Elettropop e malinconia – Intervista a Baobab!

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Quattro chiacchiere con Gaia Morelli aka Baobab! in occasione dell’uscita del debut EP.

(di Cecilia Nicolè)

Prendete una melodia melanconica, aggiungeteci un arrangiamento pop e colorato, accompagnato da ritornelli pronti a farsi ricordare ed ecco che avrete Baobab!, progetto guidato dalla voce di Gaia Morelli, rigorosamente col ! alla fine.

Baobab! è l’EP omonimo di debutto, uscito il 4 marzo per Needn’t e Dischi Sotterranei, alcune delle due etichette più attente e dedite a scoprire nuovi progetti.

Dopo le uscite dei singoli B e Noel, le sonorità di Baobab! si confermano con altri due inediti coadiuvati e prodotti da Carlo Corbellini dei Post Nebbia, quasi come a battezzare il debutto del progetto.

Noi di Futura 1993 non potevamo farci sfuggire l’occasione di chiedere direttamente a Gaia tutte le novità riguardo quest’albero sonoro, decorato da mille sfumature.

Ciao Gaia! Il 4 marzo è uscito il tuo primo EP, contenente quattro tracce; come le hai scelte?

Questi quattro brani – cinque con Intermezzo – sono abbastanza datati. Sono stati scritti da me, Alessandro e Marco tra il 2016 e il 2020 e sono frutto dei nostri primi anni di scrittura più matura.
Abbiamo scelto queste canzoni perché sono il riassunto di quel periodo, volevamo che questo primo EP fosse una sorta di contenitore di quei lavori.

Ci descriveresti il tuo processo creativo? Siamo curiosi!

Di solito parto dal testo, che può uscire in maniera spontanea o più impostata a seconda del momento, del posto e delle sensazioni che provo; poi cerco di adattare il testo a un giro di accordi, creando una linea vocale che sia coerente per me. Non mi piacciono le strutture canoniche delle canzoni, quindi cerco sempre di rompere questo schema e vado in parte a sensazione. Ci sono altre volte in cui la canzone esce già da una melodia, che magari ho in testa da tempo; poi il testo e la linea vocale vengono da sé. Credo comunque che la magia e la bellezza di scrivere canzoni stia nel lasciarsi stupire da ciò che può uscire già solo con la spontaneità di certe idee.

Il tuo è un pop malinconico ma l’estetica del progetto è coloratissima e hai un ! alla fine del nome. É un contrasto molto particolare, no?

Abbiamo sempre convissuto con questo contrasto, essendo persone che scherzano parecchio ma anche legate alla malinconia. Ci piace, mi piace giocare con questi due tratti, ma sotto sotto so di essere più legata al mondo emo.

Azzeccatissima anche la scelta di un Intermezzo in un EP così breve. È nato alla fine di tutto o c’era già l’idea?

L’idea c’era già ed era un brano strumentale di Alessandro. Era nato campionando un brano degli anni ’50 con un Geloso (registratore a nastro) comprato poco prima in un piccolo negozio dell’usato dietro le nostre sale prove. Secondo noi calzava a pennello come intermezzo all’interno dell’EP e abbiamo voluto inserirlo letteralmente nel mezzo dei quattro brani.

In Quindici sentiamo la tua voce dire “Sai ti vedo ancora tra le fessure delle mani sono troppe piccole posso nasconderci tutti i rimpianti”; è un’immagine molto suggestiva. Quali sono i rimpianti di una ragazza di vent’anni?

Credo che uno dei dispiaceri più grandi che si possa provare (secondo la mia concezione di vita) sia il rimpianto, la sensazione di non aver potuto – o voluto – dire o fare qualcosa. Spesso mi trovo in questo limbo, essendo una persona molto riservata, ma crescendo sto capendo che è anche giusto rischiare e sbagliare.

Il secondo dei due inediti presenti nell’EP si chiama Melatonina e tra le frasi che ci hanno colpito di più c’è “vorrei un paio di maschere per coprire i visi falsi della gente”. Cosa significa per te?

Non mi sento a mio agio a frequentare persone non trasparenti e a volte preferirei non mi dimostrassero di essere così, in modo da stare più tranquilla nell’approcciarmi con loro. Credo che a volte ignorare qualcosa ti faccia vivere in modo più sereno.

Come nei singoli precedenti (B e Noel), le produzioni di tutto l’EP sono a cura di Carlo Corbellini, frontman dei Post Nebbia. Come avete cominciato a lavorare insieme?

Abbiamo conosciuto Carlo grazie a Dischi Sotterranei e abbiamo iniziato a collaborare con lui a fine 2020. Le sue idee iniziali riguardo le prime take dei brani hanno combaciato fin da subito con le nostre, andando ad affinare sempre di più il tutto. In più, è stato molto bravo e delicato a far coesistere la sua e la nostra impronta nella produzione dei brani.

Il 2022 segna la ripartenza di concerti e tour di molti artisti. Ci puoi svelare qualche tua prossima data?

Dal mese di aprile inizierò a portare in giro questo EP con una nuova formazione, questo è quanto vi dirò!

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Last modified: 9 Aprile 2022