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Plunk Extend – Prisma

Written by Recensioni

All’apparenza un Ep di cinque pezzi, nella realtà un vero e proprio disco quello d’esordio dei Plunk Extend, artisticamente vario e imprevedibile, mi concentro ed inizio ad ascoltare Prisma. Le canzoni prendono il nome di cinque colori (Blu, Nero, Bianco, Rosso, Verde), cinque colori che rappresentano le diverse personalità della band stessa, Prisma non vuole assolutamente seguire una linea, vuole mostrare ogni volta una facciata differente, non vuole mai dissiparsi nella convenzionalità. “Blu” apre il disco con una chitarra capace di rapire le papille gustative, la ritmica tiene alta la tensione, il testo tiene impegnata l’attenzione. Insomma, parte molto bene Prisma, nella maniera in cui speri possa sempre iniziare un disco. Avete presente quando una giornata parte nel migliore dei modi? “Nero” cambia completamente aria, certo che rimaniamo sempre sul Pop Elettro Acustico, ma il cantato nelle strofe assume tonalità prettamente Hip Hop, le chitarre a tratti trasudano Folk, una cosa tanto nuova quanto inaspettata. I Plunk Extend decidono di non dare mai niente per scontato, questa caratteristica riesce a renderli in un certo senso controcorrente, non amano troppo catalogarsi nella definizione di un genere. “Bianco” è dolcemente cantautorale, della classica scuola italiana dei cantautori, una perla carica di sentimento, le emozioni iniziano ad intrecciarsi indissolubilmente. Potrei urlare tutto l’amore che ho dentro quando un finale tipicamente Coldplay inizia a far cavalcare gli strumenti verso una trionfale conclusione. Poi arriva “Rosso” e non poteva essere altro che potenza, rabbia e passione. I riff in progressione volteggiano in stile Ska, qualche lontano riferimento al Metal Hc (ma solo i profumi più nascosti, sia chiaro). “Verde” è la speranza, la speranza di portare un nuovo modo di comporre musica, i Plunk Extend suonano musica di un’altra galassia, una roba ancora sconosciuta al comune mortale. Dietro Prisma c’è tecnica, sperimentazione e soprattutto tanta voglia di stupire. Io vedo questo album come una mano di poker, cinque carte da spizzare lentamente, una per volta. Dopo i precedenti lavori in lingua inglese i Plunk Extend dimostrano largamente di saperci fare anche con l’italiano, sono una band innovativa a cui andrebbero rivolte tutte le migliori attenzioni del settore. Io un disco del genere potrei ascoltarlo in qualsiasi condizione emotiva, riesco sempre a trovare quello di cui ho bisogno. A voi sembra poco?

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“Verde” è il primo videoclip dei Two Fates

Written by Senza categoria

Dopo la fatica conseguente alla realizzazione del loro primo disco, i Two Fates hanno deciso di concedersi una vacanza, durante la quale decidono di registrare delle live-video session presso il luogo che li ha ospitati: le stanze di Podere Morico (Valfabbrica, Umbria).

“Abbiamo montato gli strumenti nella camera da letto, perché ci siamo innamorati delle tre finestre. Il video è stato realizzato con una action cam (appoggiata sul letto col trepiedi) che abbiamo acquistato per l’occasione insieme alla telecamera del mio smartphone (attaccata col nastro isolante nell’asta del microfono) e la vecchia mini dv di mia sorella (sul piano). Abbiamo pranzato il cous cous nel tavolino sul portico per goderci la natura e la primavera. Poi siamo andati al Cinema Metropolis di Umbertide a suonare e il giorno dopo a fare un giro in mountain bike fino al mio arresto cardiaco, ma queste sono cose che riguardano più il weekend che il making of del video.” racconta LorElle, parte femminile del duo.

Da tale atmosfera nasce il video di “Verde”, il primo brano composto dalla cantante. “Immaginavo un posto con uno scenario stile Alice nel paese delle meraviglie di Tim Burton. Arrivata a metà canzone, non sapevo come continuare. Poi mi sono addormentata e ho fatto un sogno. Ero in un campo di calle bianche, la luce solo da una parte del cielo, che era coperto a metà di nuvole scurissime. Così nacque la seconda strofa per poi evolversi fino alla fine.” continua l’autrice.

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