Il meglio del 2023 secondo Gianluca Marian

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Una manciata di album, EP e singoli scovati nei meandri più torbidi della scena musicale contemporanea.

(in foto: Humour)

Sono arrivate le vacanze natalizie: è tempo di verdetti, è tempo di classifiche di fine anno. Questa però non è una vera e propria classifica, non è la rappresentazione del meglio che, secondo me, è uscito quest’anno, semplicemente è una integrazione di ciò che già è stato detto da me, da altri, da tutti i miei colleghi di Rockambula nella top 50.

Dunque, deathcrash, Squid, King Krule, …Or does it Explode? e tanti altri non saranno presenti in questo mio articolo, nonostante siano risultati tra i miei ascolti preferiti. Analizzerò ciò che più mi ha colpito fuori dai molteplici radar, scavando nei rottami di Bandcamp e nei liquami maleodoranti di Spotify.

Qui sotto trovate una playlist riassuntiva.

I DISCEPOLI DEI BLACK COUNTRY, NEW ROAD
Portable Heads – Attractor

[ 14.02.2023 | autoprodotto | post-hardcore, post-rock ]

Alfieri della variegata scena di Dundee (con Kullness ed Ochre ricordiamo il Triple Split uscito per Cosmic Records, di cui vi parlammo qui), si dilettano a mutar forma permeando nell’ambito hardcore: in Guck entrano i Jesus Lizard, così come in Venus, dove uno Yow sotto morfina blatera su un post-rock scarno. Skeletal riprende dove i Black Country, New Road ci avevano abbandonato, Nowhere si presenta come uno dei pezzi più concreti degli Unwound, mentre Apeer è una Paranoid Android in chiave post-hardcore. Insomma, coordinate ben delineate per la band che proverà a ritagliarsi uno spazio nel vivido panorama scozzese.

Faced Out – Faced Out

[ 10.03.2023 | Atlanta Zone | post-punk, Midwest emo, post-hardcore ]

Anche negli Stati Uniti è arrivato chiaro e forte il verbo dei BC, NR: i Faced Out di St. Louis propongono infatti un post-rock molto legato al Midwest emo (i sette minuti in crescendo di Snow con finale sgolato ne sono un fulgido esempio) e presentano un lavoro ancor più tenace del For The First Time della già citata band di Cambridge. Si fa spazio anche la caotica Final Nail, un post-hardcore dove gli strumenti classici violino, trombone e sassofono la fanno chiaramente da padroni.

Leather.head – welded EP

[ 01.12.2023 | R.Limper | post-rock, experimental rock, math rock ]

I giovani londinesi si confermano una delle più luminose realtà della scena art punk inglese, a cavallo tra post-rock, rock sperimentale e math rock, sono influenzati anch’essi dagli onnipresenti Black Country, New Road: Flesh sembra una cover dei Polvo fatta proprio dalla band di Isaac Wood, le due In Guilts Raw, invece, si citano per il passaggio dal Midwest emo ad un concentrato industrial e free jazz. La conclusiva canzone omonima è una mini-suite che si adagia tra arpeggi di chitarra e fiati, per poi concludersi con un’esplosione, senza clamore. È abbastanza chiaro ormai che i BC,NR hanno lasciato un seme che moltissimi gruppi stanno coltivando con estremo amore.

HARDCORE E RUMORE
Washer – Improved Means to Deteriorated Ends

[ 28.04.2023 | Exploding in Sound | slacker lo-fi, indie rock ]

Il duo di Brooklyn torna dopo sei anni di silenzio. Il tempo sembra essersi cristallizzato, insieme al loro indirizzo musicale: un pop punk meno aggressivo di Jeff Rosenstock, lo slacker/lo-fi dei Pavement ma meno rumoroso, le dinamiche dei Pixies e dei Nirvana ma meno fragorose e una voce nasale e monotonale chiude il quadretto da perfetti outsider. Un elogio alla sottrazione che, nonostante tutto, è intima e fa vibrare le corde giuste del proprio spirito. Da ricordare l’antemica The Waning Moon e la perfetta inconcludenza di Fail Big.

Island of Love – Island of Love

[ 12.05.2023 | Third Man | slacker lo-fi, indie rock, noise pop ]

La creatura di Karim Newble e Linus Munch, al primo e (forse) unico disco con questo nome visto lo scioglimento prematuro avvenuto ad ottobre, ci trasporta negli anni ’90 tra il fuzz dei Dinosaur Jr. (Grow) e il pop punk dei Weezer (Big Whale). Il lavoro scivola, inoltre, nella trasandatezza pop di Pavement e Pixies e nelle elucubrazioni di band più recenti come Japandroids e Cloud Nothings, così come di Two Inch Astronaut, Ovlov e Tony Molina. Da non dimenticare gli inni di Fed Rock e I’ve Got the Secret.

Mil-Spec – Marathon

[ 06.10.2023 | Lockin’ Out | New York hardcore, pop-core, hardcore punk ]

Il compromesso tra il New York hardcore di Youth of Today, Judge e Shelter e i gruppi influenzati dalle esperienze nettarine degli Hüsker Dü, quali i Government Issue di You, i Moving Targets e le numerose fasi di Vic Bondi, vive ben amalgamato in questa band canadese. Il disco fa emergere un melodic hardcore perfetto, tra istantanee spiccatamente metal e lampi pop-core (Too Long at the Fair), coprendo, così, tutto lo spettro che il genere può regalare. Il disco ha una compattezza spaventosa ed il cantato, costantemente urlato, non è mai sguaiato anche se si percepisce la mancanza di momenti più melodici; Who Is Who pezzo totale.

Zilch Patrol – Zilch Patrol

[ 06.10.2023 | autoprodotto | noise rock, hardcore punk ]
Da Newcastle compare una band vicinissima all’idea di noise rock dei Sonic Youth, la voce di Hannah è un miscuglio di Kim Gordon e Jehnny Beth. In pezzi come Brezhnev’s Moped si può sentire tutta la violenza hardcore, mentre in Time and Energy e Crawl of Life si fa largo una chiara tendenza post-punk.
Dear Stakeholder e Negi Reserves esprimono alla perfezione il loro grassissimo fuzz: il primo ha un riff rubato da un disco dei Judas Priest, invece il secondo pare una collaborazione tra gli Smashing Pumpkins ed i già citati sonici. Il disco non dura molto e scorre veloce anche nei pesanti, ma brevi, momenti heavy metal.

Buice – One Day You’ll See the Sun

[ 01.12.2023 | Familiar Face | noise rock, post-hardcore, math rock ]
La scena noise punk di Atlanta è in fermento: gruppi come Vangas, 15000 Guns e Big Yellow sono delle giovani e sorprendenti novità che quest’anno hanno pubblicato dei dischi godibilissimi.
Questo One Day You’ll See the Sun è un album denso, tra noise rock e post-hardcore, dove elementi math, emo e post-punk si intersecano e restituiscono un sapore mentolato; da segnalare i sei minuti della marziale ed esplosiva I Am Mothman.

POST-PUNK D’ALBIONE
Cowboyy – Epic the Movie EP

[ 10.03.2023 | Nice Swan | post-punk, post-rock, math rock ]
A Portsmouth cresce questa band che segue le impronte di Squid e black midi, un figlio legittimo che nasce da questa unione. Elementi post-punk, post-rock, assieme a strutture matematiche, si susseguono: l’emozionale Plastic, l’eterea e liquida Nothing, passando allo staccato art punk di Algorhytmic.

Humour – A Small Crowd Gathered to Watch Me EP

[ 01.12.2023 | So Young | post-punk, noise rock, post-hardcore ]
La band di Glasgow ci propone un secondo EP (del primo avevamo scritto qui) ancor più legato al noise rock e al post-hardcore senza tralasciare, però, le idee post-punk che erano presenti nel precedente EP (basti pensare alle atmosfere di Take a Look at My Tongue). La traccia omonima è impregnata di una adrenalina e inquietudine nuove, mentre il (già) singolo The Halfwit è il giusto equilibrio tra presente e passato.

SINGOLANZA VARIA

Alien Chicks – Cowboy (post-punk caotico dalle venature noise, simile ai primi EP dei LICE)
Bby – Hotline (un Britpop che cavalca i decenni)
Fat Dog – King of the Slugs (Viagra Boys, EBM, musica gitana e polka, in sette minuti di follia)
Lobby – In the Wall (vibrazioni tra Alex G e BC,NR)
Man/Woman/Chainsaw – Back/Burden (un noise pop su toni riot grrrl)
Mary in the Junkyard – Tuesday (dolce e straniante, sperimentale e folk)
Otala – Tennov (ben immersi nell’art punk, pescando da Squid, black midi e BC,NR)
Stratford Rise – World’s Fair (un funk rognoso, più Primus che black midi)
The Long Faces – Eisenhower (un pezzo folk dall’incredibile epicità, da tenere fortemente d’occhio)
Tummyache – Circling the Drain (una ballatona per Speedy Wunderground a cavallo tra Big Thief e PJ Harvey)
Y – Y (un industrial ska dal sapore di un “grasso cane” bagnato)

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Last modified: 4 Gennaio 2024