Brunori Sas Tag Archive

Pattoni – Oceano, Ora

Written by Recensioni

Perché la vita di ognuno di noi è già di per sé incredibile a suo modo.
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Giovane fuoriclasse: intervista a un under 25

Written by Interviste

Siamo davanti a una nuova generazione musicalmente “ignorante”? Ne abbiamo parlato con uno di loro per provare a capirlo.
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Affinità e divergenze tra la musica brutta e me

Written by Articoli

5 dischi italiani del 2020 che ascolto ma che non dovrei ascoltare.
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Brunori Sas – Cip!

Written by Recensioni

Un lavoro con cui Dario assolve al compito storico del cantautore: tentare di raccontare il mondo con parole nuove.
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TOP 20 ITA 2017 || la classifica della redazione

Written by Classifiche

10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #14.07.2017

Written by Playlist

Brunori Sas @ Pin Up, Mosciano Sant’Angelo (TE) | 24.03.2017

Written by Live Report

Dopo la chiusura improvvisa del Container di Grottammare è il Pin Up ad ospitare la data di Brunori Sas per il tour di A Casa Tutto Bene. C’è il tutto esaurito, e il pubblico attende con ansia la performance del cantautore calabrese, che inizia alle 22.30 circa.

(foto di Antonello Campanelli)

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Brunori Sas – A Casa Tutto Bene

Written by Recensioni

Alessandro Sipolo – Eresie [STREAMING]

Written by Anteprime

Il secondo lavoro del cantautore bresciano è stato prodotto da Giorgio Cordini (già chitarrista di Fabrizio De André) con la complicità di Taketo Gohara (Vinicio Capossela, Mauro Pagani, Negramaro, Brunori SAS, Edda) che ha curato le registrazioni e il mix alle Officine Meccaniche di Milano ed è un moderno disco di cantautorato folk-rock, che attraversa in obliquo le varie latitudini della musica popolare dandone una propria versione elegante ed energica, poetica e assolutamente ribelle.

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Premio Buscaglione: ultimi 10 giorni per iscriversi

Written by Senza categoria

Ultimi dieci giorni per iscriversi al Premio Buscaglione, il concorso a cadenza biennale dedicato alla figura artistica di Fred Buscaglione, che nelle prime tre edizioni si è affermato quale una delle più interessanti manifestazioni italiane di canzone d’autore. La prima fase di iscrizione online, aperta il 15 settembre, vede ad oggi già 250 iscritti, e chiuderà il 15 novembre. Per partecipare è sufficiente andare nella sezione “concorso” del sito www.sottoilcielodifred.it e inserire due link youtube, uno di un brano registrato in studio e uno dal vivo. L’iscrizione è gratuita e l’unico requisito è che i brani siano in lingua italiana. Il Primo Premio consisterà in 3000 euro e nella possibilità di esibirsi in 5 dei festival partner della rassegna, il Premio della Critica darà diritto a 1500 euro e alla possibilità di esibirsi in 10 dei festival partner della rassegna, il Premio La Tempesta Dischi consentirà di vedere un proprio brano inserito all’interno della compilation prodotta annualmente della più prestigiosa etichetta indipendente Italiana ed infine il Premio King Kong – Radio 1 consentirà di presentare il proprio progetto all’interno della celebre trasmissione condotta da Silvia Boschero. Il tutto ricordando la figura artistica di Fred Buscaglione, legato a doppio filo alla città di Torino, in cui è nato il Premio, ed al concept dello stesso, tanto per la lunga gavetta compiuta prima di raggiungere il successo quanto per il suo coraggio nel configurarsi come un artista fuori dagli schemi e che non è mai sceso a compromessi. La nuova edizione segue di qualche mese la pubblicazione della compilation “Sotto il Cielo di Fred – un tributo a Fred Buscaglione”, realizzata per finanziare il Premio e a cui hanno partecipato, manifestando il proprio sostegno alla rassegna, artisti del calibro di Brunori sas, Dente, Bugo, Lo Stato Sociale, Perturbazione e molti altri. Il concorso è rivolto a coloro che lo stesso regolamento del Premio definisce “cantautori post-contemporanei”, ossia ai musicisti – singoli o gruppi – che si fanno portavoce della nuova canzone italiana con un approccio originale e moderno. La prerogativa è quella dell’utilizzo della lingua madre nei testi, la speranza quella di riscontrare un approccio aperto alla contaminazione di generi e stili. Autori che raccontino i nostri tempi con sagacia, consapevolezza e carisma, e che sappiano tenere un palco e conquistare il pubblico. Le candidature avverranno come di consueto esclusivamente attraverso il sito della manifestazione (www.sottoilcielodifred.it), la prima in Italia ad aver introdotto qualche anno fa la possibilità di iscriversi sul web. Fra tutti gli iscritti verranno selezionati dieci semifinalisti che si esibiranno quindi live nella fase finale che avrà luogo a Torino a marzo 2016; nove saranno selezionati da una giuria tecnica composta da musicisti ed esperti del settore, uno verrà indicato dal voto popolare sul sito.

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La Band della Settimana: Any Other

Written by Novità

Adele, Erica, Marco. E adesso cosa faccio, smetto di suonare? Questo si dev’essere chiesta un po’ spaesata la ventunenne Adele Nigro un anno fa, provando a mettere insieme il puzzle di un passato prossimo appena imploso con le Lovecats e un futuro tutto da scrivere. E invece, come nelle storie che vanno a finire bene, Adele non smette di suonare, alza la posta in gioco e comincia a trovarsi delle date da sola, portandosi in giro la chitarra acustica e alcuni pezzi nuovi che le giravano in testa. Nasce così il progetto Any Other: parte dal rimettersi in gioco, dal piazzare al centro le proprie canzoni ritrovandosi un anno dopo con un disco, Silently. Quietly. Going Away. Dieci brani che raccontano chi è Adele, cosa le succede, cosa le piace e cosa no, cosa ascolta e cosa sa fare con una chitarra in mano. Così l’iniziale “Something” diventa il ponte ideale tra quello che era e quello che è adesso, da cui partire per entrare in un mondo fatto di chitarre e piccola poesia, un indierock che sfiora il college delle origini – quello caro ai Modest Mouse, ai Built To Spill, a Waxahatchee – cantato con la sfacciata sicurezza che ricorda la giovane Alanis Morrissette. Un disco che scorre con assoluto piacere per quaranta minuti, con la voce di Adele a dipingere storie dalle tonalità diversissime, che parlano di distacchi difficili (“Gladly Farewell”), o di paesaggi immaginifici suscitati dallo studio della poesia di Coleridge (“Blue Moon”). Perché Adele ha talento, sensibilità ed una incredibile solidità per i suoi ventuno anni appena compiuti: doni preziosissimi, che permettono di cominciare a vedere il mondo per quello che è davvero ma di non farsi comunque prendere troppo male: così canzoni come “His Era” o “365 Days”, pur percorse da un filo di malinconia, non perdono mai la loro freschezza. E lo stesso vale per le chiacchiere con la propria parte razionale (“Roger Roger, Commander”), anche nei momenti più complicati (“I will try to keep the guilt separated from my temptation of blaming it all on me” in “5.47 p.m.”). Ma qui non c’è solo Adele: canzone dopo canzone, arrangiamento dopo arrangiamento, i giovanissimi Erica Lonardi (non ancora ventenne) e Marco Giudici sono diventati parte imprescindibile degli Any Other, ormai un trio a tutti gli effetti, capace di offrire soluzioni diverse andando oltre il classico pattern chitarra-basso-batteria (come in “Teenage”, in cui Marco suona anche il synth), o dando respiro a ogni dinamica e a ogni tema, compresa l’unica canzone d’amore dell’album, “Sonnet #4”. Si finisce con “To The Kino, Again”, appoggiata su una base di basso e batteria molto serrata che di colpo rallenta, si calma, per poi crescere ancora sul mantra finale, lo stesso che dà il titolo a questo esordio. Due giorni intensi per registrare tutto, a Ravenna, un po’ di tempo in più per mixare il disco a Milano e poi il master di Andrea Suriani (I Cani, Capra, My Awesome Mixtape): il risultato è qui e ha dell’incredibile, se si pensa alla loro giovane età e alla grande autonomia con cui i ragazzi hanno realizzato il disco, a dimostrazione che aver continuato a suonare alla fine è stata una scelta felice. Così felice da essere avvallata dalla nuovissima Bello Records che ha pubblicato Silently. Quietly. Going Away.

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Vincenzo Fasano – Fantastico

Written by Recensioni

“Questo album parla del cuore, dello stomaco che mi si stringe, del perdono e delle promesse, delle persone che diventeremo, della generazione che ride, del pianeta terra e della gioia dei colori. Questo album parla della felicità, si, della felicità. Ho la felicità e non ho paura ad usarla. Fantastico”. Vincenzo Fasano, cantautore mantovano di origini siciliane, parla così del suo secondo album, Fantastico, in uscita il 5 maggio per Eclectic Circus. Quattro anni fa il disco d’esordio, Sangue, che gli ha permesso di affacciarsi nella scena indipendente italiana e di aprire le date di Tre Allegri Ragazzi Morti, Riccardo Sinigallia, Nada, Le Luci della Centrale Elettrica, Dente, Brunori Sas e una lunga lista di importanti realtà. Una garanzia sul valore artistico di Fasano che proprio sulla scia cantautoriale degli ultimi dieci anni si può collocare. Chitarra, voce e non solo. Un’analisi attenta e tagliente della realtà che lo circonda, con un po’ di “acido” che arriva dal suo bagaglio musicale e dalle sue passioni, il Folk come il Punk di fine Settanta. Voce graffiante per raccontare il suo mondo interiore e quello che c’è fuori, speranze e delusioni di un giovane uomo che – scriver nella sua biografia – si è laureato controvoglia in giurisprudenza, avendo, allo stesso tempo, l’occasione per vivere da vicino il sottobosco musicale e artistico di una città vivace come Bologna. Sì, di cantautori come Vincenzo Fasano ce ne sono diversi in giro, la “scuola italiana”, in questo senso, può contare su una nutrita schiera di suoi rappresentanti, con molti Fasano ha diviso il palco, qualcuno ha messo anche lo zampino nei suoi lavori (Sinigallia, Gionata Mirai, Dino Fumaretto). C’era bisogno di un altro alfiere? Difficile dirlo così, di sicuro c’è bisogno di cose fatte bene. E questo album è fatto bene,

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