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Digos Goat – Stille

Written by Recensioni

I Digos Goat sono stati e continuano ad essere un razzo sparato nel culo del provincialismo (cit. GIX dei Digos Goat).

E si, l’attitudine punk non è assolutamente per tutti, quella lercia sensazione rivoluzionaria o la tieni nel sangue oppure lascia perdere e cambia musica. Gli eterni Peter Pan(k) dell’HC italiano decidono di buttarsi nuovamente in pista dopo un ventennio dal precedente lavoro  Testimoni Del Silenzio e lo fanno sparandoci sulla faccia un concept ep chiamato Stille inciso sia su cd che su lp (che non trova paragoni col cd). Certo, i Digos Goat vanno ascoltati in vinile, non esiste forma migliore per gustare profondamente la loro musica, uno schiaffo rabbioso alla delicatezza plastificata del digitale, un solco profondo da scavare senza paure. Io voglio credere nella loro religione, sembrano figli mancati del migliore GG Allin possibile. Guardate che questo è punk filo rivoluzionario, per intenderci una versione super incazzata dei CCCP, una costola fondamentale del movimento italiano come lo sono stati i Sorella Maldestra e Bloody Riot, una fluida metrica vocale come quella dei primissimi Massimo Volume. Un rifugio mentale nel quale celarsi quando ormai tutto sembra andare per il peggio. Il settantasette è passato da un pezzo, il Tamigi è stato stuprato giustamente a suo tempo, il carisma incazzato dei Digos Goat non si è mai fermato dagli anni ottanta nonostante un lungo standby. Ma adesso sono tornati e guardiamo il nuovo disco con gli  occhi arrossati dei primi innamoramenti, quando ancora non si scopava, quando eravamo angioletti con i boccoli biondi e ci ammazzavamo di seghe. Cinque pezzi che dicono tanto o niente, ci vedi arte ma ti accorgi del fetore punk, dell’insoddisfazione sociale con cui ormai siamo costretti a fare i conti. Mi piace questa musica senza contratto, questa mela marcia dell’indipendente scicchetto senza ideali, oggi sono libero di essere me stesso. E allora tutti dovrebbero ascoltare STILLE per sentirsi almeno una volta nella vita liberi di essere quelli che realmente siamo nati per essere. Gocce rumorose in un mare di merda.

Una delle poche cose oneste rimaste al mondo.

 

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