La nuova promessa di Garrincha da tenere d’occhio – Intervista a Gregorio Sanchez

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Dal live in apertura per Calcutta all’ultimo singolo appena uscito e al debut in arrivo.

(di Eleonora Bruno)

Gregorio Sanchez, uno degli ultimi artisti arrivati nella casa di Garrincha Dischi, dopo cinque singoli torna con Dall’altra parte del mondo, un brano che anticipa l’uscita del disco tanto atteso in autunno 2020. Il brano è nato quasi per caso, ci racconta: «Qualche anno fa ero dall’altra parte del mondo, in America Centrale, in mezzo alla giungla che pensavo al perché me ne fossi andato e ho cominciato a strimpellare qualche accordo col mio ukulele e a cantarci sopra in italiano».

Gregorio Sanchez in poco tempo ha già accumulato esperienze significative per la sua carriera, dall’opening act al concerto di Calcutta a collaborazioni con Carota de Lo Stato Sociale.

Di artisti come Gregorio ce ne sono pochi in Italia: ha uno stampo internazionale e originale, ma nei suoi pezzi troviamo anche una forte impronta italiana, influenzato particolarmente dalla sua passione per Lucio Dalla. In effetti, la musica di Gregorio è spesso descritta come “un ibrido che mischia le sonorità nordiche e rarefatte di artisti come Kings of Convenience e Bon Iver, con l’evocatività del cantautorato nazionale”, e questa narrazione rappresenta al cento per cento i suoi pezzi. Quello di Gregorio è un cantautorato rilassante, sincero e un po’ malinconico. I suoi pezzi hanno uno stile delicato e intimo, pieno di elementi naturali, viaggi, mare e montagne, che riescono a rendere ogni brano unico a modo suo.

Abbiamo fatto due chiacchiere con lui e ci ha raccontato qualche aneddoto sulla sua musica e sulla sua carriera.

Il tuo ultimo pezzo si chiama Dall’altra parte del mondo, ed è proprio la canzone da cui è partito tutto, quella che ha sancito l’inizio della tua carriera musicale: raccontaci un po’ com’è nata.

Ero in Costarica, ero partito con un ukulele e uno zaino enorme ma a destinazione ne era arrivato solo uno dei due. Stavo in mezzo ai manghi e mi sono messo a strimpellare perché non potevo fare altro. Ha cominciato a venire fuori qualche accordo strano, e sopra ci stava bene qualche pensiero, e via.

Solitamente come lavori in fase di scrittura e produzione?

A parte qualche esperimento fortunato mi piace produrmi i pezzi da solo, ma non sono un vero produttore, vado ad istinto e a gusto. In altre parole lascio molto al caso nella fase di produzione e poi mi autocensuro quello che non mi piace; è un processo lungo, faticoso e divertentissimo. Ho imparato che mantenere la fase di scrittura e di produzione separate è importante, un pezzo che non gira bene chitarra e voce o piano e voce non può essere salvato dalla sola produzione (probabilmente perché non so produrre).

Nell’autunno 2020 uscirà il tanto atteso album di debutto: ci puoi anticipare qualcosa?

Ho paura che sia più bello del secondo. È artigianale. È stato come costruirmi un primogenito. Si capisce?

I tuoi pezzi sono quel tipo di canzoni che non ti stancano mai, con uno stile delicato e intimo, pieno di elementi naturali, viaggi, mare e montagne. A tal proposito, c’è qualche artista o pezzo a cui ti ispiri particolarmente per la tua musica?

Grazie per il complimento, spero non stanchi mai nessuno. È difficile elencarli tutti, anche indicarne uno più importante di altri. Ho visto un film giapponese in cui grossomodo il narratore diceva che tutto quello che nella vita ti è successo, nella sfera fisica e in quella spirituale, influenzano la tua firma e le impronte che fai sulla neve, se è abbastanza leggera (in Giappone la neve è più leggera che da noi per via di oceano venti e un sacco di cose che non ricordo). Qual era la domanda?

Dal 2019 fai parte del roster di Garrincha Dischi: com’è nata la vostra collaborazione?

Ci sono un sacco di nomi coinvolti in questa risposta, principalmente Bologna, Scaglia, Carota, Matteo e i nomi delle corrispettive band ai tempi del liceo.

Lo scorso anno hai avuto l’opportunità di essere l’opening act al concerto di Calcutta: cosa conservi di questa esperienza?

Praticamente nulla, tendo a rimuovere le situazioni stressanti, mi ricordo qualcuno che mi dice “VAI”, poi il vuoto. Mi hanno detto che è andata molto bene, però. Sarà bello un giorno non scompensare di ansia da palco.

Hai partecipato con il pezzo Pesce Lesso al mixtape di Garrincha insieme ad altri artisti importanti come Lo Stato Sociale e gli Endrigo. Ti piacerebbe collaborare in futuro con qualcuno di loro?

Certo! in particolare tra tutti i compagni di Garrincha mi piacerebbe con Cimini e Frisino.

So che sei nato a Bologna ma hai vissuto per un certo periodo in Austria e ora a Milano: che influenza hanno avuto queste tre città sulla tua musica?

Riassumendo: a Bologna si passa molto tempo a suonare, in montagna si passa molto tempo ad ascoltare e a Milano si passa molto tempo da soli.

Ti saluto chiedendoti di consigliarci qualche pezzo interessante per affrontare quest’estate, che probabilmente sarà un po’ diversa dal solito!

Grazie per la domanda, allora, ve ne dirò un po’:
Dirty ProjectorsLoose your loven
Marco Castello – Porsi
Perfume Genius On the Floor
FrisinoTermini
KarateNew Martini
Lucio CorsiAmico vola via
D’AngeloBack to the future
Lucio DallaTelefonami tra 20 anni
Biblical ViolenceHella

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Last modified: 3 Agosto 2020

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