Dicembre, 2016 Archive
Matt Elliott @ sPAZIO211, Torino 16/12/2016
Nonostante qualche linea di una febbre che già sento esploderà nelle prossime ore ed una debolezza fisica per la quale faccio veramente fatica anche a star seduto raggiungo, con largo anticipo ed in compagnia di due amici, anche loro non al top della condizione (alè!), lo Spazio 211 per il concerto di Matt Elliott sentendomi comunque pronto per ricevere il profondo abbraccio del ragazzone di Bristol.
Siamo già dentro da un pezzo quando, dopo vari ripensamenti, mi convinco che stasera in queste condizioni non posso bere birra ed opto dunque per un whisky che spero mi ripulisca un po’. Proprio quando mi avvio al bar, mentre Matt chiacchiera amabilmente con un gruppetto di ragazzi, sale sul palco la formazione di casa che stasera aprirà la serata: The Spell of Ducks. La band propone un Folk piuttosto Irish che, escluso il pezzo conclusivo, risulta fin troppo allegro per precedere la malinconia di Elliott e sinceramente non cattura la mia attenzione. Diciamo che in queste condizioni fisiche e con un bicchiere di triplo distillato in mano avrei indubbiamente preferito delle songs più drinking ed howling, che comunque arriveranno di lì a poco, ma c’è da dire che una buona fetta di pubblico apprezza e risponde con entusiasmo alla proposta del quintetto di Torino e non manca nemmeno qualcuno che balla divertito. Il loro live dura poco meno di mezz’ora e passate da poco le 23, Matt Ellliott può fare il suo ingresso sul palco.
Ahinoi, anche il Nostro non se la passa benissimo ed oltre che dalla sua chitarra, sul palco, è accompagnato da un bicchiere di whisky (stasera una scelta di molti fedeli alla medicina alternativa). “My voice is broken” dice Matt, che per questa voce che non va si scuserà più volte durante l’esibizione ma, in realtà, grazie al suo grande cuore ed alla sua innata intensità nonostante qualche imperfezione il live risulterà comunque di buonissimo livello. E così, sin dall’iniziale dolorosa bellezza di “The Right to Cry”, nonostante qualche problemino effettivamente ci sia, vedremo immediatamente cadere quel velo che separa l’artista sul palco dal pubblico. Matt Elliott ha questo dono, ti sbatte in faccia il dolore in modo così profondo e sincero e subito, con incredibile facilità, ti raggiunge il cuore. Ti sbatte in faccia il dolore e cadono i veli, crollano i palchi, si placano le tempeste, e quel dolore diviene quasi una speranza, mite ed intimamente condivisa. A questo punto non siamo più allo Spazio 211, ognuno si trova dove meglio crede di viversi questo live che vedrà arrivare, tra le altre, la grandissima profondità di “I Put a Spell on You” brano firmato da Screamin’ Jay Hawkins ed interpretato da molti, Nina Simone in primis, che Elliott ha ormai fatto suo dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, la sua enorme sensibilità musicale facendolo diventare più popolare (nel senso migliore che il termina conosca) e se possibile, grazie al suo cupo spleen, ancora più intenso. Altro momento penetrante giungerà con “The Kursk”, straziante elegia che il Nostro dal vivo dilata ulteriormente. Questo gioiello di disperazione con le sue note cariche di significato e le splendide stratificazioni di suono e voce tracimanti afflizione è ormai un appuntamento fisso dei live di Elliott e vedendoglielo interpretare è facile capire perché. Gli occhi di Matt saranno chiusi per quasi l’intera durata di ogni pezzo, la concentrazione per raggiungere il miglior climax possibile risulterà sempre altissima, solo tra un brano e l’altro li aprirà guardandoci sorridente e continuando a scusarsi e ringraziarci.
Non mancheranno ovviamente brani dall’ultimo The Calm Before. “I Only Wanted to Give You Everything” sarà purtroppo il brano che stasera perderà di più nelle stratificazioni vocali ed alla loro conclusione, con il ritorno alla parte strumentale che non risulterà perfetto. Ho come l’impressione che se ne accorga lo stesso Elliott, tant’è che il brano dura un buon paio di minuti meno che su disco venendo tagliato di buona parte del finale strumentale, un po’ insolito per un artista che solitamente dal vivo i brani li espande. Spero di aver presto una nuova occasione per sentire dal vivo questa perla con un Matt più in salute. “The Calm Before” risulterà invece assolutamente perfetta, il cantato più disteso in quest’occasione aiuta lo chansonnier che su questo pezzo regala un’esecuzione veramente sentita ed elegantissima. La tripletta dall’ultima fatica verrà chiusa dal singolo “Wings & Crown”, col quale terminerà anche questa ricchissima parte di set, il rigoglioso Flamenco che inevitabilmente col solo Elliott sul palco risulta più misurato si rivela comunque non meno piacevole e incendiario. Dopo una brevissima pausa il Nostro tornerà sul palco per concludere, dopo quasi due ore di concerto (generosità incredibile vista la condizione non ottimale), con il Folk greco-turco di “Misirlou”, reso celebre da Pulp Fiction e con l’intensa “Also Ran” brano tranquillamente rabbioso, persino etereo, ancor più se spogliato quasi completamente della sua parte elettronica. Un degno finale di un concerto sicuramente meno perfetto che in altre occasioni ma comunque non meno incantevole.
Potrà anche avere problemi vocali ma Elliott, distillando alla sua maniera Folk, Flamenco, Songwriting e quant’altro regala sempre quella sensazione di intimità ed abbandono tipiche delle sue esibizioni. La sua capacità di raggiungere incredibili picchi di pathos, analizzando anime e cuori che cadono a pezzi e creando meraviglie partendo dalla sofferenza, nasce dall’innata capacità di trasmettere in modo raffinato e sincero i propri abissi interiori, aprendo a tutti, con estrema naturalezza, le immense stanze della propria memoria, personale e storica. Questo lo ha portato ad essere uno dei maggiori comunicatori musicali dei nostri giorni, musicista eccelso che sul palco trova la sua più profonda ragion d’essere. Insomma, nonostante i problemi alla voce (a causa dei quali le prossime date vedranno il suo set dividersi tra Matt Elliott e Third Eye Foundation, sicuramente non un grosso problema per chi lo ama), anche questa volta non possiamo che ringraziare l’umile e fiero Matt ed andarcene a casa felici e malati.
Questa la scaletta della serata:
“The Right to Cry”
“Zugzwang”
“I Put a Spell on You”
“Il Galeone”
“I Only Wanted to Give You Everything”
“The Calm Before”
“Wings & Crown”
Encore:
“Misirlou”
“Also Ran”
Susanna Stivali @ Museo delle Genti d’Abruzzo, Pescara 15/12/2016 [PHOTO REPORT]
Voce, elettronica, improvvisazione e interazione con il pubblico: sono questi gli ingredienti del concerto che Susanna Stivali ci ha proposto nella suggestiva cornice del Bagno Borbonico del Museo delle Genti d’Abruzzo nel penultimo appuntamento di “Solo al Museo”: canzoni appartenenti a differenti mondi e stili musicali come pretesto per un viaggio attraverso le diverse possibilità e sfumature che lo strumento voce porta con sé, narrazione, invenzioni sonore, propulsione. Il Jazz inteso come luogo dell’improvvisazione è il punto di partenza di un percorso che arriva fino alle melodie popolari della tradizione italiana, al Folk e al Pop.
Susanna Stivali si è imposta negli ultimi anni come uno dei nuovi nomi del Jazz italiano. Si è esibita in importanti festival in Italia e all’estero, come Umbria Jazz Winter, Baronissi Jazz e l’International Folk Music Festival di Boston, e ha collaborato con artisti del calibro di Lee Konitz, Miriam Makeba, Chico Buarque De Hollanda, Fred Hersch, Jaques Morelembaun, Aaron Goldberg e Rita Marcotulli.
[foto di Antonello Campanelli]
Niccolò Fabi, il tour di Una Somma di Piccole Cose questa domenica a Sulmona
Dopo il grande successo del tour di presentazione di Una Somma di Piccole Cose, il disco di Niccolò Fabi uscito ad aprile di quest’anno per Universal Music Italia, la scorsa settimana è partito da Udine il nuovo tour teatrale del cantautore romano.
Questa domenica 18 dicembre sarà a Sulmona, al Teatro Maria Caniglia, con la collaborazione del Soulkitchen e il patrocinio del Comune di Sulmona.
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Con oltre 20 date in auditorium, teatri, anfiteatri e prestigiose location all’aperto il tour di presentazione di Una somma di Piccole Cose è stato un grande successo, che ha registrato il tutto esaurito, e in cui Niccolò Fabi ha messo ancora una volta in luce la sua trasversalità, emozionando, divertendo e commuovendo il proprio pubblico grazie a uno spettacolo in cui al centro c’è sempre la musica.
Un concerto intimo, ma solo all’apparenza, che si rivela energico, coraggioso e musicalmente pieno e che ha convinto pubblico e critica. Un viaggio di oltre due ore che ha inizio con le canzoni del nuovo disco e prosegue con alcuni tra i brani più amati di tutto il suo repertorio ormai ventennale.
Nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio Niccolò ripartirà in tour e anche per questi nuovi concerti coinvolgerà sul palco il cantautore Alberto Bianco e la sua band, composta dai musicisti polistrumentisti Damir Nefat, Filippo Cornaglia e Matteo Giai, perché, come afferma lui stesso, la musica che sostiene altra musica è insieme libertà e speranza.
Ex-Otago @ Tipografia, Pescara 07/12/2016
Mercoledì 7 dicembre 2016, gli Ex-Otago fanno tappa per la prima volta a Pescara per presentare il nuovo album Marassi. Il concerto si apre con il singolo “I giovani d’oggi” per proseguire tra brani vecchi e nuovi, accompagnati da un pubblico divertito che canta e balla dall’inizio alla fine del live, che si conclude con “Cinghiali Incazzati”.
Scorre con leggerezza, questo concerto degli Ex-Otago, che nel corso di quasi 15 anni si rinnovano senza forzare il loro cambio di rotta. Il talento melodico che contraddistingue la band genovese dagli esordi tiene insieme questa manciata di canzoni fatte di synth e anni 80 tocca il suo culmine quando parte la bellissima cover di “The Rhythm of the Night” e nel bis con “Quando sono con te”.
Per un’ora e trenta sono tutti contagiati dalla musica dolce-amara degli Ex-Otago. Un concerto leggero, ma sincero, in cui i primi a divertirsi sono quelli sul palco.