Fluon Tag Archive

Leader Negativo – Che Cosa? [STREAMING]

Written by Anteprime

Ascolta in esclusiva il secondo singolo del progetto elettropop.
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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #25.11.2016

Written by Playlist

I Katmai tornano sulla scena con Abitudini

Written by Senza categoria

Dopo la vittoria a Rock Targato Italia nel 2010 e i palchi condivisi con Motel Connection, Fluon, Ricky Portera, Lombroso e Sasha Torrisi, questo nuovo lavoro è il frutto di mesi di prove e registrazioni in diversi studi nell’area di Milano con la collaborazione di RnO (produzione artistica, mix), Matteo Sandri (rec e mix, Mono Studio), Frank Libertino (mix, 99Studio), Andrea Lapiccirella (rec voci e archi) e Giovanni Versari (mastering, La Maestà Studio). Sei tracce autoprodotte racchiuse in un album che mostra la cura del dettaglio, la volontà di non lasciare nulla al caso, di ricercare sonorità nuove, rimanendo sempre fedeli alle radici del Pop/Rock italiano, genere al quale i Katmai fanno riferimento fin dagli esordi. Il titolo racchiude l’essenza di questo lavoro, porta in sé tutto quello che per la band milanese è fare musica, un’abitudine, che vuole essere condivisa in ogni momento della giornata, nella quotidianità di ogni ascoltatore. Abitudini definisce i Katmai come contemporanei, sempre con il desiderio di raccontare esperienze, dolori e amori nelle loro molteplici sfaccettature, la ricerca di un’emozione, di un riscontro, di un brivido oltre il palco. Più maturi e critici, nella stesura e negli arrangiamenti, ma sempre riconoscibili nel sound: dai ritmi intensi di Minime abitudini e Tradimento, all’avvolgente ballata Sottovoce, lasciando spazio alla contaminazione di sintetizzatori in Devo, aprendo verso dissonanze più ricercate con Sospiri o puntando sul Rock potente di Blackout. Dal 29 novembre, in occasione dello spettacolo dal vivo che presenteranno alle Scimmie, storica vetrina musicale a Milano, sarà possibile scaricare Abitudini dalla pagina bandcamp del gruppo (katmairockband.bandcamp.com), e, successivamente, da tutti gli store digitali.

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Fluon – Futura Resistenza

Written by Recensioni

Come se doveste aprire una medicina vi invito a leggere queste indicazioni prima di ascoltare il disco dei Fluon.


1) Questo lavoro non ha nulla in comune con i Bluvertigo se non il fatto che sotto la sigla Fluon si nasconde Andy che non ha mai smesso di darsi da fare dopo la seconda ibernazione del gruppo di Monza; se vi farà piacere al massimo consideratelo la sua naturale “evoluzione” (che è anche il titolo della opening track);
2) Se non vi piace la musica elettronica potete tranquillamente starne alla larga, ma se la adorate maniacalmente non ne potrete più fare a meno;
3) Se non amate il Kraut Rock stile Kraftwerk questo non è un articolo per voi; i Fluon possono essere considerati infatti i loro pronipoti.


Detto ciò, possiamo proseguire che troverete tante influenze in questo lavoro, in primis i Depeche Mode, per cui Andy è in fissa da sempre, pur mancando forse quel dualismo Gahan / Gore che  contraddistingue il sound e la musica dei tre di Basildon. Tuttavia lo spettro dei suoi tre ex compagni di avventura (Morgan, Livio e Sergio) si fa abbastanza evidente in pezzi quali “In Verità vi Dico” e “Dove si Comincia” e l’interrogativo più frequente che ci si pone è come avrebbero suonato tali canzoni se i quattro di Monza vi avessero lavorato assieme… Spezzo però una lancia a favore dei suoi tre nuovi compagni di avventura, Faber (synth, programmazione), Fabio Mittino (chitarre) e Luca Urbani (voce, synth) i quali svolgono il loro compito egregiamente. I Fluon hanno comunque un talento smisurato, soprattutto se confrontato ai tanti surrogati che ci propongono i vari Talent Show e manifestazioni canore quali il Festival di Sanremo. Qualcuno di voi probabilmente se ne era già accorto quando parteciparono al tributo a Enrico Ruggeri, “Le Canzoni ai Testimoni” con cui lasciarono già un segno della loro bravura riproponendo la sua hit “Polvere” persino in coppia in un videoclip col noto cantautore / scrittore / presentatore milanese. Dieci tracce insomma in totale che potrebbero impressionarvi facilmente, soprattutto per il contrasto che si crea fra apertura elettronica e chiusura in grande stile con un lento quale “Buio”, che permettetemi il paragone, mi emoziona tanto quanto quella “Somebody” dei Depeche Mode soprattutto nel finale dove il sax e la chitarra si incastrano perfettamente tra loro. Davvero un esordio all’insegna della classe e della raffinatezza!

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