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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #26.02.2018

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Manuel Volpe & Rhabdomantic Orchestra – Albore

Written by Recensioni

Prova di eleganza e di gusto per il marchigiano Manuel Volpe. La sua mano da produttore e musicista si sente in questo nuovo disco dal titolo Albore pubblicato dalla Agogo Records. Interamente scritto, arrangiato e prodotto da Manuel Volpe, l’album si avvale di un eccellente team di produzione composto da Massimiliano Moccia (Movie Star Junkies), Andrea Scardovi (Sacri Cuori), Kelly Hibbert (Flying Lotus, Heliocentrics) e Volpe stesso con la preziosa supervisione dell’esperto di Afro/Jazz/Fusion Andrea Benini (Mop Mop). L’artwork è ad opera di Edoardo Vogrig. A tre anni circa da Gloom Lies Beside me as I Turn my Face Towards the Lights si ripropone sul mercato musicale con una delle più interessanti uscite del nuovo panorama discografico italiano di questo 2016, un lavoro che come pochi, nasce dalla provincia e visita regioni antiche ed altre lontane portandoci a spasso per i territori latini e quelli arabi, tra i popoli e i cori africani e i metalli preziosi delle grandi città. Un disco sostanzialmente di Lounge che coniuga pochissima elettronica ai suoni reali condotti per mano dalla sua inseparabile Rhapdomantic Orchestra. In questi dieci inediti in studio, Manuel Volpe culla e accompagna, in brani che rischiano la monotonia certamente ma che invece ogni volta sanno come sottolineare il proprio carattere e la propria personalità.

“Basrah”è una traccia molto seducente almeno quanto “Rhabdomancy” che però è più
“spirituale” affrontando temi quali il rapporto che l’artista ha con Dio. Il video di lancio, bellissimo, recita il concetto di viaggio ma soprattutto di divenire: il brano è “Nostril” ed il protagonista è un ragazzo di colore che osserva una Torino sconosciuta perché forse vi ci arriva per la prima volta. Oppure osserva la sua città in un modo che mai prima si era sognato di fare e quello che vede, in ogni caso, è una scoperta. Ed il disco di Manuel Volpe il fondo è così: una scoperta dietro il telaio di brani dolcissimi, scuri, intensi, riflessivi e assolutamente internazionali. Prova di stile contro gli inutili quanto ormai scontati tentativi di trasgressione digitali che si espandono a macchia d’olio in questa scena indipendente italiana.

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Byzantium Experimental Orchestra || Intervista a Bruno Dorella

Written by Interviste

Nel 2014 la città di Ravenna vede la nascita di un’orchestra speciale, la Byzantium Experimental Orchestra, un ensemble che unisce Rock, Avanguardia, Jazz e musica Classica. L’orchestra è diretta e condotta da Bruno Dorella (Ronin, OvO, Bachi da Pietra), che nella conduzione si avvale della collaborazione di Nicola Manzan (Bologna Violenta).

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Fab (e i Fiori) – Nonmiscordardite

Written by Recensioni

Ecco il primo capitolo sincero e pulito dei Fab (E i Fiori). Si intitola Nonmiscordadite ed approda sul mercato discografico per mano di Spigolo e Brutture Moderne (quest’ultima storica label dei Sacri Cuori). Romagnoli in tutto e per tutto, in attività relativamente da poco ma già con un bello zaino di riscontri spesso incoronati proprio al MEI di Faenza dove hanno anche ricevuto il riconoscimento come miglior band emergente. Questo disco quindi è tanto, nel senso che porta dentro di se vita, strade, persone e un entusiasmo difficile da contenere in poche righe suonate. Un quartetto decisamente acustico dove intervengono cajon, percussioni, violoncelli chitarre acustiche e poco poco altro. Un lavoro interamente analogico o quasi, naturale e senza editing perchè – riportando proprio le loro parole – “non si è voluto restituire al disco qualcosa che sia contro natura o fuorviante dal loro reale impatto sonoro”. Quindi “Nonmiscordardite” è un disco grezzo (nel bel senso del termine), verace, un lavoro di campagna più che di città, di terra più che di metallo industriale. Certo che mantenere lo stesso mood per tredici brani è pericoloso per l’attenzione e la curiosità ma è anche vero che ci vuol arte e mestiere a rendere vivere e innovativa la creatività così a lungo. Un disco che nel brio di un cantautorato molto artigianale canta l’amore da un punto di vista certamente adolescenziale ma anche e soprattutto un amore mai scontato e mai banale, mai pop, attuale nelle sue tecnologie di comunicazione – vedi anche il nuovo video del singolo “Pose (la Regina del Telefono)” – e quindi nelle tematiche di cui si rende complice. Un disco anche diviso per mood: se da una parte troviamo quella leggerezza capace di prendersi un po’ in giro dall’altra troviamo una marcata vena di malinconia, si incupiscono i toni e per una strana ragione si diventa anche più maturi. La frontiera della nuova canzone d’autore quindi non è fatta solo di dissonanze e di dischi mal registrati purché distorti di elettricità. Non è fatta di musica pop e di citazioni colte di maestri d’altri tempi. La nostra musica d’autore, quella nuova, è anche fatta di leggerezza, che non deve per forza rivoluzionare o insegnare una nuova via. Magari, per uno strano motivo che non serve neanche spiegare, Fab (e i Fiori) ci regalano solo la semplicità di far musica per gioco prima e per mestiere poi. Il resto in fondo, come è giusto che sia, non dovrebbe tanto interessare.

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“Fammi Vedere” è il primo singolo di Enrico Farnedi

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“Fammi Vedere” è il primo singolo estratto da Auguri Alberta, il secondo album di Enrico Farnedi, in uscita lunedì prossimo, 13 aprile, per Brutture Moderne / Sidecar, distribuito da Audioglobe e con la produzione artistica di Francesco Giampaoli. Con questo brano, il cantautore e polistrumentista cesenate celebra la perfezione della natura. Il rapporto tra uomo e natura è uno dei temi al centro del nuovo album. D’altronde Farnedi è cresciuto a stretto contatto con la campagna – come suo padre e suo nonno. Il musicista, che negli ultimi anni ha collaborato tra gli altri con i Sacri Cuori, Lo Stato Sociale, L’Orso e Saluti da Saturno, così racconta: “L’artista non può che ostinarsi a tentare di superare piante, animali, fiumi e vento con la fantasia, sempre perdendo gioiosamente ma traendo ispirazione dalla natura e godendo anche solo nel contemplarla”. Nel brano Farnedi suona batteria, basso, ukulele, pianoforte, organo e percussioni. Lorenzo Gasperoni suona la chitarra elettrica e Caterina Arniani, Eloisa Atti ed Estrema Riluttanza hanno fatto i cori. La regia del videoclip di “Fammi Vedere” è di Pietro Bondi

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Andrea Leonardi (Suoni in Chiostro)

Written by Interviste

Torna a San Gemini (TR) il 13 settembre 2014 Suoni in Chiostro, giornata dedicata alla musica indipendente italiana, ma anche alla fotografia, al teatro e alla body art, organizzata dall’omonima associazione, attiva ormai da diversi anni nella promozione culturale nel territorio. Per l’occasione, abbiamo incontrato il fondatore dell’associazione che fa capo a questa manifestazione per capire come nasce e come vive uno spettacolo poliedrico come Suoni in Chiostro; Andrea Leonardi.

Suoni in Chiostro sta cominciando a diventare un appuntamento fisso per gli amanti della musica indipendente e dell’arte in generale. Quando è nato questo evento e come è cresciuto negli anni?

Suoni in Chiostro nasce nell’aprile del 2013 da un’idea di alcuni ragazzi sangeminesi amanti della musica e dell’arte in generale. A quei tempi non era ancora nata una vera e propria associazione, nata solo in seguito grazie anche al successo di quel primo appuntamento. Una volta costituita l’associazione Suoni in Chiostro, si è deciso di dare continuità all’organizzazione di eventi, puntando l’attenzione sulla stagione estiva. Il 23 agosto sempre dello stesso anno ha avuto origine un festival  concentrato in un’unica giornata con nuove realtà del paese. I nostri progetti hanno infatti carattere itinerante, ogni appuntamento si svolge in un luogo diverso per poter dare così visibilità, di volta in volta, a scorci e paesaggi sempre nuovi e suggestivi.

Quest’anno in particolare il programma si presenta particolarmente interessante. Come si svolgerà l’evento e quali sono i momenti più attesi?

Sicuramente gli avvenimenti più importanti della giornata saranno i quattro concerti che a partire dalle 21 si svolgeranno a Piazza Palazzo Vecchio. La musica è stata, in tutti gli eventi Suoni in Chiostro, la pietra miliare intorno alla quale tutto il resto ruota.

Tra le varie iniziative, la presentazione del libro La Distanza dall’Albero di Giada Fuccelli e Maurizio Ruggeri. Di che tipo di opera si tratta? Ha un legame con la musica? Perché si svolgerà “in un luogo segreto”?

Non si tratta di una presentazione di un “libro” vero e proprio, ma di una lettura intima di poesie scritte da Giada, accompagnate dal suono sperimentale ed evocativo degli strumenti di Maurizio. Un’esperienza particolare che si svolgerà a ridosso della zona concerti e, appunto, sotto un albero. Lasciamo spazio all’immaginazione e alla curiosità di chi si troverà a godere dello spettacolo per svelare ulteriori particolari.

Tra i vari musicisti troviamo Cosmolab, Carlini Serra, Above the Tree e Sacri Cuori. Come siete arrivati a queste scelte?

Da sempre Suoni in Chiostro è alla ricerca di qualcosa che conferisca agli eventi musicali un tocco particolarmente suggestivo e intrigante. Non a caso le attenzioni sono sempre indirizzate verso progetti musicali sicuramente non scontati e non necessariamente “conosciuti” dal pubblico a cui si rivolgono. Sicuramente nomi come Sacri Cuori e Above the Tree sono quelli su cui il nostro interesse si è fissato sin dal principio; i primi vengono da numerosi successi a livello anche di critica essendo stati tra l’altro vincitori di un premio per la colonna sonora del film “Zoran il mio nipote scemo”; i secondi, definiti dalla critica come “protagonisti più singolari e misteriosi del nuovo millennio musicale italiano”, non potevano non far parte di questa programmazione. Sergio Carlini e Francesco Serra presenteranno in anteprima nazionale il loro nuovo lavoro in uscita nei prossimi mesi. Tutto questo verrà inaugurato dalla presenza di una delle band locali più interessanti a nostro avviso, i Cosmolab, che hanno recentemente partecipato al Berlin Psych Fest di Berlino.

Oltre a questo, mostre fotografiche, teatro e tanto altro. Come riuscite a legare la musica a tutto il resto senza far perdere interesse? Non sempre gli appassionati di musica lo sono anche delle altre arti.

Fin dalla prima edizione, gli amanti di questo appuntamento sono a conoscenza del fatto che all’interno della giornata l’attenzione verrà posta anche su altre forme d’arte. Coinvolgendo parti diverse del paese per ogni tipologia di proposta, diamo la possibilità e l’opportunità a ciascuno di scegliere l’attività che preferisce: farsi un giro per i mercatini e le mostre, piuttosto che  ammirare lo spettacolo teatrale o i reading di poesia, in altre parole di usufruire a proprio piacimento di ciò che più aggrada.

Dove li trovate i soldi per organizzare tutto questo?

Il finanziamento agli eventi è stato sempre e solo grazie alle realtà commerciali presenti sul territorio ed al tesseramento. Ad oggi, nonostante una delibera da parte del Comune di San Gemini per un piccolo finanziamento, nessun soldo pubblico è stato erogato nelle casse della nostra Associazione

Cosa vi aspettate da questo evento? Sarà un successo se…?

Speriamo che, come nelle precedenti edizioni, si potrà di nuovo parlare di una giornata riuscita. Ma, al di là dei numeri, possiamo dire senza ombra di dubbio che per noi sarà un vero successo solo se chi parteciperà alla giornata (musicisti, espositori ed artisti compresi) potrà dire il giorno dopo: “sono stato a San Gemini al Suoni in ChiostroFfest e sono stato bene”. Questo è quello a cui di più la nostra associazione tiene.

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