mòs ensemble – Pets & Therapy 

Written by Recensioni

Un sogno ad occhi aperti di una primavera anticipata da forme e colori provenienti da tutto il mondo.  

[ 22.03.2024 | W.E.R.F. | jazz, pop, folk ] 

“Musica come matrice di sogni primaverili, per un’avventura arcadica”: così le poche bio che circolano nel mondo di internet ci presentano il complesso musicale belga mòs ensemble, fresco di una terza uscita discografica sotto l’etichetta W.E.R.F. Records, dal titolo Pets & Therapy, registrato, mixato e prodotto da Peter Desmedt tra il suo studio di Ghent e Milano, nell’autunno 2022.

Perché proprio Milano? La risposta si può trovare nel fatto che c’è anche un pezzetto d’Italia nei Mòs Ensemble, con la nostra Marta Del Grandi che fa parte del complesso da quando studiava in Belgio, nel 2015. Dunque, c’è anche un po’ di quella “selva” non più così oscura a comporre i pezzi di un puzzle così variopinto e ricco di atmosfere e mood diversi, come le maschere animalesche raffigurate nella copertina dell’album dall’artista Benoit Vangeel, che lavora con le grafiche di band del calibro di Amenra

L’orchestrale band belga è composta da otto elementi e ha debuttato nel mondo della discografia “soltanto” nel 2019, dopo aver condiviso insieme gli anni di studio e di live. Il clima familiare e quel feeling penetrante si percepiscono in un batter di ciglio all’interno di questo nuovo lavoro, come anche nei due album precedenti. Sembra davvero di ascoltare un gruppo di amici di vecchia data che si riunisce ancora una volta per regalare attimi di pura estasi uditiva al proprio pubblico e non solo, per la gioia di suonare, cantare, sorridere e far sorridere, in un mondo governato da orrore e sporcizia.  

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L’ottetto è composto dal fondatore Kobe Boon (basso, synth, chitarra), Artan Buleshkaj (chitarra), Benjamin Hermans (clarinetto e synth), Ambroos Deschepper (sax percussioni), Simon Raman (batteria), Astrid Creve (voce e mandolino), Roos Denayer (voce e chitarra) e la già citata Marta Del Grandi (voce). Tanti nomi e cognomi coinvolti già in altri progetti paralleli, che disegnano linee non convenzionali al di fuori di qualsiasi genere e definizione, ma con un unico comun denominatore: metamorfosi sonora.  

Trasformazione e continuo movimento, esplosivo e dilagante, tra note di sax e ritmi che sono figli di tutto il mondo e di tutte le etnie, colmi di quel fascino primordiale che solo la bellezza della musica può e sa regalare. Certo è che se dovessimo dare al collettivo delle generiche coordinate, potremmo affidargli quelle di un jazz contaminato dal pop, dall’indie, dal folk, dalla contemporaneità di un sound che si rigenera traccia dopo traccia senza alcuna pretesa e che, proprio per questo, cattura e seduce. Energia e dramma, fragilità e potere, euforia e malinconia.

Nel disco coesistono più emozioni e contrasti, dal fascino travolgente dettato dall’unione delle calde voci del brano Let’s Talk, alle scariche adrenaliniche di What I Meant e quasi vicine alla neo psichedelia di Come Thick Night, in cui la voce della nostra Marta si adatta con totale disinvoltura ad ogni richiamo di sassofono, ogni sferzata di batteria e ogni attimo di respiro naturale.
Con la ballata acustica The Urge to Stay, rilassiamo sul finale i nervi e le tensioni, nel pieno di quell’atmosfera magica ricreata lungo tutto il percorso dall’album.  

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Give me the heart to do what words can’t say”: dammi il (tuo) cuore per esprimere quello che le parole non dicono.
In questo caso, l’ascolto di Pets & Therapy andrebbe donato a chiunque voi vogliate davvero bene. Che si tratti di amore, amicizia, legame familiare, a voi la scelta. Noi continuiamo ad essere vivi finché sentiamo, pensiamo, guardiamo, interpretiamo, ci meravigliamo, cadiamo a terra e ci rialziamo. Nel corso della nostra vita non importa quale terapia decidiamo di seguire, la cura più efficace e (forse) meno dolorosa sarà sempre solo e soltanto una: quella della Musica.  

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Last modified: 4 Aprile 2024