Terni Tag Archive

[CONTEST] Vinci un biglietto per Cosmo a Terni

Written by Eventi

In regalo due ingressi per la data di sabato 27 agosto presso l’Anfiteatro Romano di Terni nell’ambito della programmazione di Baravai 2022.
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[CONTEST] Vinci un biglietto per Agnes Obel + Timber Timbre a Terni

Written by Eventi

In regalo due ingressi per la data di giovedì 28 luglio presso l’Anfiteatro Romano nell’ambito della programmazione di Baravai.
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Agnes Obel + Timber Timbre a Baravai 2022

Written by Eventi

La manifestazione torna nella splendida location dell’Anfiteatro Romano di Terni con un calendario ricco di eventi musicali e culturali.
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‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di gennaio 2018

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Depeche Mode, Piers Faccini, Shijo X, Morkobot… Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di giugno 2017

Written by Eventi

Radiohead, The Afghan Whigs, Japandroids, Weyes Blood… Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di aprile 2017

Written by Eventi

The Notwist, Steve Gunn, Ofeliadorme, One Dimensional Man… Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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I Dark Tranquillity Il 9 Luglio a Terni

Written by Eventi

I Dark Tranquillity tornano in Italia ad inizio luglio per un’unica data in occasione del Burning Ruins Metal Fest #4.0.

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Japan Suicide – We Die In Such A Place

Written by Recensioni

Scuro, cupo e ossessivo il secondo disco dei Japan Suicide, quintetto di Terni che fonde aggressività elettrica e foschia di riverberi in dieci brani di Darkwave abbastanza prevedibile ma cesellata alla perfezione nei suoi mille angoli di voci distanti e batterie gonfie, bassi cordosi e soundscape inquietanti. We Die in Such a Place (titolo dai rimandi letterari: da Javier Marias e Shakespeare) è una cavalcata buia e disillusa, “rifiutando ogni consolazione e ogni inganno, prendendo parte all’infelicità umana con lo spirito della resistenza, della cura”. Questa emotività si percepisce qua e là nella prova vocale di Stefano Bellerba che riesce a disincagliarsi dalla piattezza così angosciosa a cui spesso si appoggiano i cantati del genere. Un disco che funziona di più quando prende la strada del Noise e della distorsione gonfia (alcuni tratti di “Naked Skin”, ad esempio), un po’ meno quando suona come altri cento(mila) dischi simili. A conti fatti, una bella prova di aderenza al genere, ma che difetta in originalità.

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