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Le Classifiche 2016 di Silvio “Don” Pizzica

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Musica e Cinema: Control

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Control (UK, USA, Australia, Giappone)
Anno 2007
Durata 122 min
Regia Anton Corbijn

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La vita del frontalist dei Joy Division Ian Curtis (Sam Riley), tratta dal libro biografico “Touching from a Distance”, in italia pubblicato da Giunti editore con il titolo “Cosi vicino, cosi lontano” (permettetemi un off-topic, tradurre “toccandosi da lontano” con un titolo che richiama in modo palese un film di Wenders, è semplicemente senza senso) di Deborah Woodruff Curtis, moglie di Ian (Samantha Morton), è descritta, almeno all’inizio, come quella di un adolescente normale. Va, abbastanza svogliatamente a scuola, ha un migliore amico, a cui frega la ragazza che poi diventerà sua moglie, è fruitore dei concerti delle allora emergenti band britanniche Alternative, la sua camera è piena di dischi e di poster dei suoi idoli ed è tifoso del Manchester City. Si sposa, ha una bambina e un lavoro, in un grigio ufficio di collocamento, canta nel suo gruppo per locali e pub di Manchester e dintorni, via via più importanti, fino alle soglie di una tournèe negli Usa che potrebbe consacrarlo.

Come ogni opera biografica che si rispetti, il film rappresenta uno spaccato di quei anni (fine anni Settanta inizio anni Ottanta britannici). Ma a differenza di altre opere del cinema inglese anche recente, non ci sono riferimenti politici e/o sociali in quella che resta uno dei periodi più tumultuosi della storia inglese, ossia l’ascesa della Thatcher e del neoliberismo che tanti squassi provocarono, soprattutto nel nord-ovest dell’Inghilterra da dove Curtis veniva. Invece gli accenni a quell’epoca riguardano solo l’ambiente musicale underground del tempo. E non potrebbe essere altrimenti dato che la sua vita e il suo mondo, la sua arte e la sua estrema sensibilità sono al centro di tutta la pellicola. Il rapporto con la moglie e l’amante Annick (Alexandra Maria Lara) rappresenta in modo molto chiaro e paradossale l’affresco di questo poeta maledetto moderno; cioè il non sapersi staccare da nulla che lui ama, quasi in maniera spasmodica, dai suoi affetti. Ai più, un tale comportamento sembrerebbe egoistico ma qui viene descritto come un estremo gesto di ipersensibilità che lo porterà alla fine all’autodistruzione.

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Cosi come per l’ambiente che lo circonda, anche gli altri personaggi risultano schiacciati dalla sua figura: il suo gruppo quasi scompare, Tony Wilson è trattato come una comparsa, i genitori sono dipinti in modo anonimo e asettico. L’unico che emerge un pochino è il manager dei Joy Division, ma forse più per la bravura dell’attore che lo intrpreta (Toby Kebbel) che per altro. Il rapporto con la malattia, incontrata casualmente e che sarà fonte del brano “She Lost Control” e l’abuso di psicofarmaci per curarsi, anche in questo caso, quasi non traspaiono nel film, quasi come scelta di far emergere ancor di più le sue debolezze e i suoi tormenti. La sua musica, poi, è l’elemento centrale del film. Non a caso la regia è curata da Anton Corbijn, qui al suo primo lungometraggio, che proviene dai video musicali (“Atmosphere” dei Joy Division, “Heart-shaped Box” dei Nirvana e “Straight to You” di Nick Cave and Bad Seeds, sono solo alcuni dei video che ha diretto), dal già citato sonoro (i brani sono realmente suonati e cantati dagli attori, escluse le sole “Love Will Tear us Apart” e “Atmosphere”, mentre sono presenti, nella colonna sonora, brani di The Killers, Bowie, Sex Pistols e New Order, spesso risalenti, quando possibile, all’epoca dei fatti), alla scelta del bianco e nero, fino alla lentezza della regia, non fa altro che amplificare il senso di cupezza del personaggio Ian Curtis.

Il regista sceglie di far passare l’ultima notte di Ian , ascoltando l’album The Idiot di Iggy Pop e soprattutto vedendo il film “La Ballata di Stroszek” di Hezog che ci sentiamo vivamente di consigliare. Control è quindi come un bel film, che sicuramente piace e piacerà ai fan dei Joy Division o degli ambienti musicali alternativi, ma sarà difficilmente apprezzato da chi certi ambienti non li conosce non li frequenta o non li ha mai frequentati.

Il film completo in lingua originale

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OH NO, IT’S…AltrocheSanRemo Volume4: si parte!!!

Written by Senza categoria

La pausa è finita e finalmente possiamo partire con quella che è la quarta edizione del nostro concorso. Gli ultimi vincitori sono i Borderline e sulle nostre pagine avrete visto il loro banner e l’intervista. Per la recensione dobbiamo aspettare l’imminente uscita dell’album.

Per AltrocheSanRemo Volume4 abbiamo altre dieci band super agguerrite, che spaziano su ogni fronte del Rock, pronte a contendersi, con il loro brano in gara, il nostro banner, i brani in ascolto in home, una recensione e/o intervista e promozione.

Come sempre il regolamento è semplicissimo. Ascoltate i pezzi in home e sulla stessa pagina votate FINO A 3 PREFERENZE DIVERSE.
ATTENZIONE!!! Nel caso in cui dovessimo renderci conto che una band o i suoi sostenitori stiano palesemente “giocando sporco” la stessa band sarà esclusa dalla votazione. Il nostro concorso è fatto per mettere in mostra le realtà emergenti e non per premiare i “furbetti” che con mezzucci squallidi provano ad ottenere quello che con le loro qualità non riescono ad avere. Detto questo, non mi resta che augurarvi di vincere ma soprattutto di farvi notare. Le votazioni si concluderanno il 07/07/2013 alle ore 22:00 più eventuale recupero.

P.s. Ascoltate tutti i brani in gara e, se volete bene alla musica, votate il migliore.

Di seguito tutte le band partecipanti:

Carmilla e il Segreto Dei Ciliegi – Addestro il Pensiero Da Bari, Rock surreale tra Smashing Pumpkins, Cure, CSI, Afterhours, Marlene Kunz, Radiohead, Muse, Editors, David Bowie e Pink Floyd

Doriana Legge – Palinsesti Doriana Legge è cantante, chitarrista, compositrice. Doriana Legge ha i capelli rossi finti naturali, occhi scuri. Doriana Legge non sa ballare

Drive me Crazy – Drive me Crazy Rock’n Rose da Brescia ma con forte spirito d’internazionalità

Mad Chickens – Fell in Love Dietro al nome MAD CHICKENS c’è il nulla e oltre!! Trio Noise Psichedelico direttamente dal purgatorio.

Oliver – Pom Pom Addirittura da Parigi, unici stranieri del gruppo.

Le Strade – In Fuga Verso il Confine Giovanissimo ma già ben noto nei circut underground quintetto bolognese di puro e sano Alt Rock

Christine Plays Viola – Leocadia Tra le migliori band Darkwave e Gothic della penisola, già famosissimi in Germania

Hot Fetish Divas – Radical Chic Il Garage si è fermato a Eboli equesto power trio lo ha catturato tra le sue corde e le sue pelli.

À L’Aube Fluorescente – Brand New Stupid Words Quattro ragazzi e il loro Alternative Rock di qualità sopraffina.

No Love Lost – Control Nati come cover band dei Joy Division, sembrano ormai pronti ad avventurarsi con le proprie gambe nel mondo del Post-Punk. Questo è uno dei loro primi inediti.

Ovviamente, vinca il migliore.

[I Can’t Get No] Satisfaction!!!

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