OVO Tag Archive

Deadburger Factory – La Chiamata

Written by Recensioni

Sette anni dopo, Alice è pronta ad uscire dallo specchio.
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Danzando coi fantasmi | Intervista a Persian Pelican [SPECIALE PRIMAVERA PRO]

Written by Eventi, Interviste

Incontro Andrea Pulcini venerdì scorso a L’Aquila. Manca poco alla partenza per Barcellona ma lui e i suoi sodali hanno ancora un paio di faccende da sbrigare in terra italica.

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VIAGGI MUSICALI | Intervista agli OvO

Written by Interviste

Best moments del 2016 e i miei auguri per il 2017 by Maria Petracca

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Chi suona stasera – Mini guida alla musica live | Dicembre 2016

Written by Eventi

“Chi suona stasera?”. Sarà capitato ad ogni appassionato di musica live di rivolgere ad un amico o ricevere dallo stesso questa domanda. Eh già, chi suona stasera? Cosa c’è in giro? Se avete le idee poco chiare sugli eventi da non perdere non vi preoccupate, potete dare un’occhiata alla nostra mini guida. Sappiamo bene che non è una guida esaustiva, e che tanti concerti mancano all’appello. Ma quelli che vi abbiamo segnalato, secondo noi, potrebbero davvero farvi tornare a casa con quella sensazione di appagamento, soddisfazione e armonia col cosmo che si ha dopo un bel live. Ovviamente ci troverete dei nomi consolidati del panorama musicale italiano ed internazionale, ma anche tanti nomi di artisti emergenti che vale la pena seguire e supportare. Avete ancora qualche dubbio? Provate. Non dovete fare altro che esserci. Per tutto il resto, come sempre, ci penserà la musica.

dicembre

KK NULL with BALÁSZ PÁNDI
01/12@ Boto’s Farm, San Pietro del Gallo (CN)
02/12@ Frame Live Music, La Spezia
03/12@ Spazio Aereo, Venezia
Kazuyuki Kishino, giapponese, è uno dei più importanti nomi della sperimentazione musicale sin dagli anni Ottanta (Merzbow, Zeni Geva, Absolut Null Punkt). Nel tempo ha creato una sua casa discografica e collaborato con vari artisti (Boredoms, Jim O’Rourke, Fred Frith, giusto per citarne alcuni). Pándi è un potentissimo batterista sperimentale ungherese, anche le sue collaborazioni sono tantissime, su tutte da citare quella con Merzbow col quale ha pubblicato tre dischi live. I due hanno da poco inciso Demoncore opera Noise cosmica prodotta della berlinese Ohm Resistance. Concerto consigliatissimo.
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BORIS
01/12@ Lo-Fi, Milano
02/12@ Jailbreak Live Club, Roma
03/13@ The Cage Theatre, Livorno
04/12@ Locomotiv Club, Bologna
Tour celebrativo per i 10 anni dell’isterico album Pink per la pazza band nipponica. Il disco, ristampato lo scorso Luglio da Sargent House, verrà proposto per intero e sarà accompagnato da altri brani pescati dall’ormai ultraventennale e storica carriera della formazione.
Un live di sicuro impatto dalle forti dosi adrenaliniche. Non perdetevelo!.
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DTCV
01/12@ Freakout Club, Bologna
02/12@ Lo-Fi, Milano
03/12@ Arci Taun, Fidenza (PR)
04/12@ Ex Cinema Aurora, Livorno
05/12@ I Camalli, Imperia
07/12@ La Loggia del Leopardo, Vogogna (VB)
Si scrive DTCV ma si pronuncia Detective. La band, formata da Lola G. e James Greer (ex Guided By Voices), in soli sei anni ha sfornato 3 Ep e 5 full length, l’ultimo di questi, Confusion Moderne, è stato dato alle stampe lo scorso 8 Aprile. Il duo, che dal vivo arriva spesso ad essere un quartetto, propone un mix di French Pop periodo Yéyé e Garage dall’indole Post-Punk, un incontro/scontro tra Françoise Hardy e Buzzcocks che non può non incuriosire. A Fidenza da segnalare l’apertura affidata a Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere.
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CIGARETTES AFTER SEX
02/12@ Covo Club, Bologna
La band Ambient Pop di El Paso guidata dalla voce androgina di Greg Gonzalez sarà questo mese in Italia per una data unica. Ispirati da Cocteau Twins, Red House Painters e Julee Cruise propongono sonorità romantiche in slow motion e pare finalmente che dopo un Ep ed una manciata di singoli, l’ultimo, “K.”, uscito da quindici giorni, siano in procinto di regalarci il loro primo full length che dovrebbe vedere la luce durante i primi mesi del prossimo anno.
[ascolta]

LINO CAPRA VACCINA
03/12@ Magazzino sul Po, Torino per Varvara Festival Off
Parliamo di un maestro. Vaccina vanta importanti collaborazioni tra le quali quelle con Franco Battiato (
nel gruppo Telaio Magnetico) e Claudio Rocchi; ha militato negli Aktuala e condiviso il palco con artisti dal calibro di John Cale e Nico; ha realizzato nel 1978 il disco culto Antico Adagio, suo primo lavoro solista, e tanto, tantissimo altro. Vaccina, dai primi anni Settanta, è musicista (per lo più percussionista) e sperimentatore che lavora per sottrazione proponendo un sound che miscela Free Jazz, musica etnica e psichedelia. Ha da poco dato alle stampe Arcaico Armonico, uno dei dischi più meravigliosamente intensi dell’anno in corso. Evento da non perdere.
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YUSSEF KAMAAL
02/12@ Monk Club, Roma
03/12@ Biko, Milano
04/12@ Combo Social Club, Firenze
07/12@ Spazio 211, Torino per Jazz:Re:Found
Unione del batteriata Yussef Dayes e del tastierista Kamaal Williams che ha portato alla nascita di Black Focus, disco prodotto dalla Brownswood Recordings di Gilles Peterson uscito lo scorso 4 Novembre. Il duo in questa pregevole opera prima propone un godibilissimo Jazz-Funk che strizza l’occhio al Canterbury sound. Ci aspettiamo un live veramente gustosissimo.
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SOVIET SOVIET
02/12@ Sound Music Club, Napoli
03/12@ Monk Club, Roma
09/12@ Astro Club, Pordenone
10/12@ Covo Club, Bologna
16/12@ Tender, Firenze
17/12@ CTL- Cinema Teatro Lutrario, Torino
Il trio Post-Punk/New Wave della fiorente Pesaro formato da Alessandro Costantini alla chitarra, Andrea Giometti alla voce ed al basso e Alessandro Ferri alla batteria, darà alle stampe il 2 Dicembre Endless, seguito dell’acclamato esordio Fate. Il tour promozionale del nuovo lavoro è partito già dalla metà di Novembre con un paio di date ma questo mese i ragazzi, con ben 6 appuntamenti ai quali vi consigliamo di non mancare, macineranno sicuramente molti più chilometri. A Torino troveremo sul palco un’altra band di tutto rispetto del genere, i We Are Waves.
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RADIODERVISH
02/12@ Tatà, Taranto
08/12@ Blue Note, Milano
09/12@ Folk Club, Torino
14/12@ Showville, Bari, per Festival Centro del Mundo
21/12@ Teatro Biondo, Palermo
La band pugliese proporrà questo mese cinque date per tre diverse tipologie di concerto: a Taranto Cafè Jerusalem Reading, performance teatral-musicale improntata sul loro ultimo lavoro e dunque sulla trasformazione avvenuta durante il secolo scorso a Gerusalemme; a Milano e Torino Winter Sessions, appuntamento speciale dove verranno proposti classici e brani raramente eseguiti live (andando a pescare anche dallo scrigno degli Al Darawish); a Bari e Palermo Lungo le vie del cuore, spettacolo dove la band condividerà il palco con la magnifica voce di Antonella Ruggiero e col quartetto d’archi 4Rock Strings. Siamo assolutamente sicuri che qualunque proposta si scelga sarà quella giusta.
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ZEUS!
02/12@ Tetris, Trieste
03/12@ Spazio Aereo, Venezia
15/12@ Metroplis, Padova
16/12@ Cycle, Calenzano (FI)
17/12@ Sottoscala 9, Latina
21/12@ DalVerme, Roma
22/12@ Sound Music Club, Frattamaggiore (NA)
23/12@ Area Rumore Rosa, Eboli (SA)
Molti gli appuntamenti durante questo ultimo mese dell’anno per il duo composto dagli assi Luca Cavina (basso) e Paolo Mongardi (batteria) che alterneranno alle date italiane sopra indicate un buon numero di show tra Austria e Germania in compagnia dei Melt Banana. Motomonotono è la loro ultima fatica uscita lo scorso anno per Three One G Records, Tannen Records e Sangue Dischi. Luca e Paolo dal vivo sono una potenza, oltre che una sicurezza. Non mancate.
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GOGO PENGUIN
08/12@ Cap 10100, Torino, per Jazz:Re:Found
Cinematico trio proveniente da Manchester formato da Chris Illingworth al piano, Nick Blacka al contrabbasso e Rob Turner alla batteria, che miscela con sapienza Jazz, Trip-Hop e Neoclassical creando un’elettronica acustica dal grande fascino. La band ha all’attivo tre ottimi dischi l’ultimo dei quali, Man Made Object, prodotto dalla Blue Note Records (poche parole a buon intenditore) ha visto la luce lo scorso 5 Febbraio. Appuntamento assolutamente da non perdere.
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PUSH BUTTON GENTLY
08/12@ All’Unaetrentacinquecirca, Cantù (CO)
09/12@ Blue Rain, Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD)
10/12@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Dopo Fuzzy Blue Balloon, buon esordio del 2013, ed il sostanzioso Ep URU dell’anno successivo, la formazione lombarda ha pubblicato ad Ottobre ‘Cause nuova fatica che, nello stile della band, rimanda al meglio dell’Alt. Rock degli anni Novanta e che sicuramente potrà far godere gli appassionati del genere. E’ musica il cui sapore in sede live non può che crescere, come in continua crescita, lavoro dopo lavoro, è la personalità di questi 4 ragazzi.
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JESS WILLIAMSON
08/12@ ‘Na Cosetta, Roma
09/12@ Garofalowine, Avellino, per Rainy Days Festival
10/12@ Freakout Club, Bologna
11/12@ Novara (secret concert)
20/12@ Bronson, Ravenna
21/12@ Santeria Social Club, Milano
La ragazza del diavolo ha pubblicato lo scorso 4 Novembre Heart Song, seguito dell’ottimo Native State. La Williamson propone uno scuro, coinvolgente ed evocativo Alt. Country figlio dell’arido deserto texano che lei definisce “casa”. Siamo certi che la sua passionalità dal vivo non mancherà di lasciare il segno. Le ultime due date vedranno l’artista di Austin aprire i concerti di Marissa Nadler, altra splendida cantautrice Noir, che troverete tra i consigli del mese qualche riga più sotto.
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CORDE OBLIQUE
09/12@ ‘Na Cosetta, Roma
16/12@ Cellar Theory, Napoli
Due le date per godere del Folk etereo progressivo di una delle signore band del nostro paese. La formazione guidata da Riccardo Principe ha pubblicato quest’anno la tavolozza pittorica I Maestri Del Colore, sesto album di una carriera ormai decennale (ottavo se calcoliamo le pubblicazione a nome Lupercalia). Se ancora non li conoscete scopriteli, non ve ne pentirete, se invece già sapete di cosa parliamo, allora, buon concerto.
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MARY IN JUNE
9/12@ Camelot 3.0, Prato
10/12@ Art of Noise – Centro Giovani, Arezzo
17/12@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Band prodotta dall’amato bestemmiatore Giorgio Canali (cosa che di per sé è già una sicurezza) che quest’anno ha pubblicato il convincente Tuffo, lavoro di matrice Emo-Punk che non disdegna qua e la tinteggiature più Rock-Folk. Un disco tirato, icastico, vivo, arrivato a 5 anni da Ferirsi, loro Ep d’esordio.Siamo dalle parti dei Fine Before You Came, degli Altro, siamo dalle parti di quelle band che dal vivo non lasciano indifferenti e sanno col tempo creare un rapporto estremamente viscerale col proprio pubblico.
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OVO
09/12@ Rain Dogs, Savona
10/12@ Next Emerson, Firenze
15/12@ Dal Verme, Roma
16/12@ Lo-Fi, Milano
17/12@ Officine Corsare, Torino
23/12@ Vinyl, Lamezia Terme (CZ)
27/12@ Retronouveau, Messina
28/12@ Muviments, Itri (LT)
29/12@ Le Macerie Baracche Ribelli, Molfetta (BA)
30/12@ Cooperativa Sociale Robert Owen, Taranto
Uscirà proprio il 9 Dicembre, giorno della partenza di questo lungo tour, Creatura nuovo album della coppia formata da Bruno Dorella e Stefania Pedretti. Il suono del duo in questo lavoro diviene più elettronico senza perdere il caratteristico impatto Noise. La produzione del nuovo lavoro è stata affidata a Dio Drone, label in continua e meritata crescita. La creatura di Dorella e Pedretti sarà in tour nel nostro paese anche tutto il mese di Gennaio prima di muoversi su e giù per l’Europa durante il mese successivo.
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XIU XIU
10/12@ Cinema Massimo, Torino
11/12@ Serraglio, Milano
Il trio californiano guidato da Jamie Stewart presenterà questo mese uno spettacolo che porterà indietro di 25 anni molti di noi proponendo la colonna sonora di un’opera simbolo dalla bellezza eterea, scura, surreale. In Plays the Music of Twin Peaks viene infatti rivisitata, rendendo più inquiete delle musiche ha detta dello stesso Stewart troppo perfette per essere replicate, la colonna sonora firmata da Angelo Badalamenti per la mitica serie partorita dal genio di David Lynch, al quale il lavoro della band deve essere piaciuto molto visto il personale invito ad eseguirla al Festival of Disruption di Los Angeles. Un’esibizione da non perdere.
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THE KVB
16/12@ Sal, Catania, per Weak
17/12@ Retronouveau, Messina
Il duo Post-Punk/Gothic/Shoegaze proporrà questo mese due date in esclusiva per la terra siciliana. Nicholas Wood e Kat Day hanno pubblicato Of Desire, loro terzo album che vede la partecipazione di Geoff Barrow (Portishead) ai synth, lo scorso Marzo. Per Wood si tratta dell’album più completo fin qui prodotto dalla band mentre la Day lo ha descritto come “un mondo in cui perdersi creato insieme alla persona desiderata”. Viste tali premesse consigliamo di esserci.
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MATT ELLIOTT
16/12@ Spazio 211, Torino
17/12@ Officne Indipendenti, Teramo
22/12@ Circolo Gagarin, Busto Arsizio (VA)
Il sublime cantante e chitarrista di Boston, autore di intensi ed immersivi lavori Noir Folk, porterà il suo The Calm Before in Italia per due date alle quali consigliamo di non mancare. Capace come pochi di esprimere angoscia, tristezza e disillusione, capace come pochi di farlo in un modo così tanto personale, passionale, sentito. Un’anima immensa. Di concerti emotivamente coinvolgenti come quello di Matt se ne vedono pochi, pochissimi. Non dimenticate cuore e fazzoletti.
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MARISSA NADLER
20/12@ Bronson, Ravenna
21/12@ Santeria Social Club, Milano
L’affascinante artista statunitense ha dato alle stampe per Sacred Bones nel Maggio scorso il suo settimo disco, Strangers, che questo mese proporrà in Italia per due date. Il suo Dream Folk dall’immaginario gotico negli ultimi anni si è fatto meno scarno, grazie anche al supporto di Randall Dunn (Sunn O))), Earth), senza però perdere una virgola in profondità e gusto melodico. Sul palco l’etera voce e l’immateriale consistenza della sua presenza ammaliano. Lasciatevi stregare.
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EVOL & NELLI
23/12@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
evoL è il progetto del giovane abruzzese Vincenzo Colella, paroliere che intreccia al Rap forti influenze Pop (un “popper”) uno stile che ha trovato nel pianista e compositore Alessio Nelli il perfetto compagno d’avventura. La coppia alterna momenti ironici e scanzonati ad altri più impegnati e profondi, un’alternanza perfetta per una data così vicina al Natale, periodo di malinconia ma allo stesso tempo di brindisi e baldoria.
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Creatura è il nuovo album degli OvO

Written by Novità

Creatura è il nuovo album degli OvO e uscirà il 9 dicembre 2016 per la neonata etichetta DioDrone.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #07.10.2016

Written by Playlist

Byzantium Experimental Orchestra || Intervista a Bruno Dorella

Written by Interviste

Nel 2014 la città di Ravenna vede la nascita di un’orchestra speciale, la Byzantium Experimental Orchestra, un ensemble che unisce Rock, Avanguardia, Jazz e musica Classica. L’orchestra è diretta e condotta da Bruno Dorella (Ronin, OvO, Bachi da Pietra), che nella conduzione si avvale della collaborazione di Nicola Manzan (Bologna Violenta).

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Hate & Merda – La Capitale del Male

Written by Recensioni

Gli Hate & Merda sono un duo fiorentino composto dal batterista Unnecessary 1 e dal chitarrista ed urlatore Unnecessary 2. Oltre a nasconderci i loro veri nomi il duo non mostra i propri volti, coprendoli con impenetrabili calze nere in modo da annullare l’identità visiva, cosa che, oltre che con questi tempi di selfie ad oltranza, risulta in contrasto con le copertine dei loro dischi; un singolo volto accompagnava il loro primo lavoro La Città dell’Odio, una vecchia e piuttosto macabra foto di gruppo accompagna questo nuovo full length, volti di tanti signor nessuno che potrebbero essere chiunque, volti di tanti non necessari. Il sound del gruppo è molto istintivo (il disco è stato registrato in una sola notte) e vi troveremo molteplici riferimenti (Melvins, Yellow Swans, Black Sabbath, Om, The Angelic Process, Earth per citarne alcuni) tutti piuttosto estremi; sarà dunque in modo radicale ed ossessivo che viaggeremo tra la vita e la morte, tra i rapporti umani e la solitudine. “Non esiste filosofia che possa contemplare il male. Quando arriva si mangia tutto(…), però il male è rappresentato, già tempi or sono dal Ponte Vecchio si buttavano le streghe”. Con queste parole del bizzarro filosofo fiorentino Stefano Santoni, prima di essere sommerse da droni e tamburi palpitanti, parte il disco con la title track, subito capace di farci capire quali territori andremo a visitare, subito virulenta, capace di farci smuovere qualcosa dentro, per poi dissolversi e farci ritrovare chiaramente le ultime parole di Santoni: “il male serve, serve anche il male…”. Si prosegue con “Foh”, tiratissimo pezzo Sludge Noise con parte centrale più rilassata, brano in cui inizia a prendere forma una certa circolarità (ma sempre e comunque spigolosa) del lavoro della band che qui ci delizia con un testo ermetico ed intenso che se fosse proposto da un cantautore dalla voce sottile, pizzicando le corde di una chitarra classica, quasi ci farebbe gridare ad un nuovo miracolo della canzone d’autore italiana, invece il non necessario numero due ce lo sbraita in faccia, ci sbraita in faccia queste parole: “l’unica cosa che esiste sono io, ho dovuto accendere una luce per capire che ero solo…le persone sono sempre bellissime quando ti dicono addio, ma un giorno anch’io me ne andrò, e allora anch’io sarò bellissimo”. Violentissime sono “L’Inesorabile Declino”, introdotta da una celebre scena de Il Cattivo Tenente di Abel Ferrara, e “La Capitale del Mio Male”, due veri e propri macigni disturbanti di Noise, Drone e Sludge nei quali si fatica a credere che tale delirio e personalità possano essere proposti da soli due elementi spersonalizzati. Tra queste due rocce si trova “In Itinere”, pezzo col quale ci spostiamo in territori più ambientali e nel quale troviamo come ospiti Matteo Bennici (Squarcicatrici) al violoncello e Stefania Pedretti (OvO, ?Alos) alla voce, che con i suoi versi primordiali accresce l’intensità di questo brano dove tutto è più tranquillo ma non meno scuro: la batteria suona triste, sommessamente marziale, la voce non urla, sembra quasi riflettere tra sé, l’atmosfera è notturna, probabilmente stiamo sognando, ci troviamo in un momento di apertura claustrofobica, è il momento più intimo del disco, e ne è il suo cuore pulsante; siamo partiti ma non siamo cambiati, il male che avevamo dentro ci accompagna ancora, e soffriamo di nostalgia, vediamo, sentiamo e ritroviamo quello che abbiamo lasciato, e non siamo capaci di spiegare noi nemmeno a noi stessi, di nuovo e per  sempre soli nella nostra fuga permanente. Il Doom di “Profondo Nero Senza Fine”, conduce alla conclusiva ed urticante “Vai Via” dove troviamo l’essenza della band, sia musicale, con i suoi momenti più duri ed estremi ed i suoi passaggi più pacificati ed ambientali, che lirica (“se il tempo potesse tornare indietro tornerebbero indietro le cose perdute (…) questo album di foto guardato al contrario riporta i morti alla vita di prima (…) non dormirò mai più per non sognarvi mai più”), con parole che sembrano urlate dal nucleo interno della terra. I due Unnecessary firmano un disco tosto e di sicuro impatto che suonato live, con la sua fisicità, non potrà che catturarci in modo ancora più totalizzante, e ci ricordano, con questa storia di chi fugge e di chi resta, che la sensazione di solitudine che ci accompagna non ci abbandonerà mai e che la capitale del male è dentro ognuno di noi, mostrandoci, oltre ad odio e merda, cuore e cervello, nonché due corpi in volo, perpetuo e consapevole, dal Ponte Vecchio alle rosse acque dell’Arno.

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?Alos – Matrice (Disco del Mese)

Written by Recensioni

Capita a volte di temere una parte di sé, tanto da tenerla a bada, nasconderla, sperando che non si faccia mai viva, cadendo nell’illusione di riuscire sempre a domarla qualora avesse la malsana intenzione di uscire allo scoperto. Ma siamo quello che siamo e fingere può farci morire. A volte si muore. Però a volte capita anche di rinascere, non senza dolore, sia chiaro. E’ in questo genere di considerazioni che si traduce Matrice di ?Alos, alias Stefania Pedretti. Già membro di OvO e Allun, Stefania è al suo terzo lavoro da solista che fonde insieme elementi Doom, Metal ed Elettronica con il risultato di un disco carico di dolore, di quello che accompagna la genesi di ognuno di noi, ogni nuovo inizio, quando nel corso della nostra vita ci capita di dover morire e poi rinascere. Vita e morte. Vita è morte. Un dualismo presente in tutto il disco, meno percepibile in “Ecate”, la traccia più oscura, dove la disperazione prende la forma di versi quasi animaleschi su bassi cupi ed effetti elettronici, Dualismo più evidente in “Luce/Tenebre” dove la voce, protagonista indiscussa del disco, si fa al contempo cupa e intensa, un continuo andirivieni tra luce e tenebra appunto. Oppure in “Ignis Red Elixer”, caratterizzata da bassi che richiamano meccaniche che pulsano in una maniera sempre più intensa; è la macchina della vita che prende forma. Una crescita di intensità che arriva fino alla title track “Matrice”, dove la sezione ritmica diviene più presente, costante ed incisiva; un orologio che scandisce un nuovo ritmo biologico alla vita. Il disco termina con “Hyle”, ultima traccia, una sorta di rituale magico di suoni improbabili riprodotti nei modi più disparati, chitarre laceranti e distorsioni estreme, che nella sua versione live, alla quale ho avuto modo di assistere al Blah Blah di Torino il 26 marzo 2015, vede ?Alos inginocchiarsi a terra e, come uno sciamano, dare forma e sostanza ad un’esibizione carica di un’intensità emotiva spiazzante, che guarirà i presenti dalle proprie costrizioni mentali, catapultandoli nel mare immenso della sperimentazione sonora. E’ questa la fine. No. E’ questo il nuovo inizio. Non è indispensabile la terapia del dolore, ma alle volte è necessaria per arrivare in quel luogo ameno e troppo spesso buttato nel dimenticatoio, ma che in realtà desideriamo raggiungere da sempre: noi Stessi.

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Habemus Baco, il nuovo Ep dei Bachi Da Pietra

Written by Senza categoria

Era il 2005, sembra ieri, o forse un secolo fa. I Bachi Da Pietra erano l’incontro quasi fortuito tra un Giovanni Succi che aveva da poco sciolto i Madrigali Magri e un Bruno Dorella alle prese con i primi OvO e Ronin. Dieci anni, cinque dischi, un live e due ep dopo, quel nome a cavallo tra entomologia e materia è uno dei più riconoscibili e stimati del panorama musicale italiano, dopo un percorso tortuoso, a lungo sotterraneo, imprevedibile ai più (ma non a loro), che dai sussurri e i silenzi di Tornare Nella Terra li ha portati alla graniticità epica di Quintale. E per onorare questo traguardo i Bachi Da Pietra hanno confezionato “Habemus Baco”, un ep di tre pezzi in cui alla pietra aggiungono il metallo, sempre dediti alla loro missione, fossero davanti a quattro o a mille persone. Perché i Bachi sono nati per spaccare pietre, e se una volta era un insinuarsi nelle fessure adesso è un trattamento alla dinamite, ma il risultato finale rimane lo stesso: Habemus Baco racconta questo, racconta di pietre polverizzate e di un destino ineluttabile, di un percorso che dura “Tutta La Vita”, e così sia. E il nuovo metodo è documentato da “Amiamo La Guerra”, inno black metal che chiude il trittico e prende in prestito le parole di Giovanni Papini, che nel 1914 auspicava un conflitto di cui presto si sarebbe pentito. È uno strano compleanno questo di Habemus Baco, e come in tutti i compleanni un brindisi è d’obbligo: per cui al vinile bianco in edizione limitata i Bachi Da Pietra hanno affiancato dieci bottiglie di Barolo del 2005, un vino pregiatissimo che metteranno all’asta. Perché inutile girarci attorno, una celebrazione classica per questi primi dieci anni di vita dei Bachi Da Pietra sarebbe stata una cosa contro la natura stessa dei Bachi Da Pietra: Succi e Dorella sono così, questa è la vita che si sono scelti, fino al mio funerale, fino all’ultima pietra che sono qui per spaccare.

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Don Boskov

Written by Interviste

Ci sono gruppi in Italia che si distinguono facilmente dalla massa per qualità e concetti; I Don Boskov sono sicuramente fra questi, portando avanti la loro musica e le loro idee con l’obiettivo raggiunto di ricamarsi una schiera di fedelissimi fans.

Come nacque il progetto Don Boskov?
La storia dei Don Boskov è molto banale: sei persone iniziano a suonare insieme senza sapere bene cosa fare e verso quali “generi” indirizzarsi. Probabilmente questa mancanza di idee chiare ci ha permesso di portare avanti un progetto musicale il più possibile privo da incasellamenti.

Da chi siete stati influenzati?
Nei nostri ascolti c’è una linea sottile che parte dalle atmosfere dilatate del Post-Rock e arriva al Postcore americano (quello di band come Norma Jean e The Chariot). Noi cerchiamo di colmare la distanza tra questi due “generi”.

Di cosa trattano i vostri testi?
Abbiamo quasi tutti 30 anni, abbiamo ormai perso la spensieratezza dei 20 e viviamo una fase piena di dubbi e instabilità come tutti i nostri coetanei. Osserviamo come le paranoie proprie della nostra generazione si esprimano in tanti modi e c’è un gran casino anche per quanto riguarda i rapporti, che sono il tema centrale dei nostri testi. In alcuni casi si tratta di storie autobiografiche, in altri il riferirsi ad una terza persona, spesso una “lei”, serve come pretesto per parlare dei dubbi e delle delusioni dei nostri tempi.

Come nasce in genere un vostro pezzo?
Cerchiamo di lavorare in maniera corale, partendo da un semplice spunto, di solito un giro di chitarra. Lavoriamo parecchio sulle parti di ciascun strumento, ci confrontiamo e ci incazziamo se serve, ma cerchiamo di produrre qualcosa che piaccia a tutti, mettendoci singolarmente sempre in discussione. Spendiamo un po’ di tempo in più in questo senso, ma scriviamo sempre pezzi di cui siamo parecchio soddisfatti. Grandi pacche sulle spalle a fine prove.

Possibile fare Emocore con il piano? (come vi è venuto in mente?)
Il realtà dagli At the Drive in ai Blood Brothers, diverse band Postcore e Screamo hanno usato occasionalmente sintetizzatori e piano. Noi ne facciamo semplicemente un uso più massiccio, con la convinzione che il piano fornisca una gamma amplissima di possibilità compositive e armoniche.

Esiste una scena italiana per questo genere secondo voi?
Ci sono moltissimi gruppi bravissimi che fanno Postcore in Italia. Per citarne alcuni: Fine Before You Came, Death of Anna Karina, Lantern, Ruggine e altri.

Avete mai l’impressione che nell’Hardcore sia già stato tutto detto?
E’ probabile, per quello noi pensiamo che può essere usato come uno degli elementi compositivi e non come genere inteso in senso classico. L’Hardcore non è il nostro genere, cerchiamo di non cadere nella trappola dell’incasellamento forzato che alla domanda: “che genere fate?” rispondi senza difficoltà: “Hardcore!”. Detto questo, pensiamo che l’Hardcore sia solo un mezzo per poter comunicare l’universo intero senza troppi fronzoli, in modo diretto e disperato. Quando abbiamo questa esigenza, nei pezzi, allora è lì che la vena “Hardcore” viene fuori.

Avete condiviso il palco con band quali Gazebo Penguins, OvO, Majakovich e Kill Your Boyfriend…Com’è stato aprire per loro?
Oltre che musicale, per noi è stata un’esperienza umana. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere persone interessanti con il quale ci siamo confrontati. Un discorso a parte va fatto per i Majakovich, con i quali abbiamo suonato più di una volta e con i quali c’è stima ed amicizia, tale che hanno deciso di supportarci con la loro etichetta, la Metrodora Records.

Internet: rovina della musica oppure mezzo di comunicazione che vi può avvicinare a masse di fans?
La possibilità di poter ascoltare qualsiasi artista gratis, ha cambiato la musica in meglio. Sono tristi le persone che snobbano il presente e i gruppi giovani, convinti che il periodo d’oro della musica sia quello della loro infanzia. Non hanno la curiosità di sapere come si evolve nel tempo l’arte. In realtà ogni decennio ha portato con se i propri geni (se esiste un periodo d’oro del Rock comunque è quello che va dal 1965 al 1975, ma che ormai ha rotto veramente il cazzo). In questi ultimi 20 anni sicuramente sono nati una quantità enorme di artisti meravigliosi anche grazie a internet. Il mercato musicale invece si è indebolito, ma è inutile lamentarsene.

Siete orientati politicamente?
Proveniamo da una città storicamente comunista e in noi permane una coscienza di sinistra che, ci fa pensare, per esempio, che gli stranieri non siano un pericolo, e che il sistema economico in cui viviamo sia decisamente migliorabile. Ognuno di noi ha il proprio punto di vista nei confronti della società e ognuno di noi vive la cosa in maniera del tutto personale cercando di slegarsi il più possibile dalle ideologie e analizzando in maniera lucida il mondo in cui viviamo. Però non ce la sentiamo di essere portabandiera di chissà quale innovativa o scardinatrice propaganda politica e cerchiamo di fare ciò che ci viene meglio.

Progetti futuri?
Vogliamo suonare il più possibile dal vivo. Stiamo scrivendo pezzi nuovi perché vogliamo che l’Ep diventi un disco di almeno 8 – 10 tracce e intanto stiamo anche scrivendo le sceneggiature dei prossimi due video, uno dei quali accompagnerà un pezzo che è una chicca per gli amanti del pop anni 90. Un saluto per tutti i lettori di Rockambula.

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