What’s up on Bandcamp? [febbraio 2024]

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I consigli di Rockambula dalla piattaforma più amata dalla scena indipendente.
Den Der Hale – Pastoral Light

[ 02.02.2024 | FatCat | psychedelic rock, post-rock, experimental rock | Svezia ]
Psichedelia occulta, ritmi kraut, atmosfere post-rock, fascinazioni folk: il secondo album della band scandinava è un viaggio sonoro attraverso paesaggi ipnotici ed oscuri, sfuggenti ed enigmatici.
Se l’incedere mastodontico di The Horse From Turin rimanda ad una certa cupezza tipicamente psych doom, By Pastoral Light è un’allucinazione post-industrial/post-psych/post-tutto che sorprende e tramortisce, ma una menzione la merita anche la lunga suite cavernosa e distorta di Old Blood / Our Disappearance.
Pura oscurità nordica.

Grazia – In Poor Taste

[ 02.02.2024 | Feel It | garage, power pop | UK ]
Mi sfugge e al tempo stesso incuriosisce il motivo per cui un progetto inglese possa chiamarsi “Grazia”, inutile dire che già solo per questo faccio il tifo per loro.
Al di là di queste questioni che interessano solo a me, l’EP di debutto del duo londinese è spensierato, fresco e tremendamente orecchiabile: siamo al cospetto di un garage/power pop incisivo e divertente, fatto bene e dal tiro interessante. Una versione meno ammiccante e più punk delle Wet Leg potrebbe essere una descrizione abbastanza fedele.
Un po’ di catchiness ci sta sempre bene, dopotutto.

Dead Bandit – Memory Thirteen

[ 09.02.2024 | Quindi | post-rock, experimental rock, ambient | USA ]
Il post-rock evocativo e cinematico del duo composto da Ellis Swan e James Schimpl torna a bussare alle nostre porte con un nuovo lavoro, anch’esso pubblicato dalla nostrana Quindi Records (sempre attenta al sottobosco underground della scena statunitense, basti pensare ai vari Bondo, Monde UFO, American Cream Band).
Di recente ho rivisto quel capolavoro di Paris, Texas e mi sono ritrovato a pensare che la musica liquida, solitaria e lunare di questo progetto di base a Chicago potrebbe esserne una perfetta colonna sonora alternativa (ciao Wim, se mi leggi potresti prendere spunto per il tuo prossimo film).
Tra i momenti topici, l’evocativa title track e le Grouper vibes di Quickscene.

Meltway – Nothing Is Real

[ 09.02.2024 | Through Love | shoegaze, dream pop | Danimarca ]
Una corposa spruzzata di feedback e distorsioni su delle soffici nuvole dream pop. Il debutto dei Meltway, danesi per tre quarti (il quarto restante è norvegese), si dissolve già in copertina ed esplora il lato più dreamy dello shoegaze, non disdegnando comunque scorribande soniche e rumorose.
Un po’ Pale Saints, un po’ Drop Nineteens, un po’ (immancabilmente) Slowdive, non siamo di fronte a nulla di nuovo o scioccante, ma chi crede che lo shoegaze non sia morto (ed il primo sono io) potrebbe incappare in un ascolto davvero interessante.
Io, nel dubbio, svanisco sulle note di Stargazer.

Porcelain – Porcelain

[ 16.02.2024 | Portrayal of Guilt | post-hardcore, noise rock | USA ]
Se Paolo di Tarso fosse stato incline al noise e non alla spiritualità, la sua folgorazione sulla via di Damasco sarebbe probabilmente avvenuta con i Porcelain. La band di Austin – nata da una costola dei magnifici Exhalants – esordisce davvero col botto, grazie ad un lavoro ispiratissimo ed estremamente solido che mescola le taglienti bordate degli Unwound e il rumorismo efferato dei METZ, l’aggressività dei Fugazi e gli intrecci dei June of 44, senza dimenticare un certo retrogusto post-punk à la Protomartyr.
Un debutto roboante che si candida ad essere una delle uscite più interessanti in ambito noise di questo 2024, miele per le mie orecchie.
Dove c’è rumore, c’è casa.

careen – Cycle 3

[ 23.02.2024 | Death Metal, Florida | post-hardcore, indie rock | USA ]
Un vortice sonoro alle prese con melodie indie rock, sferzate post-hardcore, rallentamenti slowcore, bordate shoegaze, fascinazioni space: il nuovo EP del quartetto da Bellingham, Washington è un turbine di suoni che per il sottoscritto sono puro godimento, impossibile che non me ne innamorassi al primo ascolto.
Fossi un’etichetta discografica, li presenterei così: for fans of Sonic Youth, Polvo, Unwound, Duster, Dinosaur Jr., Slint, Hum. Io però sono semplicemente uno che scribacchia di musica e quindi vi dico: sono appena cinque tracce, ascoltatele subito e vi garantisco che, una volta finito, vi ritroverete subito a premere play. Ancora e ancora.

Main Era – The Bank, a Farmer

[ 23.02.2024 | Candlepin | indie rock, shoegaze, slowcore | USA ]
Indie rock, shoegaze, noise rock. E poi ancora slowcore, alt rock, sperimentalismi vari. Il nuovo EP del quartetto di Boston è un miscuglio denso ed eterogeneo difficile da catalogare ma decisamente intrigante, cinque brani che immortalano una band in grado di spaziare in maniera convincente attraverso le sonorità più disparate.
L’alternanza tra strofe slowcore e riffoni muscolari in Nausea è uno dei tratti più distintivi del gruppo, mentre con le derive drone di Life is but a Dream ci si inoltra in recessi oscuri e a tratti inquietanti.
Degno di nota anche il punk a tinte gaze di Stranger.

Thee Alcoholics – Feedback

[ 23.02.2024 | Rocket | noise rock, experimental rock, industrial | UK ]
Tra Gnod e Shit and Shine, Hey Colossus e Gum Takes Tooth, in questi anni la scena inglese a cavallo tra noise e sperimentazione selvaggia sta conoscendo la propria età dell’oro.
I londinesi Thee Alcoholics, immancabilmente prodotti dalla fondamentale Rocket Recordings, si inseriscono alla perfezione in questo contesto: ritmi concitati esaltati da sonorità cupe e distorte, un rave ossessivo e ripetitivo che si fa beffe di qualunque freno inibitorio.
Del resto, quanto è bello sentirsi dumb & happy sulle opprimenti bordate sonore di Feedback e SE23. Musica che ti fa dimenticare chi sei, almeno per un po’.

Trinket – New Hobby

[ 29.02.2024 | Sad Club | noise pop, jangle pop | USA ]
Melodie pop intervallate da screziature rumorose, il tutto contraddistinto da una certa vena slacker e sorniona: l’EP di lancio del trio di Brooklyn è la dimostrazione lampante che spesso semplicità e immediatezza possono dare grandi soddisfazioni.
Dalle ariose sonorità jangle pop di Silver Thread alle fascinazioni dreamy di Halo 22, passando per le distorsioni zuccherose di Figure Skater, quella delle Trinket è musica che fa stare bene e che fa anche tanta compagnia. Perché mai dovremmo chiedere di più?

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Last modified: 13 Aprile 2024