Delicatoni @ ARCI Bellezza | Milano 12.10.2022

Written by Live Report

Il concerto milanese della band è stato uno spettacolo da sogno.

(di Valentina Bellini)

Forse non ci pensiamo abbastanza: sono davvero tornate le serate senza mascherine, tutti insieme senza aver paura di stare vicini al chiuso in una sala. Caramello è l’organizzazione principe delle bentornate serate musicali milanesi, e i circoli ARCI sono tra le mie destinazioni preferite.

Mercoledì scorso, al mio arrivo all’ARCI Bellezza, trovo Nicolò Ceriotti che sta chiacchierando sorridente prima del suo live. Sorrido anch’io ad un po’ di persone e salgo le scale per entrare. Nel frattempo, MARTA sta scaldando l’atmosfera, dipinge un intro dall’aria sognante e felicemente nostalgica.

È poi il turno di Nicolò, in arte Nicolaj Serjotti. Saluta i tanti amici in prima fila, tra cui riconosco qualche membro della Klen Sheet, e comincia a parlare a tempo, come se stesse avviando la macchina della sua voce per poi rappare. Si muove sul palco come se fosse in camera sua, appare affabile e brillante. Classe ‘98, lui e i suoi amici al posto delle pistole hanno “un paio di bachelor”: per questo fluttua totalmente a suo agio tra jazz e lo-fi rap riuscendo a rendere questo suo immaginario personale e credibile. Si comporta da showman sul palco e più volte ci saluta con “Ciao bellezze, ciao [Arci, n.d.r.] Bellezza”. Tra una canzone e l’altra, racconta la sua discografia, fungendo da perfetta guida all’ascolto, fa partire gag più azzeccate di quanto si possa poi raccontare. Dopo averci regalato anche un pezzo inedito, saluta con un “Mi sa che è troppo tardi, Bellezza”.

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Se quello di MARTA è stato un delizioso intro da film indipendente e il live di Nicolò una gustosa prima serata, l’esibizione della band Delicatoni diventa un late night show delirante. Loro sono veneti come me, cerco nelle loro espressioni teatrali le sale prove di provincia, nel colorato fumo che impesta la sala cerco la grigia nebbia della pianura.

Prima di loro, sul palco compaiono i titoli di coda di un film e una figura che sembra spalare una distesa d’acqua. Si distingue a poco a poco una figura con un cappello appuntito. Pelle rossa, occhi tondi, a metà tra uno stregone e un cantastorie, è l’art director del gruppo, che presenta e interviene più volte durante lo spettacolo. Esordisce in modo punk buttando lì un “Vabbè, loro sono i Delicatoni”.

I musicisti iniziano a suonare e vengo travolta da un’ondata di energia impastata di sax, ritmica, voci effettate e a tratti anni ‘50, risate, smorfie, sussurrii, che rendono il tutto un musical con una minuziosa attenzione ai dettagli. Anche il trucco azzurro sugli occhi ha una sua involontaria funzione: le luci e il sudore lo fanno colare dentro e sotto gli occhi dei musicisti, che sembrano piangere e un po’ soffrono veramente.

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Il live finisce con un botta e risposta tra sax e synth distorti fino a sembrare il verso di un animale fantastico, dopo che anche i testi hanno dato forma ad un mondo extrasensoriale. Dall’inizio della serata, la mia amica chiede a tutti il segno zodiacale prima del nome quando si presenta. I ragazzi che hanno suonato non vengono risparmiati. Molti sono dei Gemelli, qualcuno è del Capricorno, conoscono anche il loro ascendente, ci fanno domande. Scoprono che scriverò un articolo e si immaginano già rovinati con un Era del segno Gemelli, e si vedeva. E invece sono esilaranti. C’è anche Lulu Vicedomini (@coolblockbustergirl su Instagram), che ha diretto il loro cortometraggio “Svegli in Attesa del Sogno”.

Dopo questo live, sono caduta vittima di un incantesimo, e ho comprato un loro poster ricco di simboli, opera di un pittore.

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Last modified: 21 Ottobre 2022