Riccardo Merolli Author

Presidente emerito di Rockambula. Non studia non lavora non guarda la tv non va al cinema non fa sport.

Cloud Nothings – Life Without Sound

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“I Can Think”, il nuovo singolo dei Le Hibou

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Il brano è stato registrato presso il Black Horse Music Studio di Francesco Merante, sotto la supervisione tecnica di Giorgio Condello, prodotto da Rocchenrolla Label e viene accompagnato dalle immagini scelte e montate dalla video maker Ines Scumace. Le immagini forti e crude vogliono richiamare semplicemente un punto di riflessione della band, la quale dichiara:
Questo brano nasce da uno stato d’animo tipico di quei momenti in cui ci si sente come un punto che si muove in un labirinto senza uscita, in cui tutto sembra senza alternative. Uno di quei momenti in cui è necessario fermarsi a guardare, a sentire, a toccare. Il video non ha alcuna pretesa se non quella di offrire il nostro personale sguardo sul mondo. Questo è ciò che i nostri occhi stanno vedendo.”

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I.A.N.T., “33-15” è il nuovo singolo

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“33-15” è un brano che parla di guerra dal punto di vista di chi la guerra ce l’ha sopra la testa ogni giorno; una canzone per denunciare anche i media che nascondono ed omettono alcune, a volte troppe, situazioni reali. “Non è un testo onirico”, dice Alberto del Grande, cantante della band, “è semplice, diretto e descrittivo, visto da chi, al posto dei giardinetti pubblici, trova avamposti militari ad ogni angolo del proprio paese”. Il video, per la regia di Danny Rambaldo (Train’s Explosions Films), ripropone la preparazione, l’attesa e la rassegnazione di un individuo ad un destino per alcuni inesorabile. Un uomo che con un coraggio dettato dalla situazione, obbligato e sottomesso, si prepara a ciò che non riesce ancora a cambiare.

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Nero: esce il primo video “Tomorrow Never Comes”

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Esce su youtube “Tomorrow Never Comes”, il primo video estratto dal debut album di Nero, Lust Soul, in uscita il 27 gennaio 2016. Così lo descrive la regista Samantha Stella: “Tomorrow Never Comes è disperata ricerca di amore. Sulle suggestioni del cortometraggio Honey Bunny di Vincent Gallo, le immagini video presentano due corpi uniti imprigionati nel loop di un non tempo.” Esponente della scena underground milanese (già fondatore della punk-band The Detonators e di quella garage-rock The Doggs), Nero Kane è cantante/chitarrista del progetto, affiancato nella realizzazione del primo videoclip da Samantha Stella, artista visiva, performer, set&costume designer, regista e fondatrice del duo artistico Corpicrudi. L’uscita di Lust Soul regala a Nero e Stella l’occasione per lavorare insieme a due video, di cui oggi vi presentiamo il primo. Il clip “Tomorrow Never Comes” è stato girato negli spazi della galleria d’arte bolognese Contemporary Concept e vede la collaborazione dello stilista spagnolo Gori de Palma.

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Futbolín – Ep

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Urla di liberazione, tagli sulla faccia e un grizzly chiuso dentro l’appartamento. Ragazzi incazzati che si divertono con tastiere giocattolo e suonano Screamo Post-Core impunemente confezionato, roba da prime seghe con l’attitudine di sentirsi gradi. C’è una nuova band che arriva da Verona, loro sono i Futbolín e fanno il loro esordio discografico per V4V Records. Acidi, perché in fondo è di acidità virale che stiamo parlando, di mani sulla faccia e chitarre nervose, isterismo, grinta. Come sarebbe bello spezzarsi il collo, sarebbe come prendere un missile nel culo, budella fuori dalla bocca, e voce grind. L’ep d’esordio dei Futbolín non lascia mai tregua, è tiratissimo già dalle primissime note di “Exes & Fingers “, brano di apertura. Il circuito dei pezzi passa velocissimo e subito si ha la sensazione di dover ripetere l’esperienza magari con maggiore fisicità, perché questo ep è indubbiamente fisico, deve essere affrontato con i muscoli. Quindi prendete in considerazione l’idea di farvi male, di rompervi il cranio al ritmo di ”The Blonde Song”, ma di tutto il dischetto in generale. Se vi sentite in vena di romanticismo, di targhe Tenco e dolcezze varie lasciate perdere, i Futbolín elargiscono violenza, fibre nervose e sangue dal naso. Un ep d’esordio molto significativo che lascia ben sperare, soprattutto per la poca convenzionalità del prodotto. Adesso prendo un grizzly, lo porto nel mio appartamento e ci faccio a mazzate, in fondo è il mio sangue quello che voglio vedere. I Futbolín sono la risposta cattiva alle dilaganti carinerie della musica italiana. Aria nuova, di tempesta.

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“Stolid & Bruised”: il nuovo EP di RICHARD J AARDEN

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È uscito ieri, 18 settembre, Stolid & Bruised, il nuovo EP di Richard J Aarden per Prismopaco Records.
Cantautore di origine olandese, Richard J Aarden è un chitarrista e pianista autodidatta, oltre che un appassionato di musica elettronica; la sua inclinazione verso questo genere musicale si ritrova nel suo approccio ad un songwriting non convenzionale, accostabile ad autori come Ben Howard.
‘Vagabond’ è il videoclip del singolo che ha preceduto l’uscita dell’ EP. Buona visione e buon ascolto.

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Shellac + Uzeda 27/05/2015

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Shellac + Uzeda @Cap10100, Torino, 27/05/2015
Che sarebbe stata una serata memorabile, in cuor nostro, lo sapevamo da tempo. Poi, quando il momento arriva e niente riesce a deludere le aspettative, capisci il grande valore dell’attesa, e che il tempo passato ad aspettare è stato speso bene. Vale per ogni buon evento della vita. Vale per chi si nutre di musica, per quelle volte che si acquista un biglietto molti mesi prima della data dell’evento. E così è arrivato il giorno anche per Shellac e Uzeda. Sullo stesso palco. Nella stessa serata. Prima una band, poi l’altra. Ci arrivo leggermente in ritardo, mea culpa, ma non abbastanza per perdermi del tutto la performance della band catanese Uzeda, la loro sezione ritmica ossessiva, la loro chitarra distorta e la voce di Giovanna Cacciola, bassa, sinuosa, forte e potente, portata al limite, sempre che un limite esista. Dopo una breve pausa tecnica per la nuova disposizione degli strumenti, è la volta degli Shellac. Si dispongono sul palco come se fossero una nuova trinità: al centro la batteria di Todd Trainer, ai lati la chitarra di Steve Albini e il basso di Bob Weston. Il loro primo gesto è un’invocazione alla potenza. Come He-Man alzava la sua spada magica al cielo ed invocava la forza di Grayskull, così Todd Trainer solleva al cielo una bacchetta e prende lo slancio per una prima, forte percussione sul tamburo. Da quel momento in poi esisterà solo il suono, e nulla più. Un suono autentico, imprevedibile, devastante, da togliere il respiro. Un susseguirsi di pulsazioni, battiti ed emozioni sonore, senza sosta, senza tregua. Un continuo orgasmo acustico fuori dal tempo. Dove siamo-chi siamo-dove andiamo-non ce ne frega un cazzo- fateci rimanere qui per sempre. Anche gli attimi di pausa si trasformano in momenti memorabili all’insegna dell’ironia. Bob Weston si rende disponibile a rispondere alle domande dei presenti, e via alle gag più disparate. Mi giro spesso per vedere le facce del pubblico, lo faccio spesso ai concerti. Vedo solo visi luminosi, tanti occhi chiusi e tanti sorrisi stampati in faccia. Vedo altri musicisti della scena locale. Scorgo Max Casacci. Ci sono addetti ai lavori, tecnici del suono che ho incontrato in altre occasioni, proprietari di altri locali della città che organizzano eventi di musica dal vivo. Sento parlare inglese, francese, spagnolo. Forse qualcuno è arrivato da molto lontano. E Torino si riempie di magia, ancora, stanotte, come lei sola sa fare. Siamo alle ultime battute. Verso la chiusura, “End of the Radio”, circa 20 minuti di dialogo sonoro tra distorsioni, basso ossessivo e percussioni incisive. E tutto termina come è cominciato. Gli ultimi momenti del concerto toccano alle percussioni. Mentre Albini e Weston portano via, a mano,pezzi di batteria, uno per uno, sul palco rimane seduto Todd, fino all’ultima battuta di tamburo. Poi lancia una bacchetta al cielo. E via, verso il prossimo concerto.

Le foto sono state gentilmente messe a disposizione da Matteo Furlani
https://instagram.com/matterocks/http://matte.rocks

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Nuova uscita “Indelirium Records” BRIDGES

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Disponibile il nuovo album “BRIDGES” split cd tra le due band che esprimono al meglio l’HC Made in Italy, MY DISTANCE / THE MEMORY. Il disco è distribuito per l’italia da Andromeda Distribuzioni, per l’europa New Indipendent Distribution, per l’America Interpunk e per il Giappone Retribution Network. Continue Reading

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IndieRocket Festival: la line up completa

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Trepidante è l’attesa a Pescara per la XII edizione dell’IndieRocket Festival, che si terrà dal 26 al 28 giugno presso il Parco Ex caserma Di Cocco, riconquistato spazio di condivisione e aggregazione sociale che già ha ospitato la manifestazione nei fortunati appuntamenti 2009 e 2010. Per rinnovare il senso di innovazione dell’esperienza musicale in una regione spesso angusta da questo punto di vista e poco incline ad osare e a lanciare lo sguardo oltre i propri confini e oltre ai confini della nazione, l’organizzazione ha resa nota la line up completa del festival, completamente organizzato da volontari (è ancora possibile inviare la propria candidatura all’indirizzo laura@indierocketfestival.it), in gran parte autofinanziato e sostenibile tramite crowdfunding sul sito www.produzionidalbasso.com L’ingresso sarà gratuito fino alle ore 21:00, dopo quest’ora è prevista una sottoscrizione all’associazione IndieRocket con un costo di 5 euro al giorno o 10 euro in abbonamento per i tre giorni. Il 26 giugno all’electropop degli headliner Zombie Zombie, unica data italiana, alla combinazione di surf e beat dei Messer Chups, alle allucinazioni garage dei Vibravoid, allo shoegaze acido dei Tubelight si aggiungono Lay Llamas, miscela sonora fluorescente che ripercorre lande spaziotemporali, La Batteria, veterani della scena musicale romana più trasversale, con esperienze che vanno dal post-rock progressivo, al pop, al jazz sperimentale, al hip hop fino alla world music, e Sonic Jesus, psichedelia nostrana il cui misticismo si nutre delle numerose esperienze a contatto con artisti di fama internazionale. Il 27 giugno alla travolgente techno suonata con strumenti tradizionali analogici degli Elektro Guzzi, ai beats astratti e ai suoni idm di Populous, al caleidoscopico talento di Yakamoto Kotzuga, si affiancheranno i Youarehere, visionaria band romana dai suoni glitchy le cui performance sono caratterizzate da installazioni visuali, e Lilia, giovane promessa dell’elf-tronica che proporrà un set esclusivamente preparato per l’IndieRocket con rivisitazioni dei brani del suo ultimo album Clepsydra I. Ultimo artista annunciato invece per il 28 giugno è Go Dugong aka Giulio Fonseca: suoni che attraversano delicatezze chillstep, beat muscolari, campioni world music, profondità acquatiche e solide radici hip-hop. La sua performance si affiancherà a quella di Mamuthones VS Above the tree & Drum ensamble du beat, progetto speciale studiato ad hoc per il festival, tra suggestioni mistiche e ritmi selvaggi, e alla presentazione in esclusiva italiana del nuovo album del surrealista Débruit, ““Outside the line” in uscita a giugno, sonorizzazione di paesaggi immaginari in cui antichi scenari africani si uniscono a scorci di una New York anni 80. Ma l’IndieRocket, mantenendo le proprie promesse, non si configura unicamente come un evento musicale. Sono infatti previste delle attività collaterali in continuo aggiornamento. Tra quelle che maggiormente sottolineano la sinergia tra uomo e natura, svolgendosi all’interno del Parco Ex Caserma Di Cocco, le lezioni di hatah yoga a cura dell’Associazione culturale Abruzzo Mindfulness che si terranno, con un contributo simbolico di 5 euro dei partecipanti, nei giorni di sabato e domenica alle ore 13.00. Un modo per recuperare il contatto con il verde pubblico e con se stessi, imparando a sciogliere le tensioni che quotidianamente ci affliggono, imparando a respirare correttamente e a rilassare la colonna vertebrale. Per partecipare è necessario indossare vestiti comodi e munirsi di stuoino o telo da mare. Durante le stesse mattinate si svolgeranno attività per bambini, lezioni di parkur e laboratori di fingerskate (riproduzione in scala di uno skateboard con cui si possono riprodurre le stesse evoluzioni che si realizzano con lo skate, attraverso l’utilizzo delle dita) a cura di Urban Resize. Il festival è organizzato dall’associazione culturale IndieRocket con la collaborazione degli assessorati alla Cultura, al Turismo e Grandi Eventi e al Verde Pubblico del comune di Pescara e con il contributo della Fondazione Pescarabruzzo. Durante la manifestazione, al Parco Ex Caserma Di Cocco sarà possibile utilizzare il servizio wi-fi gratuitamente offerto da GPR Quadro. Tutte le informazioni sul festival saranno reperibili attraverso l’applicazione ufficiale FestBlast. Da questa edizione l’IndieRocket festival collabora con Pepe Collettivo, nuova realtà culturale abruzzese che si propone, attraverso le proprie varie diramazioni legate alla pubblicità, all’arte digitale, alla fotografia e alla musica, di restuire sapore alla creatività locale.

Venerdì 26 Giugno

Vibravoid
Sonic Jesus
La Batteria
Messer Chups
Tubelight
Lay Llamas
Zombie Zombie

Sabato 27 Giugno

Lilia
Youarehere
Niagara
Yakamoto Kotzuga
Populous
Elektro Guzzi

Domenica 28 Giugno

Millelemmi & The Yes, We Jam! Live band
Mamuthones VS Above The Tree & Drum Ensemble Du Beat
(progetto studiato ad hoc per il festival)
Go Dugong
Debruit

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Wet Floor: “Polaroid” è il nuovo singolo

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“Polaroid” è l’ultima traccia dell’album Profezia in 12 Pezzi. Racconta la storia di chi vede finire la propria vita e si guarda indietro, immerso nei ricordi di ciò che è stato, nelle scelte difficili che si è dovuto prendere, nei dispiaceri e nella felicità dei traguardi raggiunti, nella lotta per raggiungere gli obiettivi che sembravano essere così lontani.Il video rappresenta la fine, il ricordo di ciò che è stato e che per un attimo sembra essere vivo ancora dentro di noi. Il tutto visto però dall’ottica di chi ancora non è alla fine della sua vita. Come se per la prima volta ragionasse sul senso delle proprie azioni e su quanto valore possano avere.

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“Nothing” il nuovo singolo dei Dance With The Bear

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Dance With The Bear come non li avete mai visti. Seri, eleganti, stilosi, con un bel vestito, che (per fortuna) non ballano, non bevono birre (se non a fine riprese) e non si lanciano cose a caso. Messi da parte per una volta i synth da motosega, le giacche con le cernierone, i chitarroni e i motorini, i DWTB sfoderano tutta la loro eleganza pregiandosi della partecipazione di LOBOLOTO alla voce. Il Video è stato registrato presso la famosa discoteca Arlecchino Disco (Santa Maria Codifiume, FE) realizzato dalla SeenFilm, regia di Stefano Bertelli, assistente regia Ilaria Battistella.

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Before Cars – How We Run

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I Before Cars arrivano ad incidere How We Run, il loro terzo disco, sia chiaro, loro sono una band di livello internazionale, i Before Cars sono l’attuale band di Chad Channing. Avete letto bene, Chad Channing, uno dei migliori batteristi del giro di Seattle, l’ex batterista dei Nirvana. Quello che ha suonato la quasi totalità di Bleach, penso che adesso abbiamo capito tutti di quale razza di mostro stiamo parlando. Il disco esce in Europa per Deambula Records, etichetta che ancora una volta conferma grandi potenzialità e distinti gusti raffinati in fatto di produzioni. Ma veniamo all’album, entriamo in sintonia con questa grande lezione di Folk Pop poco convenzionale. How We Run inizia e si ha la sensazione di volteggiare nell’aria leggeri, quei violini sembrano carezze per l’anima, poi le chitarre esplodono (“Listen To Me”). L’ambiente è tutto in questo genere di musica, o meglio, bisogna immaginare una situazione surreale, da confine tra sogno e realtà. “Trip To Mars” è un vero e proprio Trip, non esiste cognizione mentale, lussuriosa e similmente pinkfloydiana, che è tanta tanta roba. Musicalmente questo dei Before Cars è ineccepibile, indiscussa la tecnica ed il valore dei musicisti, oltre al reverendo Chad Channing (voce, chitarre, batteria) fanno parte della band Andy Miller (basso, piano), Paul Burback (voce, chitarre) e Justine Jeanotte (violino). Trovo i suoni di chitarra davvero interessanti soprattutto nelle sottolineature acustiche, sembrano aprire un profondo solco che subito viene cauterizzato dal violino. E che violino, ne parlavo prima, da brividi. Le chitarre sembrano milioni di farfalle in volo, ho questa sensazione mentre sento armonizzare la voce di Channing in “Catch You When You Fall”. Una sorta di Indie Rock anni 90, ovviamente internazionale avvolto da una bandiera a stelle e strisce, e quello che si viene a materializzare quando il disco assume una venatura decisamente più Rock in “Everything I do”. Linee di basso dritte e meticolosamente martellanti, non è Italia ragazzi. Ancora qualcosa di diverso, qualcosa di molto cantautorale e più popular, molto anni 70, un altro momento storico sognante, questo accade quando la chitarra acustica accompagna una reminiscente “Last Times”. Poi tutto continua fino alla fine mantenendo sempre la stessa spiccata personalità, voglio menzionare “Gas Stop”, è quasi un obbligo morale farlo. How We Run è un lavoro che indubbiamente viene fuori da un’altra epoca, come suoni, come struttura, come tutto. Il problema non da poco è: come può mantenersi così attuale nonostante non lo sia? Semplicemente perchè è un grande disco e i Before Cars sono una grande band. La musica di spessore non teme epoche, cambiamenti, mode, i grandi dischi ti si attaccano al cuore. How We Run colpisce dritto come pochi, non è che per caso sono italiani? … no eh?

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