I Break Horses – Warnings

Written by Recensioni

La versione vaporwave sintetica dei Beach House.
[ 08.05.2020 | Bella Union | dream pop ]

Con lo sdoganamento e l’esplosione del dream pop stile Beach House giunto con l’avvento dei Cigarettes After Sex, ecco che altri nomi interessanti iniziano a circolare più di quanto non avvenisse in precedenza.

In realtà il duo svedese non è nome nuovissimo per gli appassionati, considerando che l’esordio è del 2011; e probabilmente il loro accostamento ai Beach House è ancor più facile considerando che si tratta anche per gli I Break Horses di un duo uomo-donna e che il loro dream pop si miscela agli stessi stili – indietronica, shoegaze e neo-psychedelia soprattutto – utilizzati dagli statunitensi che hanno dalla loro una maggiore varietà nel suono.

Nonostante le somiglianze, non pensate a un clone o una brutta copia; Maria Lindén e Fredrik Balck sviluppano il sogno in una direzione differente, ancor meno tangibile, con limitata attenzione alla parte melodica e pop e distensioni più ambient e d’atmosfera. Il risultato diventa dunque cangiante, tanto passionale quanto energico, in grado di evocare temi come morte e suicidio (Death Engine) in un etereo clima lussureggiante.

Un abbraccio lungo cinquantaquattro minuti in cui il buio tutto intorno finisce per non spaventare ma trasformarsi in una sorta d’ipnotica nostalgia; ed è proprio nei suoi dualismi nel suo essere insieme cose completamente distinte che sta tutta la bellezza di Warnings, un gioco di opposti che si manifesta anche nella scelta di alternare melodie pop, amorfe note lunghe ambient e muri di suono e quindi amore e morte, bianco e nero, pace e caos, vitalità e riposo, sonno e veglia, inquietudine e relax, sintetizzatori e strumenti standard del rock.

Bellissimi i cenni vaporwave suggeriti anche dai titoli dei brani (d e n l i l l a p å s e a v l y c k a, a b s o l u t a m o l l p u n k t e n) che a volte somigliano a semplici pause e suggeriscono possibili sviluppi futuri ma altre volte si incastonano nei pezzi con incredibile efficacia e attualità.

Un disco fantastico, che non solo trova il puro gradimento estetico e si fa apprezzare per la capacità di evocare emozioni diverse raccontando con delicatezza storie mai uguali, ma consiglia anche una chiave di lettura e una strada nuova per un genere con ormai quarant’anni sulle spalle ma che sta dimostrando di poter tornare a cullare la nostra vita anche per gli anni che ci restano.

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Last modified: 15 Maggio 2020