What’s up on Bandcamp? [marzo 2019]

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I consigli di Rockambula dalla piattaforma più amata dall’indie.
Eric Iozzi – Eric Iozzi’s Greatest Misses

[ Brasile | 25.03.2019 | bedroom pop, lo-fi, cantautorato ]

Un folk sgangherato che più lo-fi non si può e che inevitabilmente finisce per conquistare: il polistrumentista brasiliano Eric Iozzi condensa in questa uscita tracce composte negli ultimi sei/sette anni, in una sorta di greatest hits per slacker. “Mastered by nobody”, recitano le note su Bandcamp, e forse non potrebbe esserci descrizione migliore. Un insieme di canzoni che, prese singolarmente, farebbero fatica a trovare davvero un senso compiuto, ma che l’atmosfera scanzonata e rilassata arriva a fartele ascoltare tutte, per giunta soddisfatto e compiaciuto. Un bedroom pop pomeridiano di quelli che metti su in attesa che ti venga l’ispirazione per qualcosa di più intenso, più impegnato, ma che alla fine ti pare un peccato togliere. A volte c’è semplicemente bisogno di non prendersi troppo sul serio.

Elende Leiber – s/t

[ Germania | 26.03.2019 | post punk, industrial, doomgaze ]

Alex & Ralf: sembra l’ennesimo, dozzinale duo comico e invece si è davanti a due tipi tedeschi che presentano un oscuro mix di ingredienti post punk, industrial, doom, shoegaze. Un sound cupo, da scenari urbani tetri e privi di sentimenti, che si serve di distorsioni e riverberi vari ed assortiti per accrescere ulteriormente l’inquietudine di fondo che attraversa questo lavoro. Due parole sulla copertina: un cane che, di spalle, in un ambiente consunto dalla mancanza di anima, osserva una porta semiaperta su uno sfondo di colori che meno vitali non si potrebbe. Tutto un programma, già.

Nuevos Dolores – Mundo Nuevo

[ Spagna | 08.03.2019 | jangle pop, folk rock ]

Jorge C., chitarrista del gruppo spagnolo Grupo de Inventores, si mette in proprio e pubblica, nel giro di un anno, quattro EP che sarebbero poi andati a costituire questo Mundo Nuevo. La cifra stilistica è un jangle pop chitarroso e gioioso, con il cantato in spagnolo che contribuisce a rendere le atmosfere ancor più rilassate e rassicuranti. Mundo Nuevo è uno di quei lavori in cui la copertina è incredibilmente evocativa: lo ascolti e ti sembra veramente di stare su una sdraio in una soleggiata mattina di primavera, in un paesaggio quasi impressionistico, con i piedi sull’erba e le acque del ruscello vicino che ti cullano mentre metti su Lemonheads e Teenage Fanclub. Acquerelli sonori che fanno bene al cuore.

Silent Island – Rapa Nui

[ Ungheria | 11.03.2019 | ambient, post rock ]

Vi è mai capitato di associare la mitteleuropea e uggiosa Ungheria alla remota e misteriosa Isola di Pasqua? No? Neanche a me, ma noi non siamo questi ragazzotti magiari che, in una manciata di minuti (quattro tracce per un totale di 12 giri di lancetta), tra atmosfere ambient e post rock e un necessario retrogusto tribale, ci prendono per mano e ci fanno volare verso posti impensabili, lontano da qualunque cosa. La voce non c’è, e va benissimo così (anzi, probabilmente nel complesso avrebbe addirittura potuto stonare). Un esperimento sonoro mistico ed ipnotico, da metter su quando semplicemente ci si vuol sentire altrove.

Tomistoma – Ruins of Time
[ UK | 26.03.2019 | stoner rock, occult psychedelia ]

Stoner occulto intriso di tribale psichedelia: suonano così i Tomistoma, da Stoke On Trent, Inghilterra. L’immagine di copertina tratta da un dipinto ottocentesco che raffigura una scultura maya dà già un’idea delle atmosfere insolite, misteriose che caratterizzano questo lavoro. Riff potenti e abrasivi, da classico stoner rock, con l’organo (sì, l’organo) che spesso e volentieri si prende la scena: è un rito da sciamani, un tentativo di ascesa verso un qualcosa di intelligibile e mistico; come se i Black Sabbath avessero deciso di registrare un disco in Centro America, magari proprio tra le rovine di uno sperduto edificio di culto maya.

Treatment – Ladies And Gentlemen, We Are Burning In Hell

[ USA | 26.03-2019 | garage rock, art punk ]

Con un titolo del genere, va detto, non ci si poteva assolutamente sottrarre all’ascolto. Diciamo subito che i parallelismi con gli Spiritualized si racchiudono tutti lì (e non sembra comunque poco), perché quello dei Treatment, dal Wisconsin, è un energico garage rock con scanzonate venature art punk, una sorta di incrocio tra il Ty Segall meno “fuzzoso” e i Parquet Courts. Non mancano momenti che strizzano l’occhio all’hardcore più classico, immerso comunque sempre in un’atmosfera amichevole e festaiola. Un album godereccio, piacevole e divertente da ascoltare: talvolta ci vuole anche questo.

Liquidacid – Ethyl Heptanoate

[ Ungheria | 25.03.2019 | jam rock, psych rock, space rock ]

Torniamo in Ungheria (no, non siamo fan di Orbán, se è quello il dubbio che vi sta sovvenendo). Come suggerito anche nella descrizione su Bandcamp, quelle dei Liquidacid non sono canzoni, ma flussi indefiniti pieni di etereo groove. Dalle registrazioni del trio magiaro sgorgano fuori tre tracce dal corposo minutaggio, jam lisergiche, psichedeliche e spaziali (nell’accezione più musicale del termine) che hanno il malcelato obiettivo di mandare in trance chi ne usufruisce (e funzionano, siatene pur certi). LSD sonora. La perfetta soundtrack per uno di quei viaggioni cosmici che solo nella propria mente si possono fare.

Westkust – s/t
[ Svezia | 01.03.2019 | shoegaze, noise pop ]

Shoegaze all’acqua di rose, noise pop zuccheroso, muri di suono robusti e dolci allo stesso tempo: questi quattro svedesi amano le distorsioni tanto quanto i sentimenti. Il risultato è un lavoro fresco e godibile, che può accontentare sia i patiti delle rumorose stratificazioni sonore che gli amanti delle melodie più immediate e accessibili. Nulla che non si sia già abbondantemente sentito, ma ascoltarlo correndo su un prato fiorito come quello della copertina potrebbe regalare gioie inaspettate.

Anuncio En Blanco – Algún Día

[ Messico | 26.03.2018 | bedroom pop, lo-fi, dream pop ]

Nostalgia. Nostalgia nel titolo, nostalgia nel monicker, nostalgia nella copertina. Il Messico non era mai sembrato tanto introspettivo e malinconico finora. Marco Mendoza (il progetto è interamente suo) sussurra, confessa le proprie tristi disillusioni servendosi di queste sette canzoni timide ma emozionanti, da ascoltare da soli in camera quando si prova – più o meno dolorosamente – a riavvolgere il nastro della propria memoria. Un bedroom pop emotivo, un dream pop sommesso: potrebbe essere il porto sicuro in cui approdare quando pensi che le cose sarebbero potute andar meglio. E forse possono ancora, andar meglio.

Last modified: 19 Aprile 2019