Yeah Yeah Yeahs e il ritorno dell’indie-sleaze

Written by Novità

Sul nuovo album della band newyorkese uscito il 30 settembre per Secretly Canadian.

Voler essere rassicurati è umano. L’ha detto anche Simon Reyn… Ok, basta nel 2022 citare ancora “Retromania” di Simon Reynolds (che è l’”Ulisse” di Joyce della letteratura musicale perché nessuno l’ha mai letto tutto davvero).

Però facciamo un attimo mente locale.

Prima l’annuncio dell’uscita di “Meet Me in the Bathroom”, il doc sulla scena musicale newyorkese dei primi Duemila il cui trailer con Julian Casablancas ancora con l’acne giovanile ha portato ad incontrollate e nostalgiche reazioni :’) su Instagram.

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Poi la pioggia di meme su M.I.A., ormai peggio di tua zia no vax con il tribale sulla schiena che si cura con l’omeopatia (qui il migliore).

E ancora, quei volponi degli LCD Soundsystem che tirano fuori un pezzo pazzesco per la colonna sonora di “White Noise”, il nuovo film di Baumbach basato sul romanzo distopico di Don DeLillo.

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Infine, il mondo della MODAH che ci urla a gran voce che è di nuovo cool vestirsi come Alexa Chung, Pete Doherty e Sky Ferreira nel 2007. Insomma, brace yourselves perché l’indie-sleaze – o hipsteria che dir si voglia – è tornato, e con lui tutti i suoi personaggi cult.

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E infatti, in mezzo a questo revival di frange laterali, Lomo e leggins fluorescenti, gli Yeah Yeah Yeahs – che sono i padri spirituali di quella fase, e per capirlo basta ricordare che la loro Date with the Night è nella OST della prima stagione di “Skins” – hanno fatto uscire un ottimo disco.

Cool It Down è fresco, ha i singoli potenti che ci si può aspettare da quella splendida quarantenne di Karen O (Fleez, Burning e Spitting Off the Edge of the World su tutti) e dura appena mezz’ora, un tempo ok anche per la soglia d’attenzione ridotta del millennial medio. E se oggi il panorama musicale è molto cambiato e di ragazze con la chitarra – dai Big Thief di Adrianne Lenker alle Wet Leg – è pieno il mercato, abbiamo ancora bisogno di Karen O, perché dieci anni fa è stata lei a mostrare al mondo che non era obbligatorio essere un maschio bianco con gli skinny jeans per guidare una band indie-rock.

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Non è un caso che Phoebe Bridgers e Maggie Rogers saltavano come cavallette adoranti mentre gli Yeah Yeah Yeahs suonavano a una cena targata Chanel pochi giorni fa a Los Angeles. E non è un caso che Japanese Breakfast, supporting act della band nel tour di Cool It Down insieme a The Linda Lindas, abbia più volte pubblicamente dichiarato di idolatrare Karen O dai tempi di Fever To Tell.

Ben venga insomma il ritorno ispirato degli Yeah Yeah Yeahs. Per i jeans skinny a vita bassa e le microsciarpe magari ne riparliamo.

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Last modified: 29 Novembre 2022