The Gentlemens – Triage

Written by Recensioni

Un voluto omaggio a un genere che continua ancora oggi ad essere interessante e avanguardista.

[ 22.02.2019 | Hound Gawd! Records | punk, blues, noise ]

Fuzz, blues acido e sonorità garage: sono questi gli elementi portanti del nuovo album degli anconetani The Gentlemens. Il loro terzo album, Triage, è uscito per l’etichetta berlinese Hound Gawd! Records ed è distribuito da Rough Trade. Forse è proprio questo terzo lavoro il loro banco di prova; nonostante il gusto e la cifra stilistica rimangano invariate, in questo lavoro le sonorità e la voce si ripuliscono, diventano meno scalcinate e più sornione.

L’artwork in copertina, decisamente esplicito, già dà una chiara idea delle atmosfere di questo disco, un racconto dove sensualità e rudezza si fondono in un mix adrenalinico che colpisce in modo più che piacevole. Still I Am, prima traccia energica e vibrante, ci regala già la prima buona dose di un fuzz che rende gli elementi blues di questo disco più psichedelici e moderni. Le chitarre urticanti e sfrontate, che sono poi le stesse che ritroviamo nel corso di tutto il lavoro, si infuriano in Sheltered e Lower Ground Floor, brani godibilissimi e caratterizzati da quell’attitudine punk e scanzonata che ricorda il compianto genio irripetibile di Jay Reatard.

Sono tanti in realtà i nomi che vengono in mente ascoltando questo disco. Già il nome della band, decisamente d’altri tempi, rimanda alla metà degli anni ’60, quando The Sonics, The Seeds e The Monks drogavano il rock’n’roll e contribuivano alla creazione delle sonorità punk. Le ispirazioni dietro questo album sono quindi numerose e volutamente spiccate. Nonostante ciò, il risultato è un disco con proprio gusto e personalità, che non risulta affatto una copia sbiadita bensì un preciso e voluto omaggio a un genere che continua ancora oggi ad essere interessante e avanguardista.

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Last modified: 31 Marzo 2019