MalaScena – MalaScena

Written by Recensioni

“MalaScena è una lotta tra bui intimistici e le luci della ribalta.”

Come in una scena oscena, t’illudi ma rimani distesa di schiena,
Questa è una mala-scena, se credi all’intesa allora scordati l’impresa,
Infondo tutto è una catena come la musica in cancrena che scema,
Ad ogni intenzione corrisponde una discussione, un clima di tensione.

Scusate, ma il gioco di parole tra Mala e Scena mi ha dato alla testa, ora ritorno in me e ve li presento: loro sono Tiziano Cicconetti, Alessandro Renzetti e Felice Roberto, un trio tutto Rock che dal 2009 è in giro a suonare e ricercare nuove sonorità per trovare una propria identità. Ora sono convinti e consapevoli del loro sound e finalmente sfornano il loro primo ed omonimo EP, MalaScena appunto, un mix tra disillusione Grunge e aggressività Hard Rock rigorosamente in lingua italiana.

Partono in quinta e si presentano con il brano “Essere”, in cui descrivono l’insostenibile leggerezza dell’essere come una strada senza ritorno fatta di illusioni che svaniscono e rimangono stagne in un “potrebbe essere”. Un po’ come il mood degli italiani: vogliono fare, vogliono fare, ma poi non concludono mai nulla per un motivo o per l’altro, o forse solo per pigrizia. “Illudimi… di Lunedì” è uno sfogo che suona come David Grohl in “Smells Like Teen Spirit” e continua con “Madida” (che significa bagnato/sudato), dove si aggiunge però una voce più melodica e meno guasta. Finalmente un basso in primo piano ed una voce radiofonica per l’intro di “Alice” ed una fine in pieno stile Invasioni degli Omini Verdi che consacra questa ragazza in piena crisi esistenziale. MalaScena si conclude con un altro gioco di parole: “MalaIdea”, un pezzo acustico e introspettivo in piena linea con il resto delle argomentazioni espresse in queste cinque tracce. Beh che dire se non buona fortuna a questi baldi giovani, anche se ripensare e musicare in lingua inglese non sarebbe male.

Last modified: 20 Febbraio 2022