Fine Before You Came Tag Archive

‘Chi suona stasera?’ – Guida ai concerti [settembre 2022]

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Tame Impala, Live Rock, Spring Attitude, Arcade Fire, Tess Parks: tutti i concerti del mese da non perdere secondo Rockambula.
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Live Rock Festival 2022: line up, info e biglietti

Written by Eventi

Il festival toscano torna dal 7 all’11 settembre prossimi con una line up ricca di nomi italiani e internazionali.
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TOP 20 ITA 2017 || la classifica della redazione

Written by Classifiche

‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di maggio 2017

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Fine Before You Came, Sonic Jesus, Sleaford Mods… Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #03.03.2017

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Chi suona stasera – Mini guida alla musica live | Dicembre 2016

Written by Eventi

“Chi suona stasera?”. Sarà capitato ad ogni appassionato di musica live di rivolgere ad un amico o ricevere dallo stesso questa domanda. Eh già, chi suona stasera? Cosa c’è in giro? Se avete le idee poco chiare sugli eventi da non perdere non vi preoccupate, potete dare un’occhiata alla nostra mini guida. Sappiamo bene che non è una guida esaustiva, e che tanti concerti mancano all’appello. Ma quelli che vi abbiamo segnalato, secondo noi, potrebbero davvero farvi tornare a casa con quella sensazione di appagamento, soddisfazione e armonia col cosmo che si ha dopo un bel live. Ovviamente ci troverete dei nomi consolidati del panorama musicale italiano ed internazionale, ma anche tanti nomi di artisti emergenti che vale la pena seguire e supportare. Avete ancora qualche dubbio? Provate. Non dovete fare altro che esserci. Per tutto il resto, come sempre, ci penserà la musica.

dicembre

KK NULL with BALÁSZ PÁNDI
01/12@ Boto’s Farm, San Pietro del Gallo (CN)
02/12@ Frame Live Music, La Spezia
03/12@ Spazio Aereo, Venezia
Kazuyuki Kishino, giapponese, è uno dei più importanti nomi della sperimentazione musicale sin dagli anni Ottanta (Merzbow, Zeni Geva, Absolut Null Punkt). Nel tempo ha creato una sua casa discografica e collaborato con vari artisti (Boredoms, Jim O’Rourke, Fred Frith, giusto per citarne alcuni). Pándi è un potentissimo batterista sperimentale ungherese, anche le sue collaborazioni sono tantissime, su tutte da citare quella con Merzbow col quale ha pubblicato tre dischi live. I due hanno da poco inciso Demoncore opera Noise cosmica prodotta della berlinese Ohm Resistance. Concerto consigliatissimo.
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BORIS
01/12@ Lo-Fi, Milano
02/12@ Jailbreak Live Club, Roma
03/13@ The Cage Theatre, Livorno
04/12@ Locomotiv Club, Bologna
Tour celebrativo per i 10 anni dell’isterico album Pink per la pazza band nipponica. Il disco, ristampato lo scorso Luglio da Sargent House, verrà proposto per intero e sarà accompagnato da altri brani pescati dall’ormai ultraventennale e storica carriera della formazione.
Un live di sicuro impatto dalle forti dosi adrenaliniche. Non perdetevelo!.
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DTCV
01/12@ Freakout Club, Bologna
02/12@ Lo-Fi, Milano
03/12@ Arci Taun, Fidenza (PR)
04/12@ Ex Cinema Aurora, Livorno
05/12@ I Camalli, Imperia
07/12@ La Loggia del Leopardo, Vogogna (VB)
Si scrive DTCV ma si pronuncia Detective. La band, formata da Lola G. e James Greer (ex Guided By Voices), in soli sei anni ha sfornato 3 Ep e 5 full length, l’ultimo di questi, Confusion Moderne, è stato dato alle stampe lo scorso 8 Aprile. Il duo, che dal vivo arriva spesso ad essere un quartetto, propone un mix di French Pop periodo Yéyé e Garage dall’indole Post-Punk, un incontro/scontro tra Françoise Hardy e Buzzcocks che non può non incuriosire. A Fidenza da segnalare l’apertura affidata a Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere.
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CIGARETTES AFTER SEX
02/12@ Covo Club, Bologna
La band Ambient Pop di El Paso guidata dalla voce androgina di Greg Gonzalez sarà questo mese in Italia per una data unica. Ispirati da Cocteau Twins, Red House Painters e Julee Cruise propongono sonorità romantiche in slow motion e pare finalmente che dopo un Ep ed una manciata di singoli, l’ultimo, “K.”, uscito da quindici giorni, siano in procinto di regalarci il loro primo full length che dovrebbe vedere la luce durante i primi mesi del prossimo anno.
[ascolta]

LINO CAPRA VACCINA
03/12@ Magazzino sul Po, Torino per Varvara Festival Off
Parliamo di un maestro. Vaccina vanta importanti collaborazioni tra le quali quelle con Franco Battiato (
nel gruppo Telaio Magnetico) e Claudio Rocchi; ha militato negli Aktuala e condiviso il palco con artisti dal calibro di John Cale e Nico; ha realizzato nel 1978 il disco culto Antico Adagio, suo primo lavoro solista, e tanto, tantissimo altro. Vaccina, dai primi anni Settanta, è musicista (per lo più percussionista) e sperimentatore che lavora per sottrazione proponendo un sound che miscela Free Jazz, musica etnica e psichedelia. Ha da poco dato alle stampe Arcaico Armonico, uno dei dischi più meravigliosamente intensi dell’anno in corso. Evento da non perdere.
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YUSSEF KAMAAL
02/12@ Monk Club, Roma
03/12@ Biko, Milano
04/12@ Combo Social Club, Firenze
07/12@ Spazio 211, Torino per Jazz:Re:Found
Unione del batteriata Yussef Dayes e del tastierista Kamaal Williams che ha portato alla nascita di Black Focus, disco prodotto dalla Brownswood Recordings di Gilles Peterson uscito lo scorso 4 Novembre. Il duo in questa pregevole opera prima propone un godibilissimo Jazz-Funk che strizza l’occhio al Canterbury sound. Ci aspettiamo un live veramente gustosissimo.
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SOVIET SOVIET
02/12@ Sound Music Club, Napoli
03/12@ Monk Club, Roma
09/12@ Astro Club, Pordenone
10/12@ Covo Club, Bologna
16/12@ Tender, Firenze
17/12@ CTL- Cinema Teatro Lutrario, Torino
Il trio Post-Punk/New Wave della fiorente Pesaro formato da Alessandro Costantini alla chitarra, Andrea Giometti alla voce ed al basso e Alessandro Ferri alla batteria, darà alle stampe il 2 Dicembre Endless, seguito dell’acclamato esordio Fate. Il tour promozionale del nuovo lavoro è partito già dalla metà di Novembre con un paio di date ma questo mese i ragazzi, con ben 6 appuntamenti ai quali vi consigliamo di non mancare, macineranno sicuramente molti più chilometri. A Torino troveremo sul palco un’altra band di tutto rispetto del genere, i We Are Waves.
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RADIODERVISH
02/12@ Tatà, Taranto
08/12@ Blue Note, Milano
09/12@ Folk Club, Torino
14/12@ Showville, Bari, per Festival Centro del Mundo
21/12@ Teatro Biondo, Palermo
La band pugliese proporrà questo mese cinque date per tre diverse tipologie di concerto: a Taranto Cafè Jerusalem Reading, performance teatral-musicale improntata sul loro ultimo lavoro e dunque sulla trasformazione avvenuta durante il secolo scorso a Gerusalemme; a Milano e Torino Winter Sessions, appuntamento speciale dove verranno proposti classici e brani raramente eseguiti live (andando a pescare anche dallo scrigno degli Al Darawish); a Bari e Palermo Lungo le vie del cuore, spettacolo dove la band condividerà il palco con la magnifica voce di Antonella Ruggiero e col quartetto d’archi 4Rock Strings. Siamo assolutamente sicuri che qualunque proposta si scelga sarà quella giusta.
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ZEUS!
02/12@ Tetris, Trieste
03/12@ Spazio Aereo, Venezia
15/12@ Metroplis, Padova
16/12@ Cycle, Calenzano (FI)
17/12@ Sottoscala 9, Latina
21/12@ DalVerme, Roma
22/12@ Sound Music Club, Frattamaggiore (NA)
23/12@ Area Rumore Rosa, Eboli (SA)
Molti gli appuntamenti durante questo ultimo mese dell’anno per il duo composto dagli assi Luca Cavina (basso) e Paolo Mongardi (batteria) che alterneranno alle date italiane sopra indicate un buon numero di show tra Austria e Germania in compagnia dei Melt Banana. Motomonotono è la loro ultima fatica uscita lo scorso anno per Three One G Records, Tannen Records e Sangue Dischi. Luca e Paolo dal vivo sono una potenza, oltre che una sicurezza. Non mancate.
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GOGO PENGUIN
08/12@ Cap 10100, Torino, per Jazz:Re:Found
Cinematico trio proveniente da Manchester formato da Chris Illingworth al piano, Nick Blacka al contrabbasso e Rob Turner alla batteria, che miscela con sapienza Jazz, Trip-Hop e Neoclassical creando un’elettronica acustica dal grande fascino. La band ha all’attivo tre ottimi dischi l’ultimo dei quali, Man Made Object, prodotto dalla Blue Note Records (poche parole a buon intenditore) ha visto la luce lo scorso 5 Febbraio. Appuntamento assolutamente da non perdere.
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PUSH BUTTON GENTLY
08/12@ All’Unaetrentacinquecirca, Cantù (CO)
09/12@ Blue Rain, Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD)
10/12@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Dopo Fuzzy Blue Balloon, buon esordio del 2013, ed il sostanzioso Ep URU dell’anno successivo, la formazione lombarda ha pubblicato ad Ottobre ‘Cause nuova fatica che, nello stile della band, rimanda al meglio dell’Alt. Rock degli anni Novanta e che sicuramente potrà far godere gli appassionati del genere. E’ musica il cui sapore in sede live non può che crescere, come in continua crescita, lavoro dopo lavoro, è la personalità di questi 4 ragazzi.
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JESS WILLIAMSON
08/12@ ‘Na Cosetta, Roma
09/12@ Garofalowine, Avellino, per Rainy Days Festival
10/12@ Freakout Club, Bologna
11/12@ Novara (secret concert)
20/12@ Bronson, Ravenna
21/12@ Santeria Social Club, Milano
La ragazza del diavolo ha pubblicato lo scorso 4 Novembre Heart Song, seguito dell’ottimo Native State. La Williamson propone uno scuro, coinvolgente ed evocativo Alt. Country figlio dell’arido deserto texano che lei definisce “casa”. Siamo certi che la sua passionalità dal vivo non mancherà di lasciare il segno. Le ultime due date vedranno l’artista di Austin aprire i concerti di Marissa Nadler, altra splendida cantautrice Noir, che troverete tra i consigli del mese qualche riga più sotto.
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CORDE OBLIQUE
09/12@ ‘Na Cosetta, Roma
16/12@ Cellar Theory, Napoli
Due le date per godere del Folk etereo progressivo di una delle signore band del nostro paese. La formazione guidata da Riccardo Principe ha pubblicato quest’anno la tavolozza pittorica I Maestri Del Colore, sesto album di una carriera ormai decennale (ottavo se calcoliamo le pubblicazione a nome Lupercalia). Se ancora non li conoscete scopriteli, non ve ne pentirete, se invece già sapete di cosa parliamo, allora, buon concerto.
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MARY IN JUNE
9/12@ Camelot 3.0, Prato
10/12@ Art of Noise – Centro Giovani, Arezzo
17/12@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Band prodotta dall’amato bestemmiatore Giorgio Canali (cosa che di per sé è già una sicurezza) che quest’anno ha pubblicato il convincente Tuffo, lavoro di matrice Emo-Punk che non disdegna qua e la tinteggiature più Rock-Folk. Un disco tirato, icastico, vivo, arrivato a 5 anni da Ferirsi, loro Ep d’esordio.Siamo dalle parti dei Fine Before You Came, degli Altro, siamo dalle parti di quelle band che dal vivo non lasciano indifferenti e sanno col tempo creare un rapporto estremamente viscerale col proprio pubblico.
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OVO
09/12@ Rain Dogs, Savona
10/12@ Next Emerson, Firenze
15/12@ Dal Verme, Roma
16/12@ Lo-Fi, Milano
17/12@ Officine Corsare, Torino
23/12@ Vinyl, Lamezia Terme (CZ)
27/12@ Retronouveau, Messina
28/12@ Muviments, Itri (LT)
29/12@ Le Macerie Baracche Ribelli, Molfetta (BA)
30/12@ Cooperativa Sociale Robert Owen, Taranto
Uscirà proprio il 9 Dicembre, giorno della partenza di questo lungo tour, Creatura nuovo album della coppia formata da Bruno Dorella e Stefania Pedretti. Il suono del duo in questo lavoro diviene più elettronico senza perdere il caratteristico impatto Noise. La produzione del nuovo lavoro è stata affidata a Dio Drone, label in continua e meritata crescita. La creatura di Dorella e Pedretti sarà in tour nel nostro paese anche tutto il mese di Gennaio prima di muoversi su e giù per l’Europa durante il mese successivo.
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XIU XIU
10/12@ Cinema Massimo, Torino
11/12@ Serraglio, Milano
Il trio californiano guidato da Jamie Stewart presenterà questo mese uno spettacolo che porterà indietro di 25 anni molti di noi proponendo la colonna sonora di un’opera simbolo dalla bellezza eterea, scura, surreale. In Plays the Music of Twin Peaks viene infatti rivisitata, rendendo più inquiete delle musiche ha detta dello stesso Stewart troppo perfette per essere replicate, la colonna sonora firmata da Angelo Badalamenti per la mitica serie partorita dal genio di David Lynch, al quale il lavoro della band deve essere piaciuto molto visto il personale invito ad eseguirla al Festival of Disruption di Los Angeles. Un’esibizione da non perdere.
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THE KVB
16/12@ Sal, Catania, per Weak
17/12@ Retronouveau, Messina
Il duo Post-Punk/Gothic/Shoegaze proporrà questo mese due date in esclusiva per la terra siciliana. Nicholas Wood e Kat Day hanno pubblicato Of Desire, loro terzo album che vede la partecipazione di Geoff Barrow (Portishead) ai synth, lo scorso Marzo. Per Wood si tratta dell’album più completo fin qui prodotto dalla band mentre la Day lo ha descritto come “un mondo in cui perdersi creato insieme alla persona desiderata”. Viste tali premesse consigliamo di esserci.
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MATT ELLIOTT
16/12@ Spazio 211, Torino
17/12@ Officne Indipendenti, Teramo
22/12@ Circolo Gagarin, Busto Arsizio (VA)
Il sublime cantante e chitarrista di Boston, autore di intensi ed immersivi lavori Noir Folk, porterà il suo The Calm Before in Italia per due date alle quali consigliamo di non mancare. Capace come pochi di esprimere angoscia, tristezza e disillusione, capace come pochi di farlo in un modo così tanto personale, passionale, sentito. Un’anima immensa. Di concerti emotivamente coinvolgenti come quello di Matt se ne vedono pochi, pochissimi. Non dimenticate cuore e fazzoletti.
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MARISSA NADLER
20/12@ Bronson, Ravenna
21/12@ Santeria Social Club, Milano
L’affascinante artista statunitense ha dato alle stampe per Sacred Bones nel Maggio scorso il suo settimo disco, Strangers, che questo mese proporrà in Italia per due date. Il suo Dream Folk dall’immaginario gotico negli ultimi anni si è fatto meno scarno, grazie anche al supporto di Randall Dunn (Sunn O))), Earth), senza però perdere una virgola in profondità e gusto melodico. Sul palco l’etera voce e l’immateriale consistenza della sua presenza ammaliano. Lasciatevi stregare.
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EVOL & NELLI
23/12@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
evoL è il progetto del giovane abruzzese Vincenzo Colella, paroliere che intreccia al Rap forti influenze Pop (un “popper”) uno stile che ha trovato nel pianista e compositore Alessio Nelli il perfetto compagno d’avventura. La coppia alterna momenti ironici e scanzonati ad altri più impegnati e profondi, un’alternanza perfetta per una data così vicina al Natale, periodo di malinconia ma allo stesso tempo di brindisi e baldoria.
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Mary in June – Tuffo

Written by Recensioni

“La necessità di seguire i nostri impeti ci ha reso esili e stanchi ma ha anche illuminato con consapevolezza e determinazione le nostre vite”. Sono alcune delle parole che i Mary in June usano per descrivere il loro nuovo album Tuffo, che arriva cinque anni dopo l’EP Ferirsi. Difficile trovare una definizione migliore, Tuffo è un album verace, che ti trasporta come un direttissimo nella provincia, quella desolata e assonnata, dove i confini sono labili, le emozioni si disciolgono e si mischiano, e le vite delle persone scorrono lente e immutabili. I Mary in June, non intendono sopportare oltre e lanciano la loro personale bomba  irrompendo in questo moto perpetuo con energia e decisione. Nei dieci brani di Tuffo, infatti, c’è il Rock, quello emozionale e tirato di gruppi come Fine Before You Came e Gazebo Penguins, c’è il racconto frammentato e per immagini dei cantautori degli anni zero come Vasco Brondi, ma soprattutto c’è la regia del maestro Giorgio Canali in veste di produttore.  Tutti questi elementi, coadiuvati da un forte impeto espressivo, si riversano sui brani che sono carichi, passionali, incazzati quanto basta. Musicalmente vitali, ricchi di saliscendi melodici, accelerazioni ed esplosioni ritmiche. La voce è sempre tirata, acre, incazzata. Si percepisce la volontà di esprimersi a pieno, senza vincoli e compromessi, ogni volta scegliendo quale natura far emergere.  Ci troviamo, così, di fronte ad un album che da un lato definisce chiaramente l’identità del gruppo, ma che al tempo stesso mostra eterogeneità e varietà.  Molte sfaccettature della stessa medaglia: quella elettronica in “Dimenticati”, quella emo in “Nuova Fine”, e quella classica e rock in “Combustibile”.  Senza dimenticare di rallentare e tirare il fiato con ballad come “Perfetto”  e  “Qualcuno con cui Correre”. Tuffo è un album genuino, viscerale,  dove le emozioni  ti esplodono dirette in faccia, ti travolgono e ti conquistano. Ti viene voglia di urlare insieme a loro, di correre sulla scogliera e lanciarti ad occhi chiusi verso il mare.

 

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Flowers and Paraffin – Ricordati di santificare le feste

Written by Recensioni

Pubblicato il 27 Marzo, domenica di Pasqua, Ricordati di Santificare le Feste è il secondo lavoro dei Flowers and Paraffin, giovane band campana che due anni fa realizzò un breve Ep (5 pezzi in 12 minuti) che faceva ben sperare per questo seguito. I sei ragazzi provenienti dalle province di Salerno ed Avellino in questo nuovo lavoro, che si sviluppa in 7 pezzi che scorrono via in 19 minuti, non solo non hanno disatteso queste speranze ma sono riusciti a fare un buon passo avanti evolvendo il loro sound. Questo secondo capitolo porta infatti a maturazione la ricetta del buon esordio accompagnandola a soluzioni strumentali ora divenute più ricche soprattutto nei momenti in cui la band cerca soluzioni diverse (Post Rock, Math Rock, Shoegaze) che diventano ben più dei brevi inserti che si potevano trovare in Caduta e che suonate con la loro inclinazione Emo Post-Punk (senza dunque perdere in immediatezza) portano ad un buon guadagno in intensità. Non manca inoltre una crescita anche nelle liriche sempre basate sulla sublimazione di confusione, incertezze e paure della terra di mezzo dei ventenni nonché sull’immancabile ed altrettanto confuso argomento amore, che in questa seconda prova, nonostante qualche piccolo passaggio a vuoto, guadagnano comunque indiscutibilmente in spessore.
In quasi ogni brano della scaletta vedremo alternarsi momenti musicalmente soffusi ad altri ben più tirati ad accompagnare liriche ora espresse con uno spoken abbandonato a sé stesso ora urlate come per liberarsi da pesi troppo pesanti da portare per una sola schiena (come dichiarato nella conclusiva “Maledetta Gioventù”). Troveremo i momenti migliori nelle ben coese “Conta”, “Cosmo (Andrea)” e “Autoritratto”, brani dove l’incastro tra musica e parole risulterà pressoché perfetto, dove le chitarre ora carezzevoli ora graffianti pur facendo la parte del leone non ruberanno la scena a tutto il resto: una sezione ritmica sempre puntuale e pronta a pestare nei momenti più tirati, un synth che decora con precisione e senza risultare invasivo. In questi brani, che sono anche quelli dalle liriche più intense, troveremo gli incontri meglio riusciti tra l’innato animo Emo Punk della band e le deviazioni in altri territori di cui si parlava sopra e sarà sicuramente possibile sentirci una riuscita fusione, tra i tanti, di Marlene Kuntz, Fine Before You Came e Massimo Volume.

L’idea di terapia di gruppo tra amici segnalata dalla cartella stampa descrive bene l’intenzione dei sei ragazzi e si fa viva anche durante l’ascolto, i testi sono spesso delle confessioni, delle (ri)scoperte di sé che la band accompagna con complicità e riuscendo a creare una discreta tensione, considerando tra l’altro che stiamo parlando di ragazzi ancora giovanissimi che ad oggi in due lavori ci hanno regalato mezz’ora di quel che sono, mezz’ora di questa sofferta crescita che li porterà ad essere quel che saranno.
In estrema sintesi: promossi.

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Nient’Altro Che Macerie, le prime date del tour e nuovo estratto da Hai Perso.

Written by Senza categoria

Dopo l’Ep autoprodotto Circostanze (2012), l’Ep Al Vento (V4V-Records 2013) e dopo aver condiviso il palco con band come Crash Of Rhinos e Fine Before You Came, i milanesi Nient’Altro Che Macerie tornano il 23 novembre su etichetta V4V-Records e Controcanti con Hai Perso. Disponibile in Cd e in tutti i digital store. “Facile” è la traccia d’apertura di Hai Perso. e mostra l’altra faccia dell’album, quella slowcore/post-rock che, alternata alla rabbia e urgenza hc, rivela una band versatile, in grado di rinnovarsi e di spaziare nei generi restando sempre ancorata all’estrema sincerità emozionale che li contraddistingue.

– 11 Dicembre Release Party Kuki Soundlab Milano w Guest
– 18 Dicembre Cellar Theory Napoli w La Via Degli Astronauti
– 19 Dicembre V4V-Night Beat Cafè Live San Salvo Marina w Guest
– 20 Dicembre OnlyFuckingLabels, Festival Etichette Indipendenti Macerata

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Auden – Some Reckonings

Written by Recensioni

Dopo un anno denso di musica elettronica di produzione nostrana – che peraltro personalmente ho molto apprezzato – metter su un album come Some Reckonings è un po’ come tornare alla realtà. Il fascino delle possibilità che i mezzi contemporanei offrono a chi fa musica genera una corsa all’originalità che riesce spesso, di proposito o per caso, a far passare in secondo piano altri aspetti non meno rilevanti nel processo compositivo, quali immediatezza e genuinità.
Gli Auden seguono un percorso anomalo, e dalla scena romana Hardcore di fine anni ‘90, senza passare mai per un reale esordio, dopo un decennio in stand-by inaugurano la collaborazione con V4V Records. A distanza di due anni dall’EP Love is Conspiracy arriva ora il long playing, che ha la faccia di un nuovo inizio piuttosto che di un ritorno, con background sonori e personali più ingombranti e fecondi. Lo è a tutti gli effetti, perchè la genesi dei brani che compongono l’EP dato alle stampe nel 2013 risale in realtà ai primi anni ‘00, ed è facile immaginare che per il quartetto all’epoca la vita, musicale e non, fosse assai diversa.
Mi incazzo sempre un po’ con gli italiani che scelgono l’inglese, ma non ho il tempo necessario per decidere se sono disposta a perdonare o meno l’esterofilia palese degli Auden, perchè “The Day of Reckoning” viene fuori urgente con chitarre in abbondanza che aprono i giochi senza preamboli. L’eco dei Fugazi è limpido, così come quello delle declinazioni nostrane (Fine Before You Came), fino a coprire tutto lo spettro delle derivazioni del Punk con episodi più orecchiabili e scanzonati alla Maximo Park (“False Restart”, “Better Than Not Believe It”).
Che sia il momento della resa dei conti è chiaro da subito nelle liriche. I’d like to be like Ian C. | fourty years old | outlived to himself | with grace in feeling | and sweer despair in spirit: In “Next Regrets” gli spettri del passato adolescenziale si aggirano tra le note ma la consapevolezza è un’altra, adulta e disillusa.
Qualche sbavatura nella pronuncia sgualcisce un po’ l’apprezzabile naturalezza con cui creano ambientazioni oscure ed energiche. L’apparato strumentale ridotto al minimo sindacale è più che sufficiente a convincere in meno di trenta minuti complessivi di ascolto che i ragazzi hanno imparato bene la lezione. Qualche guizzo negli arrangiamenti arriva con “Back and Forth” e in chiusura, con i virtuosismi di “Curtain”. Ne avremmo gradito qualcuno in più ma non importa, per il resto si può attendere perchè gli Auden ci hanno già dimostrato che non è mai troppo tardi, che si tratti di inizi, ritorni o evoluzioni.

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Don Boskov – Istruzioni Per Allontanarsi Ancora Un Po’

Written by Recensioni

I Don Boskov vengono da Terni, Umbria, la regione che fa Stato a sé tanti sono i gruppi che dà lì provengono, tutti autori di un sound di una qualità che scavalca di parecchio quello della musica odierna sfornata nel nostro Paese. L’EP d’esordio Istruzioni Per Allontanarsi Ancora Un Po’ ci regala un succulento Emo/Postcore sulla scia dei Gazebo Penguins e dei Chambers. A differenza di quest’ultimi la componente Math Rock è ridotta al minimo, a favore di sonorità più dirette, come dirette sono le liriche che, senza troppi giri di parole, ci vengono sputate in faccia brutalmente. E’ facile riconoscere gli At The Drive-In nel brano di apertura “Tutti Hanno Già Deciso Per Gli Altri”, anche se le loro influenze vengono mescolate in un calderone arricchito dai diktat dello Screamo italiano. La successiva “Caverna” ha un inizio soffuso con la chitarra armoniosa che stona piacevolmente con le parole disperate gridate da Matteo. La più calma delle cinque canzoni presenti sul disco è senza dubbio “La Miseria Dell’Inverno”, dove la batteria rimane silente in disparte prima di emergere ruvida in tutta la sua violenza. “A Casa Anche Oggi” ci regala un po’ di melodia senza destabilizzare l’ascoltatore, ormai preda di spasmi sonori irrefrenabili. L’ultimo brano “Antenna” è anche il più articolato visti i numerosi cambi di tempo ed atmosfera, mostrandoci il lato camaleontico del sestetto umbro, capace di passare dai Glassjaw ai Fine Before You Came con una naturalezza disarmante. Un EP che sa già di consacrazione. Alla faccia del mainstream e di chi si ostina a sottovalutare la scena indipendente italiana.

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