Nirvana Tag Archive

Dodici Tracce: non la solita playlist #02

Written by Playlist

Una rubrica mensile in cui le illustrazioni di Stefania incontrano gli scritti e le playlist di Claudia, dando alla luce un racconto sonoro a forma di vinile.
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Good Moaning – Cornwall [VIDEOCLIP]

Written by Anteprime

Guarda in esclusiva il video del secondo estratto dal loro ultimo album The Roost.
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Pain Check – Pain Check EP

Written by Recensioni

Pixies, trent’anni di “Surfer Rosa”

Written by Articoli

Desiderio, “Nirvana” è l’ultimo capitolo di BEAUTY HAZARD 2007 | 2017, a Milano dal 5 dicembre

Written by Eventi

Dal 5 dicembre 2017 al 14 gennaio 2018 La Fabbrica del Vapore – Spazio Ex Cisterne presenta l’ultimo capitolo della saga BEAUTY HAZARD 2007 | 2017 dell’artista Desiderio in una mostra intitolata Nirvana, a cura di Chiara Canali, promossa dal Comune di Milano e organizzata dall’Associazione culturale Art Company.

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Spartiti + Cleo T. + Dengue Dengue Dengue @ Manifesto Fest – Monk Club, Roma | 11.03.2017

Written by Live Report

Per chi non lo sapesse ancora, Spartiti è il progetto che coinvolge Max Collini degli Offlaga Disco Pax e Jukka Reverberi de I Giardini di Mirò, entrambi già rodati in coppia con le “Letture emiliane”.

(foto di Beatrice Ciuca)

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VIAGGI MUSICALI | Intervista agli Harmonic Pillow

Written by Interviste

Fast Listening | Luglio 2016

Written by Recensioni

Le Larve – Non sono d’accordo (Cantautorato, Rap) 6,5/10
Ispirato, audace e incazzato: Non sono d’accordo de Le Larve, al secolo Jacopo Castagna, è proprio così. Il suo cantautorato in-opposition sa di rabbia verso la società e la falsità di certi rapporti umani. Un fiume in piena colmo di spunti interessanti ma che avrebbe bisogno di essere arginato quel tanto che basta per esprimere al meglio tutto il proprio potenziale.  Da non perdere “Fantasmi” e “Quello che sono”, con il prezioso feat. di Chiara dello Iacovo.

[ ascolta “Fantasmi” ]

The Great Saunites – Nero (Heavy Psych) 6/10
Più meditato dei suoi predecessori, Nero, suite di 35 minuti divisa in tre parti, conferma l’ossessione dei lodigiani per il tribalismo e per la circolarità del suono, andando però a perdere un po’ troppo in fisicità, soprattutto lungo i 19 minuti dell’iniziale title-track. Funzionano meglio i due successivi movimenti (“Lusitania” e “Il Quarto Occhio”) ma ci si trova in definitiva di fronte ad un lavoro che ad ascolto concluso non ci lascia dentro grandi tracce di sé, risultando meno scuro e misterioso di quanto probabilmente si sarebbe voluto. Insomma, un piccolo passo indietro per due musicisti che comunque non si discutono.

[ ascolta “Lusitania” ]

The Star Pillow – Above (Ambient, Drone) 7/10
Registrato al Btomic (storico locale spezzino chiuso ad inizio anno) davanti al solo Jacopo Benassi (tra i proprietari del locale),  questa nuova fatica del toscano Paolo Monti è una cosmica escursione chitarristica Ambient-Drone. Un intimo viaggio nel buio siderale dalla durata di 48 minuti suddivisi in 5 coinvolgenti tracce, morbide, sognanti, crepuscolari, abissali e cinematiche che rappresenta indubbiamente uno dei migliori dischi nel genere firmati da un artista italiano in questo 2016. Ad impreziosire il già pregevole lavoro, prodotto da Time Released Sound, troveremo nell’edizione limitata il CD inserito nel box di una pellicola Kodak del 1969 (anno dello sbarco sulla Luna di Neil Armstrong) ed all’interno della confezione foto originali della NASA scattate in quello stesso anno.

[ ascolta “Sleeping Dust” ]

Le Scimmie – Colostrum (Doom Metal) 6,5/10
Formazione nuova (ingresso di Simone D’Annunzio all’effettistica oltre che un cambio dietro le pelli dove ora siede Gianni Manariti) e nuova forza espressiva per la band di Vasto. Lontano dal poter dirsi originale, Colostrum è comunque un disco che libera una grande potenza e che, anche grazie ai nuovi componenti della band, riesce a fissare e descrivere meglio le atmosfere del trio guadagnando in densità e tensione, risultando indubbiamente superiore al precedente Dromomania. Un buon passo avanti ed un convincente lavoro per la band capitanata dal chitarrista Angelo Mirolli.

[ ascolta “Crotalus Horridus” ]

Mesarthim – Isolate (Atmospheric Black Metal, Doom, Elettronica) 6,5/10
I growl lontani e riverberati non sporcano più di tanto questo disco di Black Metal travestito da Post-Rock atmosferico (o è il contrario?). Sono ambienti distesi e armonie avvolgenti quelli attraversati dai Mesarthim con le loro chitarre ultra-distorte, i loro assoli retrò e le loro batterie col doppio pedale continuo, in un mistone di rilassatezza e tensione che pende forse più verso la prima che verso la seconda. Qua e là spuntano persino curiosi arpeggiatori, synth frizzanti e pianoforti lievi, in un crossover Metal-Ambient che ricorda qualcosa dei Junius e che incuriosisce più del previsto.

[ ascolta “Declaration” ]

Dubioza Kolektiv – Happy Machine (Balkan, Ska-Punk, Dub, Hip-hop) 7/10
Gruppone bosniaco ribelle che mescola stralci di musica tradizionale e generi alternativi per cantare dai bordi d’europa la voglia di un mondo diverso, con pochissimo cinismo e tanta fame di cambiamento e festa. Il disco è divertente, ballabile e intenso: pur senza inventare granché, riesce a rimanere interessante mescolando suoni e culture in un marasma che, nel caos, coinvolge facilmente. Con partecipazioni di, tra gli altri, Manu Chao e Roy Paci.

[ ascolta “No Escape” ]

Fiumi – The Fat Sea Time (Indie Rock) 6/10
Dopo due EP e una  decennale esperienza sui palchi i Fiumi ci presentano il loro primo disco. E lo fanno molto bene, offrendo dieci tracce variegate e godibili. La matrice di partenza è un sound ispirato agli anni 90, ma che sa essere moderno, giocando sapientemente a volte con la psichedelia, a volte con sporcature di elettronica o lievi distorsioni.  Un disco che riesce trasmette con leggerezza un senso malinconico, che ti avvolge con piacevolezza ed equilibrio, mai eccessivo e mai carente nell’ispirazione.

[ ascolta “In The Noise” ]

Monaci del Surf – Vol. 3 (Surf Rock) 5/10
I Monaci del Surf sono degli ottimi musicisti e degli ottimi performer che fanno scatenare il pubblico a botte di surfer riff. Il loro terzo capitolo non si discosta dai precedenti lavori ed composto completamente da cover riadattate in chiave surfer. Ce n’è per tutti i gusti, dai Nirvana ai Depeche Mode, agli Offspring, senza dimenticare la madrepatria con Donatella Rettore e Nicola di Bari. Come tradizione vuole per i Monaci del Surf è vietato prendersi troppo sul serio quindi, tra la cover della sigla di Game Of Thrones a “Sognando la California”, mettete le cuffie e let’s surf.
[ ascolta “California dreamin’ “ ]

Alessandro Sipolo – Eresie (Cantautorato, Folk) 6,5/10
Sipolo è un cantastorie d’altri tempi, dalla voce suadente e dalla penna fine, e il suo Eresie un concentrato di atmosfere: Folk, soprattutto, ma anche Manouche, Blues, Rock e latine, impregnate sempre di una forza lirica e una coerenza ideale degne di ammirazione. Raffinato e multiforme, capace dell’intensità dolorosa di “Tra Respirare e Vivere” e dello sberleffo ironico di “Comunhão Liberação” con la stessa credibilità, soffre un po’ il cliché del Folk impegnato (Modena City Ramblers, Bandabardò) ma riesce spesso ad arginare il déjà vu grazie a uno sguardo che dimostra di possedere, qui e là, una sensibilità non comune.
[ ascolta “Comunhão Liberação” ]

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letlive. – If I’m the Devil…

Written by Recensioni

Se dovessi trovare un tema portante per il nuovo disco dei letlive. questo sarebbe senz’altro il coraggio. Il coraggio di cambiare pelle, di affrontare chi non capirà le loro decisioni, di fare buon viso a cattivo gioco anche davanti la possibile perdita dei fan più bacchettoni.

Già da “I’ve Learned to Love Myself” ci ritroviamo spiazzati davanti a una dose di malinconia talmente massiccia da massacrarci l’anima. Che fine ha fatto la band artefice di dischi rabbiosi come Fake History o del più recente The Blackest Beautiful? Mistero. C’è qualche avvisaglia del passato in “Good Mourning, America”, political song che affronta un argomento delicato come la discriminazione femminile. Però poi con la struggente “Who Are You Not” si percepisce ancora quel malessere che solo un cuore spezzato può comprendere. Sul loro sito capeggia la scritta a caratteri cubitali The Soul Punx Experience: di Punk ne è rimasto ben poco (“Elephant”), di Soul ne troviamo a bizzeffe in “A Weak Ago”, spaccato di un improbabile incontro tra i Nirvana e Michael Jackson. Paradossalmente l’episodio più claudicante è “Another Offensive Song”, sicuramente il pezzo che ricalca maggiormente le orme delle fatiche precedenti, ma che qui fa la figura becera del pesce fuor d’acqua. Pregevole però la scelta di piazzare la canzone più forte proprio prima delle due conclusive che sono l’apice della sensibilità di una band che si toglie di dosso ogni forma di acredine. “If I’m The Devil…” e “Copped Colored Quiet” mettono il punto a uno dei lavori meglio riusciti dell’anno in corso, dove ogni singola composizione resta impressa e riconoscibile anche a un ascolto poco attento.

Quando il rinnovamento coincide con il miglioramento c’è poco da fare. Ogni ulteriore parola spesa sarebbe superflua. Chapeau!

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I Dinosaur Jr. in Italia per tre date

Written by Eventi

I padri dell’indie rock americano, ispiratori della scena alternativa anni ‘90, amati da Nirvana e Sonic Youth, arrivano in Italia nella formazione originale per tre concerti imperdibili in cui si festeggeranno i 30 anni dal loro disco di debutto: Dinosaur.

 

 

21 giugno 2016 – Sesto San Giovanni (Mi) – Carroponte

via Granelli 1 – 20099 Sesto San Giovanni (MI)

info:www.carroponte.org

inizio concerti ore 21.30

biglietti: 17 € + d.p. / 20 € in cassa

biglietti disponibili:

www.ticketone.it, call center 892 101

www.mailticket.it

22 giugno 2016 – San Gemini(TR) – Degustazioni musicali

biglietti: 17 € + d.p

Open: Soria + Bob Corn
Apertura porte 19:30
Inizio Concerti 21:00

Prevendite disponibili:www.bookingshow.it

23 giugno 2016 – Padova – Parco della Musica

biglietti: 17 € + d.p. / 20 € alla porta

Prevendite disponibili: http://www.mailticket.it

Info: parcodellamusicapadova@gmail.com

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Big Cream – Creamy Tales

Written by Recensioni

Eterni Peter Pan, dentro e fuori, ma allo stesso tempo nubilosi e malinconici. Perennemente distratti da chissà cosa per capirsi veramente come per riuscire ad evitare di sporcarsi mangiando un gelato. Ancora oggi li riconosci: entrano in cremeria, ordinano il loro cono e sapendo che si sporcheranno fanno incetta di tovagliolini di carta che finiscono stropicciati in qualche tasca, pronti all’uso; quei tovagliolini sono spesso la loro più grande evoluzione dai tempi in cui ascoltavano Cobain in cuffia col loro buon vecchio walkman e la copertina di questo esordio dei Big Cream li descrive perfettamente.
Sono i ragazzi, oggi quarantenni, cresciuti a pane ed Alternative Rock a stelle e strisce del periodo che dalla prima metà degli Ottanta alla prima dei Novanta segnò le loro giovani esistenze e che questi tre ragazzacci della provincia di Bologna, completamente pazzi per quel periodo hanno deciso, come molti loro attuali colleghi, di riproporci sguazzandoci dentro come se li avessero vissuti. Creamy Tales, prodotto da MiaCameretta per la versione in CD e da More Letters Records per la versione in cassetta (a dimostrazione dell’attaccamento verso quegli anni) è il titolo scelto per questo EP ma il lavoro, per quanto proposto, avrebbe potuto benissimo intitolarsi Superfuzz Bigcream combaciando tra l’altro nel numero dei brani come nella durata con l’EP d’esordio dei Mudhoney.

A onor del vero, l’ispirazione ancor più che dalla band di Mark Arm arriva da Nirvana e Dinosaur Jr., saranno comunque molteplici i riferimenti in ambito Alt Rock statunitense che si incontreranno durante l’ascolto. Il trio ci proporrà dunque un sound centrato sulle tipiche distorsioni del periodo sopra citato spingendo i ritmi fin dove il genere consente tra riff energici immersi in voci e suoni ruvidi ma melodici.
Il tutto verrà chiarificato sin dalla traccia d’apertura una “What a Mess” nella quale non risulterà difficile immaginare i 3 giovani suonare live con alle spalle un bel muro di ampli in pieno stile Dinosaur Jr. (l’impronta della band di J Mascis sarà ripresa anche nel video che accompagna il brano). Il disco non si scosterà mai molto da questi canoni, troveremo semplicemente canzoni il cui stile virerà verso il Grunge più classico (“Sleepy Clood”) o nelle quali sarà possibile trovare sentori di quel Pop Punk d’inizio anni 90 in stile Blink-182 e Green Day (“Sleep Therapy”) e nel caso del brano più a sé stante del lotto (“Slush”) maniere più vicine allo Shoegaze con voce e cori mimetizzati tra gli strumenti che in alcuni frangenti di questo pezzo viaggeranno a velocità meno sostenuta rispetto al resto del disco; in tutto questo non risulterà difficile trovare echi di Pixies per quanto svuotati un po’ della loro fantasia.
I Big Cream non inventano niente e farlo non era assolutamente nelle loro intenzioni, tutto suonerà già sentito, i loro riferimenti saranno sfacciatamente riproposti e miscelati ma in modo maledettamente istintivo e profondamente sentito tanto da farci pensare che Riccardo, Christian e Matteo non potrebbero suonare diversamente. I tre ragazzi, che aspettiamo fiduciosi e con tanto di maglietta macchiata alla prova sulla lunga distanza, in queste sonorità hanno infilato le mani in modo godurioso e frenetico come i bambini le infilano nella cioccolata o nella cesta dei giocattoli e li hanno fatti loro creando questa crema che farsi scivolare addosso è un vero piacere, per chi vent’anni li ha oggi come per chi, troppo distratto per rendersene conto, li avrà per sempre.

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Dinosaur Jr., due date in Italia a giugno

Written by Eventi

I padri dell’indie rock americano, ispiratori della scena alternativa anni ‘90, amati da Nirvana e Sonic Youth, arrivano in Italia nella formazione originale per due concerti imperdibili in cui si festeggeranno i 30 anni dal loro disco di debutto, Dinosaur.

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