MalaScena Tag Archive

Malascena – “Tace in The” [STREAMING]

Written by Anteprime

AltrocheSanRemo Volume7. Vingono gli Aut in Vertigo.

Written by Senza categoria

Sono gli Aut in Vertigo con il brano “Rivoluzione” a vincere la nostra settima edizione di AltrocheSanRemo, superando abbondantemente Deathless Legacy, Dead Shrimp e Malascena. La collaudata band piemontese formata da Meo alla voce, Checco alla chitarra elettrica ritmica, Andrea “Rastan” alla chitarra elettrica solista, Andrea “Little B” alla batteria e percussioni e Zibri al basso.

“Chiudete gli occhi. Aprite le orecchie. Lo spettacolo comincia”

Rivoluzione

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AltrocheSanRemo Volume 7. Aprite il fuoco!

Written by Senza categoria

Senza battere ciglio siamo giunti alla settimana edizione del nostro mini contest. Il regolamento è, come sempre, semplicissimo. Dieci band in gara. Sulla homepage, in alto a destra, trovate tutti i brani da ascoltare. Più in basso, c’è un sondaggio. Potete votare anche più band contemporaneamente, una volta per ogni nuova connessione. Evitate trucchetti palesi, grossolani e mastodontici perchè rischiate di far squalificare la vostra band preferita. Al 3 Aprile 2014, ore 22:00, chi ha vinto porta a casa il premio. Un pacchetto promozionale comprensivo di segnalazione come Band e Video della Settimana, Intervista e/o recensione e banner per 1 mese. Queste le formazioni partecipanti e il loro brano.

7 Training Days – You Are Not. Quartetto Alternative Rock di Frosinone che miscela le migliori sonorità dai 60 fino ad oggi. Qui la recensione di un vecchio album e qui la clip scelta già come Video della Settimana
Aut in Vertigo – Rivoluzione. Cinque ragazzi di Pinerolo e Torino per un Rock che sa anche essere impegnato a suo modo. Ecco la recensione.
Dead Shrimp – Devil In My Head. Sono in tre, arrivano da Roma e il loro Blues è di quelli da pelle d’oca. La recensione.
Deathless Legacy – Killergeist. Horror Metal teatrale da Firenze. Recensione e intervista.
Dotzauer – Organic Silver. Da Treviso, a metà tra Post Metal e Ambient. Qui la rece.
Il Babau & i Maledetti Cretini – Danza. Rock Regressivo che sa non prendersi troppo sul serio, facendo musica di qualità altissima. Recensione positivissima.
Malascena – Essere. Originale trio Rock bolognese. Recensione qui.
Odatto – Le Solite Favole. Quartetto Punk Rock parmigiano. Trovate qui una nostra recensione.
The Blacklies – Higher. Elettronica e Rock si incontrano nel sound di questa formazione di Pisa. qualche parola a riguardo in questa pagina.
Virgo – L’Appuntamento. Ottimo Blues Rock in lingua italiana. Rece qui.

to Ronnie Montrose…

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MalaScena – MalaScena

Written by Recensioni

“MalaScena è una lotta tra bui intimistici e le luci della ribalta.”

Come in una scena oscena, t’illudi ma rimani distesa di schiena,
Questa è una mala-scena, se credi all’intesa allora scordati l’impresa,
Infondo tutto è una catena come la musica in cancrena che scema,
Ad ogni intenzione corrisponde una discussione, un clima di tensione.

Scusate, ma il gioco di parole tra Mala e Scena mi ha dato alla testa, ora ritorno in me e ve li presento: loro sono Tiziano Cicconetti, Alessandro Renzetti e Felice Roberto, un trio tutto Rock che dal 2009 è in giro a suonare e ricercare nuove sonorità per trovare una propria identità. Ora sono convinti e consapevoli del loro sound e finalmente sfornano il loro primo ed omonimo EP, MalaScena appunto, un mix tra disillusione Grunge e aggressività Hard Rock rigorosamente in lingua italiana.

Partono in quinta e si presentano con il brano “Essere”, in cui descrivono l’insostenibile leggerezza dell’essere come una strada senza ritorno fatta di illusioni che svaniscono e rimangono stagne in un “potrebbe essere”. Un po’ come il mood degli italiani: vogliono fare, vogliono fare, ma poi non concludono mai nulla per un motivo o per l’altro, o forse solo per pigrizia. “Illudimi… di Lunedì” è uno sfogo che suona come David Grohl in “Smells Like Teen Spirit” e continua con “Madida” (che significa bagnato/sudato), dove si aggiunge però una voce più melodica e meno guasta. Finalmente un basso in primo piano ed una voce radiofonica per l’intro di “Alice” ed una fine in pieno stile Invasioni degli Omini Verdi che consacra questa ragazza in piena crisi esistenziale. MalaScena si conclude con un altro gioco di parole: “MalaIdea”, un pezzo acustico e introspettivo in piena linea con il resto delle argomentazioni espresse in queste cinque tracce. Beh che dire se non buona fortuna a questi baldi giovani, anche se ripensare e musicare in lingua inglese non sarebbe male.

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