si muove sul limite di una sorta di alienazione dilatata, onirica (To Be Me, Out and Alive), sino al parossismo della conclusiva e struggente Immense Immense Wild.

***

Nella realizzazione di Sprecato, scritto e registrato tra Bologna e Londra, Clancy riunisce un team d’avanguardia di altissimo livello: Stefano Pilia (Afterhours, Massimo Volume) come co-produttore, oltre che alla chitarra, ai sintetizzatori e al basso; Andrea Belfi (già collaboratore di Thom Yorke) alla batteria; Enrico Gabrielli (già al fianco di PJ Harvey) ai flauti; Francesca Bono (fresca del debutto del progetto Bono / Burattini) al pianoforte.

È un’esperienza straniante e al tempo stesso entusiasmante, l’ascolto di musica che sembra fatta apposta per il momento che stai vivendo. Lo sguardo oltre la finestra perso tra la nebbia, la passeggiata sferzata dalla pioggia: questo disco è la colonna sonora perfetta per queste sensazioni. Tempo di ascolto per nulla “sprecato”, la musica penetra in profondità e promette di non abbandonarti facilmente.

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Last modified: 13 Febbraio 2024