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The Carriage – Alterazioni

Written by Recensioni

Devo dire che questo primo LP de The Carriage, Alterazioni, mi ha sorpreso, e non poco. Purtroppo non è stata una sorpresa in positivo. Leggendo di loro nella cartella stampa, scoprendo i loro obiettivi e i loro desideri, oltre che i loro background tecnicamente di tutto rispetto, mi aspettavo tutto un altro disco. Inb4: no, non ho giudicato il disco misurandolo con le mie aspettative. Semplicemente volevo palesare la mia sorpresa nel constatare un distacco così ampio tra la carta e il suono, tra il racconto e il risultato. Alterazioni è un disco mediocre, suonato, nei singoli comparti, anche abbastanza bene (ad esempio, la vocalità di Matteo Mora è di tutto rispetto, usa la voce in modo molto buono e molto intenso, anche se forse c’è da limitarsi un po’ in istrionismo). È il risultato che non convince appieno: tra i suoni non eccelsi (la chitarre non spingono e la batteria è molle) e la composizione fuori fuoco (va bene voler essere sperimentali – anzi, tanto di cappello – ma poi le canzoni devono stare in piedi, non basta incastrare qualche giro d’accordi non proprio originale su strutture inconsuete per farle funzionare) si fa fatica a concentrarsi sul nucleo fondante del disco, sullo “sguardo” della band, che non si capisce bene dove è puntato, cosa sta fissando, né perché. Anche i testi non si sforzano granché, sia a livello ritmico che di contenuti, e fanno aumentare la sensazione di scollatura tra le varie parti dell’insieme. Non è un disco da buttare, intendiamoci: ci sono passaggi interessanti qua e là (qualcosa di “In Medias Res” non mi è dispiaciuta, per esempio, così come l’introduzione arabeggiante de “L’Intrusa”, e in generale ci sono idee curiose sparse tra le dieci tracce), però lo trovo abbastanza fuori fuoco, ed è più la somma di piccoli difetti che un grande e irrimediabile errore generale. Messe a posto le storture nelle sonorità e nella scrittura, probabilmente The Carriage può sfornare qualcosa di molto, molto più interessante. Alterazioni paga un po’ lo scotto di non avere alle spalle una visione chiara del risultato, cosa che gli dà, purtroppo, un aspetto alquanto amorfo, dall’appeal limitato. La band, sulla carta, ha i numeri per poter migliorare. Vedremo.

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