Marzo, 2015 Archive

Pagliaccio – La Maratona

Written by Recensioni

Il trio biellese Pagliaccio è giunto alla seconda prova su disco dopo oltre duecento concerti, condividendo il palco con artisti nazionali e internazionali e dopo una campagna di crowdfunding per finanziare La Maratona. La prova è stata superata ampiamente scavalcando anche le più rosee aspettative, segnando uno dei maggiori successi da quando è attivo Musicraiser. Testi scanzonati e irriverenti si mischiano a tempi in levare tipici del Reggae, con una vena di malinconia agrodolce che non ci fa capire se ridere o piangere: “Amore Cieco” è il manifesto ideale di questa scelta stilistica. L’unico momento in cui siamo sicuri di quali debbano essere le nostre emozioni all’ascolto è sicuramente nella leggerissima “Portiere Volante”, ironicamente scandita da un incedere Ska sfrenato. Il violoncello di Federico Puppi è il tassello che mancava per rendere perfettamente onirica l’atmosfera de “La Doppia Negazione”, una delle canzoni più memorizzabili del lotto. Molti altri brani sono meno cerebrali, più diretti e forse per questo si fanno sentire tutti d’un fiato, risultando al contempo simili tra loro, senza lasciare traccia del loro passaggio. “Pagliacci Tutti Voi!” è una dedica speciale al periodo storico e politico che sta vivendo la nostra povera Italia, piena di pagliacci e false promesse. Chiusura azzeccata di un lavoro che vive di situazioni che non sempre volgono dalla parte dei tre artisti, menestrelli moderni trapiantati in un paese retrogrado, fermo al bivio già da un po’. Sufficienza raggiunta e meritata.

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Pending Lips : la quarta serata

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La quarta serata di eliminatorie del Pending Lips è stata un’altra bella serata di musica nella quale, sei band molto diverse tra loro per genere e stile, si sono avvicendate sul palco per la gioia della giuria e del copioso pubblico presente. Solo tre band, però, si sono aggiudicate un posto in semifinale: i The Wyns, i Letfbeehive e i The Spezials. Noi di Rockambula, per questa serata, ci troviamo in linea con la preferenza del pubblico e abbiamo deciso di parlarvi un po’ dei vincitori della serata i The Wynes. Il gruppo composto da Alessandor Masci, Andrea Cometti, Alex Barassi e Ruggero Gargiulo, nasce sulle sponde del lago maggiore, per precisione a Luino, città di provenienza anche de Il Triangolo. Il gruppo formatosi nel 2009, come cover band, evolve nel corso degli anni fino a giungere nel 2011 alla pubblicazione del loro primo EP A Place Like This, Lo stesso anno escono vincitori dall’edizione del contest Va Sul Palco. Ad un paio d’anni da questa bella vittoria non possiamo, dopo il live di lunedì, che confermare la capacità del gruppo di portare sul palco una bella perfomance live, energica e d’impatto con melodie interessanti e non banali, una voce calda e coinvolgente e un suono rock, sporco quanto basta per farsi apprezzare.. Non possiamo, quindi, che essere contenti di poterli risentire in semifinale e magari con un nuovo lavoro da pubblicare.

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Ravenscry, esce il video ufficiale di “Alive”

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È uscito il video ufficiale di “Alive”, terzo singolo dei Ravenscry, accompagnato dall’hashtag #iLiveALive. Infatti, la ballad tratta dall’album The Attraction Of Opposites descrive e denuncia un caso di violenza e si contrappone al singolo Noir Desire, uscito il 12 gennaio, che ha fatto da apertura ad Alive, descrivendo invece una prospettiva diversa degli abusi subiti dalle donne.

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Presentazione del libro “Albe Scure. Sguardi sulla cultura Subsonica”

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Si terrà sabato 28 marzo alle ore 18.00 presso la libreria La Feltrinelli di Pescara, in via Milano angolo via Trento, la presentazione del libro “Albe Scure. Sguardi sulla cultura Subsonica”, uscito il per Arcana edizioni, la storica casa editrice fondata da Raimondo Biffi e Fernanda Pivano. Il volume, strutturato in capitoli saggio, mette in relazione l’opera della band torinese con le sottoculture da cui proviene, con il contesto politico, con ulteriori forme d’arte. Interverranno le autrici, Letizia Bognanni e Roberta D’Orazio, entrambe collaboratrici di Rockit e di Rumore, coordinate da Giovanni Di Iacovo.
La musica dei Subsonica è un corpo vivo e mutante, in costante evoluzione, creato da cinque teste diverse e pensanti, attento a captare i segnali che arrivano dal mondo. La musica dei Subsonica è fatta di sangue e microchip, emozioni e concretezza, terra e aria, di rock, elettronica, melodia, reggae, dub, pop. È fatta dei beat delle notti torinesi e del piombo delle cronache italiane, si è abbronzata al sole delle spiagge della Giamaica e ha assorbito la nebbia e la pioggia di Bristol. Parlare dei Subsonica significa parlare di musica, ma non solo: parlare dei Subsonica significa entrare in un mondo e in una storia che partono dai Murazzi sul Po e si aprono a contenere mille luoghi, fatti, ascolti, letture e visioni. Torino, dove tutto è cominciato e dove tutto continua a succedere: i suoi luoghi, le sue notti, i suoi personaggi, il suo cielo, i suoi lampioni e i suoi portici, la città della Fiat, del grigio e della voglia di scappare e la città della cultura, della musica, delle luci e del futuro. Il passato musicale a cui guardare per apprendere e andare avanti, e il presente e il futuro di gruppo da cui imparare. Il cinema, i video, l’attenzione a ogni dettaglio visivo, l’immaginario forte e provocatorio, l’interesse per l’arte e le collaborazioni con registi e artisti. Il cyberpunk, lo sguardo sull’uomo del futuro e su un mondo ipertecnologico e straniante, la letteratura, i film, le musiche che raccontano un’umanità di carne e cibernetica. Gli occhi aperti sulla cronaca, la politica e tutto quello che ci sarebbe da cambiare. Questo libro racconta il mondo dei Subsonica e i mondi che gli girano intorno.

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Attention Slap – “Everlasting Mice” [STREAMING]

Written by Anteprime

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“Everlasting Mice” secondo singolo tratto da The Animal Age, album di esordio degli Attention Slap.
“Un’ombra, immobile e sinistra, da cui emergono soltanto due occhi stanchi che brillano nella penombra. Monsieur Mouse, fissa lo schermo ormai da ore, mentre un respiro profondo e un po’ affannoso scandisce lo scorrere del tempo in quello spazio surreale. Le sue dita scivolano nervosamente sui tasti di un controller, Mouse è immerso in un nuovo videogioco. Nel corso di queste interminabili ore il cellulare si è fatto sentire più volte emettendo fragorosi trilli. Monsieur Mouse sembra impassibile agli incalzanti richiami dell’apparecchio. Si sente sicuro e a suo agio nell’infernale confusione della propria abitazione e non tollera interferenze da parte di scocciatori, soprattutto mentre è occupato con i suoi videogiochi. Tutto ciò risulta fortemente in contrasto con la sua immagine pubblica. Monsieur Mouse infatti appare come una personalità molto distinta, un pelo liscio e curato, acconciatura sempre impeccabile. Indossa abitualmente abiti molto eleganti e scarpe di fattura artigianale che lucida spesso, quasi fossero gioielli. Frequenta tutte le feste e i locali più esclusivi, facendo attenzione a comparire in compagnia delle personalità più in vista e potenti.”
Un topo, un coniglio, un asino, e un maiale. Gli Attention Slap sono questo, e molto altro. Creando piccoli mondi sonori e seguendo le vicende di quattro curiosi personaggi provano a cantare, senza parole, vizi e virtù di una realtà sempre più selvaggia. Il progetto nasce nell’autunno 2009 dall’incontro di quattro giovani musicisti provenienti da background musicali molto variegati. Il sound mescola sonorità acid jazz, prog e funk, regalando alla band una dimensione assolutamente originale.
Le incursioni rock delle vorticose chitarre, la poetica del sassofono e la potenza della massiccia sezione ritmica, danno luogo a live travolgenti, che rendono gli Attention Slap un vero e proprio “schiaffo sonoro”.

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“The Game”, singolo estratto da Clepsydra I, terzo album di Lilia

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Una finestra sui mondi psichici di Lilia è il singolo “The Game”, primo estratto dal terzo album dell’artista, Clepsydra I: un concept in uscita in primavera registrato presso i Two Fates Studios a Colonnella (TE), realizzato con il supporto della Trixity Productions e arricchito in due brani dalla collaborazione, rispettivamente, della giovanissima Empress Luna e Dr Greenythumb. Le coordinate della storia d’amore e il modo in cui determina l’esistenza dei protagonisti sono narrati nel video, con la regia di Marco Antonecchia e la direzione della fotografia di Gianluca Palma, attraverso immagini di ricordi agrodolci e rimpianti. Gli amanti, prima profondamente legati e ora creature estranee, sono mostrati in diversi momenti delle loro vite: sebbene ancora legati da un legame affettivo indissolubile, le loro individualità e, di conseguenza, il loro rapporto, non sono più quelli di prima. Qualcosa li ha cambiati. Dopo un principio in cui la coppia è mostrata ancora insieme, il racconto si dispiega seguendo due binari paralleli: il sentimento che li lega e li protegge dalle minacce del mondo esterno non si è estinto, ma la malattia e l’oscurità che si sono abbattute su di loro li isolano in una solitudine apparentemente senza scampo. L’unica cosa rimasta è un ricordo, che li riporta, come un leit motiv, all’elemento ricorrente che caratterizzava come unico il loro amore: il gioco che entrambi odiavano.

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“Ti Vendi Bene”, nuovo videoclip de Le Luci della Centrale Elettrica

Written by Senza categoria

Così Vasco Brondi descrive il video: “Per questo video c’era l’idea di raccogliere un anno di concerti, migliaia di chilometri e di incontri in quattro minuti di immagini. Rendere l’idea di questi concerti che sono stati dei riti liberatori.” Nel video compaiono anche gli ospiti che hanno condiviso il palco con Vasco nel corso di questo anno di concerti: Federico Dragogna, Rachele Bastreghi, Giorgio Canali, Dente, Levante, Niccolò Carnesi e Maria Antonietta oltre ai musicisti che hanno suonato nelle tre tranche del tour, ovvero Ettore Bianconi, Sebastiano De Gennaro, Andrea Faccioli, Daniela Savoldi, Matteo Bennici e Paolo Mongardi.

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C’mon Tigre all’Hiroshima Mon Amour di Torino

Written by Senza categoria

Si sente spesso dire che a Torino manca solo il mare. Bene. I nostalgici delle propria terra natìa (tendenzialmente a sud ) e tutti coloro che desiderano ardentemente un assaggio di estate non avranno di che lamentarsi, perché ad aprile il Mar Mediterraneo si trasferirà per una notte nella città della Mole. A portarcelo saranno i C’mon Tigre. Reduci dall’esordio del 2014 con l’omonimo album che mescola Funk, Jazz, World Music, Rock ed Afrobeat (tutto in chiave totalmente sperimentale), il duo si esibirà all’Hiroshima Mon Amour il 9 aprile a partire dalle 22.00. Aspettatevi un clima torrido e non spaventatevi al suono del loro ruggito. Le tigri vi divoreranno l’anima ma nessuno si farà male.

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La Band della Settimana: Abiku

Written by Novità

Gli Abiku sono Giacomo Amaddii Barbagli, Virna Angelini, Edoardo Lenzi, Stefano Campagna e Lorenzo Falomi. Nascono a Grosseto alla fine dell’estate duemilanove, attraverso vari cambi di formazione e la pubblicazione di tre EP/Demo nel 2011 approdano ad una formula musicale coerente, canzoni scritte con approccio cantautoriale classico ibridate con arrangiamenti ambient/space rock e suggestioni cinematografiche. Il 19 Dicembre di quell’anno è uscito il loro primo disco, Technicolor. Nel 2012 gli Abiku cominciano a collaborare con Costello’s, giovane booking meneghino che consente loro di imbarcarsi in un tour che li porta a varcare i confini della Toscana per suonare in giro per l’Italia. Nell’estate di quell’anno, in un momento di pausa dai concerti, la band registra e pubblica il singolo Bocciòlo.
La Vita Segreta è uscito ad Ottobre 2014 per Sherpa Records (label fondata recentissimamente dai ragazzi di Costello’s) e ha ottenuto da subito il favore della critica.

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Ciao Ciao Bell’Amore Mio, il debutto da solista di Nico per Picicca Dischi

Written by Senza categoria

Nicola Faimali non è solo il bassista della band che accompagna da diversi anni Dente, ma un raffinato musicista che si cimenta oggi con il suo debutto solista come cantautore. Ciao Ciao Bell’Amore Mio è un disco di canzoni d’amore, come quelli che si facevano una volta, nel solco della tradizione della musica italiana senza tempo. Se ne capovolge però il punto di vista e quello che si racconta non è l’eternità ma l’assoluta fragilità delle relazioni. Non l’amore eterno ma quello precario, che non fa sconti, che a volte preferisce gli addii perchè a pronunciarli si fa meno fatica del provare a stare insieme. Fare e disfare: l’entusiasmo per l’inizio di una convivenza in cui tutto è possibile e il disastro annunciato della fine, malintesi e vuoti sentimentali. Dieci brani arrangiati lentamente con un portatile sul furgone durante i lunghi spostamenti e negli hotel durante le pause dei tour con Dente. Quelle di Nico, sono canzoni lasciate a decantare per lungo tempo, freschissime però all’ascolto e gonfie di ispirazioni. La velata tristezza di Tenco e l’intenzione musicale di Fred Bongusto che prolungava l’estate di almeno un paio di mesi, la leggerezza dei Beach Boys di Pet Sound e Wild Honey ma anche Dalla, Venditti e Dorelli nell’età dell’oro: ovvero i decenni ‘70 e ‘80. Faimali arrangia e suona tutti gli strumenti a disposizione: pianoforte, batteria, chitarre, ukulele e percussioni, misurando tutto il suo potenziale artistico e dando vita a un disco confidenziale moderno. Autobiografico, malinconico, autentico.

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Il nuovo disco di Andrea Appino si chiama Grande Raccordo Animale

Written by Senza categoria

Andrea Appino annuncia su Facebook il nome e la data di uscita del prossimo disco Grande Raccordo Animale che uscirà il 26 Maggio 2015 per Picicca, La Tempesta, Sony. Ecco cosa scrive l’artista a proposito del disco: “Il mio secondo disco si chiama GRANDE RACCORDO ANIMALE ed uscirà il 26 MAGGIO 2015 per Picicca / Tempesta / Sony. La produzione artistica e stata curata dal sottoscritto insieme a Paolo Baldini (già a lavoro con Mellow Mood, Africa Unite e Tre Allegri Ragazzi Morti). Si tratta sicuramente della cosa più libera e senza barriere che abbia mai fatto in vita mia, un disco scritto in viaggio e dedicato ai viaggiatori. La foto è di Niko Coniglio e NON è la copertina del disco. Ci vediamo presto, sarà diverso, sarà bellissimo e non vedo l’ora.”

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Ash Code

Written by Interviste

Le strade di Napoli vengono ricoperte da una fitta nebbia e mostrano le loro sfumature più cupe e nervose attraverso la seducente musica degli Ash Code. Qualche retroscena ed una chicca di tanto in tanto sono i principali elementi di questa intervista.

Ciao ragazzi e benvenuti su Rockambula. Direi di cominciare con il presentarvi al nostro pubblico.
Alessandro: Ciao a tutti, noi siamo gli Ash Code. Il progetto è nato a gennaio 2014 da una mia idea, volevo un nuovo progetto di musica elettronica, con forti radici nel sound degli anni 80 ma che proponesse un giusto mix tra vecchio e nuovo. Feci ascoltare alcuni demo che avevo composto a Claudia e lei mi diede dei consigli sulle linee di synth innanzitutto, ma anche sulla voce e sul testo. Mio fratello poi aggiunse dei riff di chitarra baritona fender VI, uno strumento che permette un suono ibrido, che si situa tra le frequenze alte del basso e quelle basse della chitarra. Così nacquero Dry Your Eyes e Unnecessary Songs. Caricammo i pezzi in rete e l’accoglienza fu da subito entusiasmante, decidemmo perciò di continuare.

Oblivion è il vostro nuovo album, ci dite come e dove si sono svolte le fasi di mixaggio e di registrazione?
Alessandro: tutte le canzoni nascono nel nostro piccolo home studio, dopo il boom iniziale con le 2 prime canzoni ci siamo chiusi dentro e abbiamo scritto di getto tutte le altre composizioni in maniera grezza, ci siamo poi trasferiti presso L’arte dei Rumori Studio per la ripresa delle voci e avvalendoci della produzione di Silvio Speranza.

Quali sono le fonti d ispirazione degli Ash Code?
Claudia: sicuramente i nostri punti di riferimento musicali, ma soprattutto i libri che leggiamo, i film che guardiamo e i posti che visitiamo. Le nostre composizioni sono basate sulle emozioni che le situazioni quotidiane ci trasmettono, noi tentiamo di trasformarle in musica.

Canzoni che mi hanno davvero incantato sono: “Waves With No Shore”, Empty Room”, la titletrack e “Dry Your Eyes”. La mia curiosità è questa: cosa pensavate nel momento in cui queste canzoni venivano scritte e composte musicalmente? Voglio dire, pensavate ad un paesaggio, ad un atmosfera o una situazione?
Claudia: ogni pezzo ha la sua storia. Waves With No Shores è stato scritto pensando al mare. Siamo molto legati al mare, ogni anno quando viene l’estate non vediamo l’ora di andarci, lo troviamo poetico e ci trasmette pace e tranquillità, lontano dallo stress quotidiano. Empty Room è stata scritta da Alessandro, aveva questi appunti da molto tempo, quando era ancora in giro con l’altra band, e durante un tour in cui io non c’ero mise giù questo pezzo. Per quanto riguarda le note le abbiamo scritte tutti e tre insieme un pomeriggio, all’inizio della primavera scorsa. Dry Your Eyes è stato un pezzo molto sofferto e ha avuto una lunga gestazione, il nucleo iniziale era completamente diverso, ci abbiamo lavorato tanto; facendone molte versioni, non eravamo nemmeno convintissimi del risultato finale, ma il pubblico ha deciso che era un grande pezzo, e alla fine ce ne siamo convinti anche noi. Oblivion è stata scritta ispirandoci alle Considerazioni Inattuali di Friederich Nietzsche, e al concetto di oblio che il filosofo illustra in queste pagine.

C’è qualche festival in cui vi piacerebbe partecipare? Perchè?
Adriano: Nella scena darkwave europea ci sono molti festival importanti; far parte della lineup significa avere una grande visibilità. Fortunatamente quest’anno faremo parte del Wave Gotik Treffen in Germania, Entremuralhas Festival in Portogallo, Return to the Batcave in Polonia e ci sono anche altri festival che non possiamo ancora annunciare per motivi contrattuali. Non abbiamo nessun contratto con booking agency in esclusiva e trovare gli inviti per questi festival nell’inbox è stato emozionante.

A cosa puntano gli Ash Code e come è stato accolto Oblivion dal pubblico e come dalla critica?
Alessandro: gli Ash Code puntano a fare buona musica e portarla in giro sperando che piaccia. Oblivion è stato accolto molto bene sia dal pubblico che dalla critica. Ai concerti le persone solitamente si divertono, o comunque restano molto soddisfatte e vengono sempre a complimentarsi con noi dopo il live. Anche le recensioni sono state ottime, da Post Punk.com, a Peek a boo, da Sonic Seducer a Rockit e Rockerilla, per citarne solo alcune. Un po’ in tutti i paesi siamo stati ben accolti e siamo molto contenti di questo, il gruppo esiste da poco e tutta questa attenzione non era una cosa scontata.

Siete a lavoro per qualche nuovo video?
Adriano: abbiamo varie idee, probabilmente ci sarà un ultimo videoclip estratto da Oblivion; ma non vi possiamo anticipare ancora niente.

Il disco è acquistato di più tramite internet oppure durante i vostri concerti?
Adriano: Attualmente direi che siamo 50 e 50, la prima release è quasi esaurita e stiamo lavorando ad una seconda con contenuti speciali da pubblicare a breve.

In base ai vostri show, c’è un pubblico napoletano che segue band del vostro genere?
Adriano: a Napoli c’è sempre stata una scena underground, soprattutto per quanto riguarda i cultori del genere Post Punk e Darkwave. Purtroppo negli anni le persone sono diminuite sempre di più, forse perché non c’è stato un ricambio generazionale, è rimasta in pratica solo la vecchia guardia, quando ci sono grandi concerti e riusciamo a riunirci tutti siamo circa un centinaio, non di più. Nonostante questo, la nostra città sta vivendo un momento molto produttivo dal punto di vista di fioritura di bands, oltre a noi ci sono i Geometric Vision, gli Hapax e i Dark Door a proporre questo genere in Italia e nel resto d’Europa.

Dove suonerete nei prossimi giorni?
Alessandro: Siamo prossimi alla partenza per la Germania, suoneremo a Colonia con le Winter Severity Index e Orchidee Noire e a Bielefeld con i Lebanon Hanover.

Bene ragazzi concludete come meglio vi pare…
Claudia: Ci piace concludere le interviste ringraziando tutti i nostri amici e sostenitori, tutte le persone che ci supportano, solo grazie a loro gli Ash Code esistono e continuano a fare musica.

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