Typo Clan – Standard Cream

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Il giovanissimo duo bresciano Daniel Pasotti / Manuel Bonetti parte dai migliori presupposti per il disco d’esordio Standard Cream; un anno di lavoro in casa tra ascolti e produzione che sfocia in circa venti pezzi, dieci dei quali finiranno nella scaletta di questo full length. Dieci pezzi che spaziano, a dispetto del moniker che sembrerebbe suggerire il più classico Hip Hop all’italiana di ultima generazione, dal Rap nostrano e americano anni 90 fino alla scena Abstract di Madvillain passando per il Rock strampalato, eclettico e surreale di Beck e per l’Art Pop denso di ritmica dei Gorillaz. La massiccia presenza di moog e synth non è mai ridondante e non soffoca lo spirito Rock dei Typo Clan che, infatti, in chiave live si presentano come quintetto; eppure, questa mancanza di ampollosità nella parte musicale, in più di un’occasione si trasforma in eccessiva semplicità, tanto da lasciare nell’ascolto, pericolosi spazi di vuoto assoluto che ci fanno faticare più del necessario. Anche sotto l’aspetto lirico, i Typo Clan stentano a brillare, con le voci impossibilitate a eccellere sia per tecnica sia per timbrica tutt’altro che distintiva. Ultimo problema di questo Standard Cream è la costruzione stessa dei pezzi; le parti melodiche sudano e i brani finiscono per suonare ridondanti e inconcludenti. Ogni variazione sul tema (vedi “Say Ahe”) è appena accennata e senza una reale volontà di superare certi limiti sfocia solo in contorno per una pochezza di fondo. Quello che più dispiace è che l’idea portata avanti dai Typo Clan sarebbe tutt’altro che banale; certo, qui non ci s’inventa nulla, ma riportare in vita il Rap italiano e americano di decenni fa, contaminarlo con le sperimentazioni soniche dell’Abstract e chiudere il cerchio con strutture quasi Pop e attitudine Rock è un’idea che può dare ottimi risultati. È anche, però, qualcosa di molto complicato, specie sotto l’aspetto musicale. Provate ad ascoltare le basi di Lamar, El-P o Madlib e poi ascoltate Standard Cream. Prendete le melodie di Beck o Gorillaz e poi ascoltate i Typo Clan. Si sente la differenza? Si sente l’enorme differenza? Ovvio che non stia ora giudicando Standard Cream paragonandolo alle opere di questi mostri sacri altrimenti sarebbe un gioco al massacro ma qui siamo davvero troppo lontani dal risultato agognato per guardare con fiducia al presente. Possiamo guardare però con occhi speranzosi al futuro perché un primo passo falso, quando fatto con coraggio, può essere comunque anticipatore di un grande salto.

Last modified: 18 Febbraio 2019

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