The Heat Warps, l’idea di musica circolare dei Modern Nature

Written by Recensioni

Giunta al quarto disco, la band britannica riesce a suonare personale e altera, pur prediligendo un approccio classico alla materia rock.
[29.08.2025 | Bella Union | post-rock, art rock, slowcore]

Giunti alla quarta prova sulla lunga distanza, i Modern Nature continuano ad essere un gruppo enigmatico, la cui musica perdura nel porre domande più che fornire risposte.

Nati dalla mente del britannico Jack Cooper (già un decennio fa attivo negli Ultimate Painting, autori di un pugno di bellissimi dischi fra The Velvet Underground, The Feelies e psichedelia minimale), i Modern Nature hanno sempre amato ibridare influenze musicali differenti: krautrock, jazz modale, post-rock del più rarefatto, in costante equilibrio tra citazionismo e sincera ispirazione personale.

Esemplificativo di questo percorso musicale fu No Fixed Point In Space del 2023, album che destrutturava metodicamente il canone rock traghettandolo verso paesaggi fatti di un post-rock minimale, ambient e quasi “spirituale”, se tale definizione può avere qualche senso.

Ecco perchè, ad un primo fugace ascolto, l’ultima fatica dei britannici – The Heat Warps – potrebbe sembrare una operazione stile “bringing it all back home”: ok, abbiamo scherzato, scusate, ora torniamo sui nostri passi. E, se l’arrivo della chitarrista Tara Cunningham e l’abbandono di ance e fiati in luogo di una formazione canonicamente rock potrebbero essere indizi di tale ammissione di colpa, in verità non è così.

Modern Nature © Michael Stasiak
La musica in cerchio.

In questo nuovo lavoro troviamo un gusto tutto nuovo per canzoni circolari, che girano intorno a pochi elementi riff ripetuti ad libitum (l’iniziale Pharaoh), o per i crescendo sommessi e quasi educati di certo slowcore (Totality). Brani che non vanno da nessuna parte perché non sono interessati a farlo, nenie ipnotiche che sembrano noiosissime ma che già dopo pochi ascolti si stampano nella corteccia cerebrale (Radio su tutte). E, non ultima, una vena West Coast psichedelica 60’s di grandissima classe (Alpenglow e Source su tutte).

In ultima analisi, The Heat Warps non rappresenta un passo avanti nell’evoluzione musicale della band né un passo indietro, quanto più uno spostamento laterale. Come nei precedenti lavori, i vuoti hanno tanto peso quanto i pieni, l’approccio al rock “canonico” è assolutamente personale e mai scontato, preferendo sempre le sfumature agli angoli netti, il cerchio al quadrato, l’ordinario allo straordinario, trovando un equilibrio quasi perfetto fra forma e sostanza.

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Last modified: 27 Ottobre 2025