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L’Officina della Camomilla – Senontipiacefalostesso Due

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La band-giocattolo brainchild di Francesco De Leo torna ad un anno di distanza dall’esordio con il seguito, Senontipiacefalostesso Due, titolo esplicitamente strafottente e che già dà l’idea di quell’arroganza bambinesca e sognante che sorregge tutto l’immaginario de L’Officina della Camomilla. Più che il seguito del primo disco, comunque, Senontipiacefalostesso Due è considerabile come una sua seconda parte, e ne prosegue il discorso in modo omogeneo (è cosa nota che il repertorio de L’Officina sia pressoché infinito, e che lo sia stato già da prima dell’uscita su Garrincha). Abbiamo anche qui due direttrici che fanno da scheletro ai quindici brani del disco: un cantautorato giocattolo, naif, fatto di chitarre acustiche, arpeggi, pianoforti che gocciolano, archi malinconici, tastiere e synth; e un Post-punk indie dalle chitarrine acide e la batteria pestata, distorsioni spuntate da forbici arrotondate. Personalmente riesco a farmi convincere più dal primo dei due mood (“Piccola Sole Triste”, “E Londra e Londra”, “Gentilissimo Oh”, “Bucascuola”) che dal secondo, che mi sembra un po’ più paraculo, come se fosse un vezzo più superficiale (anche se, ogni tanto… per esempio, “Rivoltella”). In ogni caso, l’asso nella manica del quintetto è la voce di De Leo, e quando scrivo “voce” non intendo solo il timbro vocale e lo stile canoro, ma tutto il punto di vista, ingenuo e tagliente, meravigliato e cinico, spensierato e lunare, malinconico e ironico assieme. È su questo fulcro che gira tutta la band, e se non sapete farvi trascinare dai flussi di in-coscienza di questo “bambino stronzo” allora per voi ascoltare L’Officina della Camomilla sarà piuttosto una tortura che uno strano, vergognoso piacere. Che possa convincere o meno, De Leo si è creato un mondo, fatto di nazipunk e kebabbari, campi a grancassa, gente col labbro spaccato e meringhe e lexotan, biciclette e squatter, licei che sembrano fabbriche, muri che sbavano… uno stile inconfondibile, che per forza di cose divide in estimatori e bestemmiatori. Io, mio malgrado, mi trovo nel primo gruppo, ma sarò capace di lasciarmi andare senza sensi di colpa solo quando riusciranno a perdere la strafottenza indie sopra le righe, ché sembra sempre che debbano strafare per convincerci a schiaffi (“Biciclettapirata”, “Ho Visto un Nazipunk sul Tram”), quando potrebbero tranquillamente sussurrare storie nella penombra e farci innamorare perdutamente (“quella giovane donna appartiene a nessuno, e a nessun altro”). Spero, ardentemente, nel loro invecchiare.

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Le date del tour de L’Officina della Camomilla

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Il 4 novembre è prevista l’uscita di Senontipiacefalostesso Due, il nuovo album de L’Officina della Camomilla, uno dei nomi più promettenti della nuova musica italiana; oggi annunciamo che la band della scuderia Garrincha Dischi (già label de Lo Stato Sociale) sarà in tour in Italia tra novembre e dicembre, con una data zero prevista per il 24 ottobre in provincia di Pesaro Urbino.

Qui l’elenco delle date:
data zero: 24/10 Lunano (Pu), Enoteca
06/11 | Bologna, Locomotiv Club
07/11 | Sant’Egidio alla Vibrata (TE), Dejavù
08/11 | Andria (BT), Officina San Domenico
15/11 | Foligno (PG), Supersonic Music Club
21/11 | Torino, Spazio 211
28/11 | Firenze, Auditorium Flog
05/12 | Napoli, Cabaret Portalba
07/12 | Roma, Esc Atelier
12/12 | Brescia, Lio Bar
13/12 | Segrate (MI), Circolo Arci Magnolia
19/12 | Rosà (VI), Vinile Club

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Nuovo disco per L’Officina della Camomilla.

Written by Senza categoria

L’Officina della Camomilla il 4 novembre pubblicherà per Garrincha Dischi (già etichetta de Lo Stato Sociale e L’Orso) il secondo album ufficiale: Senontipiacefalostesso Due (seguito del volume Senontipiacefalostesso Uno, uscito a febbraio 2013). Il quintetto milanese, capitanato da Francesco De Leo, sforna un disco in controtendenza, lungo e variegato, formato da 15 mini-racconti onirici e Punk insieme che sanno cantare del nostro tempo come nessun altro riesce a fare. Attraverso personaggi-simbolo e animali-totem, infatti, L’Officina della Camomilla ci racconta la solitudine metropolitana, il bisogno di fuga e la disillusione amorosa tipici del nostro tempo, miscelando allucinazioni a scorci di normalità e sfornando versi destinati a lasciare il segno. Senontipiacefalostesso Due è un album intenso, nato dalla totale libertà creativa e visionaria della band, solo apparentemente nonsense. Fortemente attaccato alla realtà metropolitana milanese, ancora una volta sfondo di più di una traccia (con i riferimenti ai Navigli, a piazza Duomo e agli immancabili “palazzi scheletri”), ma che musicalmente trova le sue coordinate tra Londra e New York, tra Chiavari – città natale di Francesco – e le infinite vie della complicata psiche dei cinque. Un disco scritto a occhi chiusi, un disco che sfugge alle canoniche definizioni di genere, un disco importante.

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