Il Video della Settimana || Valeria Caucino – “Over the Pain”

Written by Novità

Natura incontaminata e spazi aperti che non ammettono confini. Ci troviamo tra le righe preziose e delicate di Valeria Caucino, autrice, cantautrice, artista di immensa sensibilità che approda ad un esordio di sue composizioni personali a seguito di tanti anni spesi per la produzione e la collaborazione di altri colleghi.

Si intitola At the Break of Dawn questo lavoro che in una certa misura vuole celebrare il grande folk americano nelle sue antiche radici, trasponendo il tutto a suoni moderni e ad un certo gusto per il design. Dalla rete peschiamo il singolo “Over the Pain” e lo scegliamo come video della settimana di Rockambula:

At the Break of Dawn. Il vero significato di questo disco secondo Valeria Caucino?

Questo disco per me rappresenta la sintesi musicale del mio percorso artistico e del mio vissuto ed è la mia prima esperienza di cantautrice a tutto tondo. Lo considero anche la mia personale sfida a rileggere brani altrui, composti in origine in generi lontani dal mio territorio abituale (il folk), cercando di trasferire nelle canzoni la mia indole più autentica, attingendo dal mio background, ma anche lasciando fluire la creatività per trovare un canale espressivo che sia solo mio. Ho deciso di seguire il mio gusto personale e il piacere di essere me stessa, ben consapevole di allontanarmi dai canoni e dai gusti musicali di oggi, a discapito di un maggiore successo commerciale. Forse l’album potrà essere la fase di passaggio verso qualcosa di ancora più calzante alle mie corde, un passo intermedio verso una direzione che al momento non è ancora ben definita, ma che sento esserci.

Il tuo mondo è esattamente questo oppure ascoltiamo il frutto di una qualche contaminazione?


Il mio mondo musicale, in realtà, è fatto di tanti live più che di sale di incisione o di carta e penna, ed è un luogo in cui la voce e la mia chitarra sono protagoniste e costituiscono l’unica impalcatura che sostiene i brani e l’intero spettacolo. Non avendo quindi tutti gli altri strumenti che ho inserito nell’album, l’aspetto dei brani eseguiti dal vivo risulta molto diverso e in qualche modo più scarno. Per rispondere alla domanda direi che si, quello che traspare da “At the break of dawn” è il frutto di una contaminazione, che parte dalla mia abituale espressione musicale – il folk più puro e oserei dire con connotazione positiva, più grezzo – e si arricchisce di sfumature celtiche, new age e ambient, molto consone alla mia timbrica vocale.

“Over the Pain” è il nostro video della settimana. Cosa hai voluto rappresentare con esattezza? Perché proprio questo brano?


Ho scelto “Over the Pain” per realizzare il videoclip perché tra tutte le 11 tracce del disco è, secondo il parere di molti, quella più riuscita e più coinvolgente già ad un primo ascolto. E’ un brano decisamente originale all’interno del panorama italiano, un pezzo anomalo rispetto alla media delle canzoni contemporanee e fortemente caratterizzato, grazie al tempo in 6/8 e agli arrangiamenti eterei ed evocativi, tanto da essere ricondotto immediatamente ad atmosfere di tipo celtico, stile in cui mi trovo a mio completo agio. Nel video abbiamo voluto esattamente ricreare quel tipo di ambiente, quindi spazi aperti e tanta natura, soprattutto il verde e l’acqua che fa quasi da filo conduttore alle immagini. L’idea era di trasmettere un senso di pace, di serena armonia con gli elementi del creato e di fondere queste immagini più ancora che con il testo del brano, con la musica.

Last modified: 21 Febbraio 2019