Dieci dischi da PAURA per un Halloween più nero che mai!

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Più pesanti di una morte in famiglia.

BauhausIn the Flat Field (1980)
Sensazionale miscela di Progressive, Post Punk e atmosfere gotiche oltre che tanto Glam Dark, grazie alla teatralità di Peter Murphy, l’esordio full length del quartetto di Northampton è un caposaldo del genere e rappresentò il punto di svolta, un nuovo modo di sviscerare le profondità delle zone più oscure dell’animo umano, la teatralizzazione della dannazione come strumento per esorcizzare i propri demoni.

The Black Heart Procession2 (1999)
Il disco esce nel 1999 e, nel suo essere lugubre, funereo, triste e malinconico sembra arrivare puntuale per divenire la pietra tombale di un secolo ormai deceduto. La grandezza di 2 sta soprattutto nella sua magnificenza e nella sua squisitezza estetica seppur mortuaria ma è innegabile anche il valore che quest’opera ha avuto per la rivitalizzazione e il rinnovamento del genere Slowcore. Tutto si offre come un eterno ritorno di nietzschiana memoria ma nello stesso tempo è la musica che si scioglie nel silenzio che sembra suggerire conclusioni pessimistiche. Sarà questo silenzio a chiudere il millennio, sarà il silenzio a cullarci nella notte eterna.

Black Tape for a Blue GirlRemnants of a Deeper Purity (1996)
Il disco è uno dei punti più alti raggiunti dalla scena Dark e gotica e certamente la massima espressione artistica che unisce Darkwave a Musica Neoclassica e Ambient. Resti di una purezza più profonda. Semplicemente questo sono le tracce che compongono l’album. Quello che resta di una purezza che va oltre ogni immaginazione, il fondo di un setaccio nel quale sono scivolate leggere note volte a toccare lo spirito nei suoi nervi più abissali, musica che va oltre la possibilità di un’immediata comprensione e assimilazione. La musica neoclassica da camera incontra la Darkwave in un’atmosfera gotica irreale, rendendo necessaria un’immedesimazione profonda con una realtà immaginaria, per sfocare l’ambiente circostante e rendere appieno la magia nera della musica e delle danze impalpabili delle due voci. Remnants of a Deeper Purity è la musica scura, buia, tenebrosa, tetra e nera, più bianca che abbiate mai sentito.

CoilHorse Rotorvator (1986)
Quando di una band si dice “terrificante” solitamente parliamo di tutta un’estetica che non corrisponde alla realtà, a come realmente i musicisti vivono la propria esistenza. Generalmente si tratta di un gioco o di un’esasperazione volta a dare più forza alla forma, a un surrogato della propria musica. Il duo industrial John Balance e Peter Christopherson invece, ha fatto di quell’aggettivo uno stile di vita e questo capolavoro è il riassunto perfetto delle loro inquietudini che finirono per turbare anche un non proprio equilibrato personaggio come Genesis P Orridge (roba di torture, snuff movie, pedofilia e altre aberrazioni simili ma questa è una storia che va oltre la musica).

The CrampsSongs the Lord Taught Us (1980)
Qualcuno lo chiama Voodoobilly e in realtà è una miscela tra Garage Punk e Psychobilly il tutto rielaborato attraverso dinamiche horror. Lux Interior e Poison Ivy sono il cuore della band di New York e sono anche una delle più mirabili coppie che il Rock’n Roll ci abbia mai regalato. Questo è il loro primo album ma per comprendere cosa siano stati i Cramps avreste dovuto vederli dal vivo. Ormai è troppo tardi ma per fortuna c’è youtube (cercate il live di Tear It Up dove Interior simula del sesso orale con il microfono, non ve ne pentirete).

Current 93The Inmost Light (2007)
Dell’inquietante creatura di David Tibet, pioniere del cosiddetto Apocalyptic Folk, non posso fare altro che suggerire questa compilation, vista la prolificità e la grande varietà della sua discografia. Si tratta di Neo Folk e Dark Ambient, che insieme a parti recitate e richiami spirituali, religiosi e satanici/naturalisti creano una delle opere più angoscianti che siano mai state concepite da essere umano, a partire dalla stupenda cover della bimba in lacrime che guarda il cielo.

F:A.R.Da consumarsi con grazia (1984)
Prima e unica band italiana che vi suggerisco in questo speciale di Halloween, i F:A.R. sono probabilmente la più importante e misconosciuta band Industrial della penisola. Questo è il loro esordio sulla lunga distanza e solo l’ascolto potrà chiarirvi quanta tensione e nervosismo riescano a racchiudere le tracce che lo compongono, fatte di sperimentazione pura mista a ritmiche industriali e richiami ecclesiali irriverenti.

FaustFaust (1971)
Tra il nome (il dottore tedesco che vendette l’anima al diavolo, reso celebre da Goethe) e la copertina (la radiografia di un pugno) il perché di questa segnalazione sarebbe già spiegato. I padrini del Krautrock creano questa gemma distruggendo la concezione della musica precedente (a tal proposito ci si soffermi sull’intro beffardo con Stones e Beatles), destrutturandone la materia, la forma e dando vita alla rappresentazione sonica più fedele del caos e della follia.

NicoDesertshore (1970)
Resa famosa soprattutto dalla collaborazione (relazione) con Reed e Cale per l’esordio dei Velvet Underground, oltre che dal ruolo di attrice felliniana ne La Dolce Vita e dalla vicinanza con Andy Warhol, la splendida “sacerdotessa delle tenebre” confeziona un disco di Avant Folk, fatto di sperimentazioni e divagazioni Neoclassical, tenuto insieme da una voce a dir poco sconcertante.

Les Rallizes DénudésMars Studio 1980 (2004)
Più pesanti di una morte in famiglia. Non esiste definizione più azzeccata per la creatura di Mizutani Takashi, membro dell’armata rossa nipponica e grande appassionato della Francia. Una marea di distorsioni, ritmiche ossessive, il sound più psicotico che si possa immaginare. E una storia da leggenda fatta di registrazioni studio ridotte all’osso e tanto materiale live che circola nel substrato culturale della rivolta giovanile. A ciò va aggiunto l’arresto (dirottamento) di Mariyasu Wakabayashi, bassista della band e anch’egli nell’armata e la conseguente caccia all’uomo rivolta allo stesso Mizutani che ridurrà ancor più le esibizioni di una delle più misteriose band di sempre.

Last modified: 20 Febbraio 2019

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